Emma Bonino all'HuffPost: "È ora di finirla con il sostegno alla Guardia costiera libica".
La senatrice di +Europa: "Non scopriamo oggi che è composta da milizie e trafficanti. Interrompere i rapporti sarebbe la vera discontinuità"“La Guardia costiera libica? Non scopriamo oggi che non esiste in quanto tale, ma esistono e operano una serie di milizie, trafficanti, malfattori e quant’altro. Ho chiesto non so più quante volte che s’interrompesse il rapporto dell’Italia con questa fantomatica Guardia costiera. Questo sarebbe davvero un importante, concreto atto di discontinuità col passato da parte del Governo in carica”. A sostenerlo con l’HuffPost è Emma Bonino, leader storica radicale, già ministra degli Esteri e Commissaria europea, oggi senatrice di +Europa....
Senatrice Bonino, l’inchiesta di Avvenire riaccende i riflettori sui rapporti tra
l’Italia e la Guardia costiera libica. Su questi rapporti qual è la sua opinione?
“La mia opinione non è cambiata nel tempo, semmai si è rafforzata. Nel senso che la
Guardia costiera libica non esiste in quanto tale, ma esistono e operano una serie di
milizie, trafficanti, malfattori e quant’altro, e diversi di questi loschi figuri sembrano
essere stati inquadrati in questa cosiddetta Guardia. Ho chiesto non so più quante volte
che s’interrompesse questo rapporto italiano con la fantomatica Guardia costiera. Per
venire a quanto scritto da Avvenire, ma che era già presente in articoli della stampa
internazionale, mi pare evidente che occorra fare chiarezza. Se poi lo strumento
più idoneo per tale scopo possa essere una commissione parlamentare d’inchiesta o
altri strumenti, ciò dipenderà dalla volontà del Governo di fare davvero chiarezza su una
brutta vicenda. E di chiarezza ce ne è da fare tanta: da quanto si legge, c’è chi sostiene
che l’incontro a cui fa riferimento l’inchiesta di Avvenire fosse stato organizzato
dall’OIM (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ndr), mentre altri lo
smentiscono. Mi rimane la perplessità di una riunione segreta con trenta persone. Se
questo ‘Bija’ era tristemente noto per inchieste della comunità internazionale, chi,
nella fattispecie, gli ha dato il permesso di ingresso e di circolazione in Italia? Tutto
questo va chiarito e va chiarito anche tutto quello che è successo dopo quell’incontro
del maggio 2017. Di quel ‘dopo’, ricordo la campagna forsennata di criminalizzazione
delle Ong ma forse in questi anni è successo anche qualcos’altro che non sappiamo”.
A chiedere all’Italia di sostenere la Guardia costiera sono le autorità libiche...
“E chi sarebbero queste ‘autorità libiche’?.Sarraj non controlla praticamente niente
del territorio libico. Lo controllano le milizie, come quella di Misurata ad esempio,
e Haftar cerca di attaccare Tripoli. L’interlocutore manca, per cui procediamo con
dichiarazioni altisonanti: per esempio, il premier Conte ha definito l’Accordo di
Malta sulla ripartizione – accordo che peraltro coinvolge solo 4 Paesi – una svolta epocale.
Temo invece , dalle informazioni che ho, che alla riunione di martedì dei ministri degli
Interni di tutti i Paesi Ue, si sentirà un’altra musica”.
A proposito di annunci. Come valuta quello dei ministri Di Maio e Bonafede sui rimpatri?
“Un altro annuncio farlocco. E’ la caricatura della tecnica di Salvini. Ed è irrealizzabile,
perché per rimandare indietro i richiedenti bisogna avere un accordo con i Paesi di
origine. E come sanno ormai proprio tutti, noi di accordi del genere ne abbiamo solo
4: Tunisia, Algeria, Nigeria ed Egitto, più il Marocco, ma con modalità molto
particolari. Quindi, siamo a Salvini che in campagna elettorale e dopo proclamava
‘li cacceremo tutti’ e invece questi ‘tutti’ stanno qua. Perché dai dati ufficiali sia di
rimpatri volontari sia di quelli forzati, siamo a qualche migliaio. Quindi, invece
dell’ennesimo decreto con fanfara, sarebbe molto più utile per il Paese, per la
sicurezza dei cittadini e la legalità stessa, tentare di regolarizzare i famosi 500mila o
più irregolari. Ci sono varie proposte in merito, di cui una firmata da 100mila cittadini,
pomossa da tutte le organizzazioni del terzo settore e sostenuta da molti sindaci, che
si chiama ‘Ero straniero’; questa proposta incardinata alla Camera, relatore Riccardo
Magi, è l’unico tentativo serio e rigoroso per iniziare la soluzione di questo esercito di
500mila irregolari nel nostro Paese. Purtroppo l’iter parlamentare di questa proposta
procede molto a rilento, siamo ancora fermi alla fase delle audizioni, e invece di fare
questo percorso utile e legale si ‘sparano’ altri decreti, si fanno altri annunci che sono
semplicemente irrealizzabili. Leggo la lista dei 13 Paesi ’sicuri”, che dire...si è avuto
almeno la decenza di non inserire la Libia. Per il resto, posso fare solo gli auguri per tutti
i viaggi annunciati dal ministro di Maio, così si renderà conto che fare un accordo di
riammissione con tutti questi Paesi (Algeria, Marocco, Tunisia, Albania, Bosnia, Capo
Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina, ndr)
non sarà certamente né rapido né facile. L’unica cosa facile è annunciarlo”.
Sempre in materia di annunci e di decreti, che succede con i decreti sicurezza?
“Fanno parte del programma del non disfare che è alla base dell’accordo di maggioranza
di questo Governo, come quota 100 o il reddito di cittadinanza. Questa maggioranza parte
con la zavorra di tutte le demagogie e le sciocchezze dei quindici mesi precedenti, che
non potranno non avere, come si sta già vedendo, una ricaduta pesante sulla legge di bilancio”.
Per tornare infine sulla Libia. Cosa è rimasto dei diritti umani?
“Non mi pare che sia rimasto proprio niente. La situazione dei diritti umani in Libia è quella degli anni precedenti: catastrofica”.
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