M5S insiste per il carcere agli evasori, Italia viva annuncia emendamenti
di Emilia Patta e Manuela Perrone
3' di lettura
La mediazione trovata nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre sul tetto al contante a 2mila euro nel 2020 ha stemperato soltanto in apparenza le tensioni sia da parte del M5s sia da parte dei renziani. Perché la battaglia rischia di riaprirsi in Parlamento.
Tra gli eletti M5S, che già due giorni fa avevano espresso le loro perplessità ai vertici, serpeggia la speranza di abbassare la soglia almeno a 1.500 euro. Magari accompagnandola a una rivisitazione del cashback che premi sia il prestatore d’opera che il destinatario del servizio che paga in moneta elettronica. «Non mi si venga a dire che il problema dell’economia italiana sono coloro che la tengono in piedi: parrucchieri, idraulici, commercianti, elettricisti», tuona il leader M5S Luigi Di Maio. «Va bene il Pos, va bene il tetto al contante, ma ogni misura va adeguata alle peculiarità del nostro tessuto economico e commerciale»...
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