giovedì 1 agosto 2019

Il Sole24 Ore - Trimestrali e caos dazi gelano Europa. A Piazza Affari salve Campari e Amplifon

L'attacco di Trump a Pechino rischia di fare saltare il banco durante i colloqui di Shanghai sul commercio. Intanto, cresce l’attesa per la riunione della Fed: domani potrebbe tagliare i tassi di un quarto di punto. Sull'azionario prosegue la stagione delle trimestrali, a Milano vendite sui bancari e gli industriali. Tra le valute ancora giù la sterlina sui timori di un no-deal per la Brexit. Spread arriva fino a 203 punti e poi chiude a 198

di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi


Venti tempestosi sull'azionario europeo, che hanno archiviato in deciso calo una seduta segnata dall'attesa per le decisioni della Fed (domani potrebbe annunciare il primo taglio dei tassi dalla crisi del 2008), da una serie di trimestrali negative e dal rischio di stop ai negoziati sul commercio. Il presidente americano Donald Trump ha attaccato Pechino e, pur dicendosi pronto a proseguire il negoziato, ha detto che se l'accordo non sarà grande e ambizioso non se ne farà nulla, tanto più che la Cina «all'ultimo cambia sempre le carte in tavola per volgerle a proprio favore». A pagare lo scotto di tutto questo sono stati i titoli del comparto auto, gli industriali, i tecnologici e i finanziari, tutti abbondantemente in calo...
Parigi ha così finito a -1,6%, Madrid a -2,5% circa con le banche e Francoforte a -2,2%, con il ko di Bayer (-3,4%) e Lufthansa (-6,6%). 
Londra ha retto il colpo (-0,52%), con il calo della sterlina, scesa ai minimi da gennaio 2017 sui rinnovati timori di un «no deal» sulla Brexit. «Nonostante si dica aperto a una rinegoziazione dell'accordo raggiunto da Theresa May all'inizio dell'anno, Boris Johnson ha anche affermato che non avrebbe incontrato nessun leader dell'Ue fino a quando il ‘back stop’ sul confine irlandese non sarà rimosso dall'accordo - sottolineano gli analisti di ActivTrades - ha quindi confermato che si preparerà ad uscire dall'Ue con o senza un accordo adeguato, uno scenario che spaventa gli investitori, in quanto getta molta incertezza sul futuro del Regno Unito»....

Sul Ftse Mib hanno finito in rialzo solo Amplifon(+0,28%%) e Davide Campari (+0,65%, ma saliva del 5%), dopo le semestrali convincenti. Con i conti ha limitato i ribassi anche Recordati(-0,87%). In fondo al listino sono finite invece Fiat Chrysler Automobiles (-4,3%, dopo essere entrata in asta di volatilità), per altro alla vigilia della semestrale. La sua sorte è stata condivisa dal resto del comparto auto, compresa Pirelli (-2,82%). In generale male le banche (Finecobank-4,76%, Bper -3,91%, Unicredit -3,23%, Ubi Banca -2,83% e leggermente meglio gli altri grandi istituti) e gli industriali, con Buzzi Unicem in discesa del -4,06% e Leonardo - Finmeccanica giù del 3,23%. Stmicroelectronics (-2,14%) ha risentito della discesa dei tecnologici, per altro in attesa dei conti di Apple, che saranno pubblicati oggi dopo la chiusura di Wall Street. Sempre in tema semestrali, Terna (-1,67%) ha contenuto i ribassi dopo avere visto salire del 3,3% i ricavi del primo semestre e dell'1,8% l'utile netto. «I risultati del primo semestre confermano la solidità delle azioni manageriali intraprese, con redditività e investimenti in significativa accelerazione», ha detto l’amministratore delegato Luigi Ferraris. Italgas che ha aperto in netto rialzo (per poi ripiegare con tutto il listino) ha comunicato i risultati relativi al primo semestre dell’anno che si è concluso con ricavi totali per 609,4 milioni di euro in crescita del +2,3%; utile operativo in rialzo dell’8,3% a 241,6 milioni e l'utile netto a 166,2 milioni (+10,3%) .
Fuori dal listino principale, tra le migliori Sciuker Frames(+7,48%) e De' Longhi (+6,17%), per quest'ultima utile e ricavi sono calati, ma nel secondo trimestre si è visto un miglioramento, motivo per cui il gruppo ha confermato le guidance per l'intero anno. Al contrario tra le peggiori si è piazzata Aeffe (-8,89%): la holding che controlla, tra gli altri, Alberta Ferretti, Moschino e Pollini, ha chiuso i primi sei mesi con risultati giudicati dal mercato deludenti. Rialzo anche per Farmaè (+3,21%), il market place online del settore salute e benessere che ha debuttato ieri su Aim.---


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