domenica 24 giugno 2018

Da www.rainews.it - Cosa resterà dell’Unione Europea?

(Nel pomeriggio a Bruxelles l’Europa vivrà una delle prove più dure della sua storia comunitaria, con 16 Paesi che si presentano al pre-summit convocato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker l’un contro l’altro armati e divisi come mai prima.
Polemiche sempre più dure tra Roma e Parigi e anche la Spagna nelle ultime ore critica l’Italia: le tensioni sul dossier dei migranti che stanno agitando le capitali inducono Angela Merkel, che in questa partita si sta giocando la sua stessa sopravvivenza politica, al pessimismo.
Sanchez: “Italia egoista”
“Ci sono governi come quello italiano che stanno facendo politiche anti-europee e dove l’egoismo nazionale e’ piu’ diffuso”, lo sottolinea in un’intervista a El Pais il premier socialista spagnolo, Pedro Sanchez. Ad ammorbidire la critica a Roma, Sanchez aggiunge che “questo ha anche a che fare con la mancanza di solidarietà dimostrata in precedenza dall’Ue nei riguardi di un Paese che ospita già mezzo milione di esseri umani provenienti dalle coste libiche”....

Riguardo la creazione di centri di sbarco fuori dai confini dell’Unione sia una soluzione: “Devo prima conoscere più in dettaglio la proposta che ci faranno. Non mi pare una soluzione che siano i Paesi di frontiera (dell’Ue) a doversene prendere carico da soli. L’eurofobia è la principale sfida dell’Ue”.
E contro l’eurofobia Sanchez afferma: “Vogliamo incorporare altri paesi che sono anche europeisti. Vogliamo rinforzare l’asse Madrid-Parigi-Berlino. Se si analizza la prospettiva storica, ogni volta che Francia, Germania e Spagna sono andate di pari passo, l’UE ha fatto bene. Vorrei anche incorporare a Lisbona. Penso che la prospettiva iberica ci si adatti molto bene e, inoltre, con un governo socialista amichevole come quello di Antonio Costa”.
Quanto alla domanda sulla nuova crisi della Lifeline che segue quella dell’Aquarius, e sull’ipotesi che la Spagna accolga più migranti il premier risponde: “Noi non saremo insensibili a queste tragedie umanitarie, ma è evidente che la Spagna non può rispondere da sola”. Per Sanchez, “bisogna fare fronte a questa crisi col concerto europeo. Non si possono dare risposte unilaterali. Noi con l’Aquarius abbiamo risposto a una chiamata alla solidarietà. Ma una cosa è una crisi umanitaria, altra cosa è la politica nei confronti dei migranti. Perché la politica migratoria ha bisogno invece di una risposta comune, europea”.
L’allarme di Moavero: “UE potrebbe sgretolarsi”
“Chi vede la questione migratoria come una questione ad altissimo rischio per la tenuta dell’Unione europea drammatizza, ma potrebbe essere profeta”. Lo dice il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in un’intervista al Messaggero. L’Europa potrebbe sgretolarsi? “Il rischio c’è. La divisione tra gruppi di Paesi, la difficoltà a trovare intese e a lavorare insieme, stanno producendo effetti forse più dirompenti della crisi finanziaria del 2012”.
Per il ministro degli Esteri l’Ue “potrebbe subire una battuta d’arresto rilevante. Non occorre abolire i Trattati, basterebbe renderli, di fatto, inoperanti”.
Merkel: “Speriamo al massimo in accordi bilaterali” 
“Sappiamo che non ci sarà una soluzione a livello dei 28 Stati membri su un pacchetto d’insieme sui migranti” al vertice del 28 e 29 giugno, ha detto la cancelliera nel corso di una visita in Libano. L’unica strada percorribile, ha chiarito la Merkel, sembra essere piuttosto quella di accordi “bilaterali, trilaterali e multilaterali” tra i singoli paesi, da esplorare già al mini-summit a Bruxelles.
La Cancelliera pensa in particolare a paesi come l’Italia, la Grecia o la Bulgaria, che a causa della loro posizione geografica, hanno da anni sopportato l’onere più pesante in termini di accoglienza dei migranti.
Macron: mente chi dice che l’Italia sta vivendo una crisi migratoria
“Chiediamo di non gestire caso per caso, proporremo uno schema chiaro: che lo sbarco di migranti rispetti le regole e i principi umanitari di soccorso e che avvenga nel porto sicuro più vicino”, ha detto, a proposito della crisi dei migranti e della riunione informale di domani a Bruxelles, il presidente francese Emmanuel Macron, prendendo la parola al termine dell’incontro all’Eliseo con il premier spagnolo, Pedro Sanchez.
“Bisogna essere chiari e guardare le cifre. L’Italia non sta vivendo una crisi migratoria come c’era fino all’anno scorso. Chi lo dice, dice una bugia”, dice il presidente francese. Per Macron esiste “una crisi politica” provocata da “estremisti che giocano sulle paure. Ma non bisogna cedere nulla allo spirito di manipolazione o ipersemplificazione della nostra epoca”. “Voglio sottolineare l’eccellente cooperazione che abbiamo con la Spagna” sull’accoglienza dei migranti e “che in particolare abbiamo avuto sul caso dell’Aquarius”, ha detto il presidente francese.
“Rendo omaggio alla decisione del presidente del governo spagnolo di accogliere la nave e di aver accettato questa soluzione di solidarietà europea, adottata in extremis”. La proposta dei “centri chiusi nei paesi di sbarco” che Francia e Spagna si apprestano a fare domani a Bruxelles “è una soluzione che sarebbe europea a livello intergovernativo, può darsi che un giorno diventi europea ma non siamo costretti ad aspettare, non è una regola che sarebbe gestita dalla commissione a 27”, ha detto il presidente francese,  durante la conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Sanchez.
Salvini: Macron arrogante apra i porti e smetta di respingere a Ventimiglia
Non si è fatta attendere la risposta del Vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini al presidente francese:  “650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro.
Se per l’arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia. Se l’arroganza francese pensa di trasformare l’Italia nel campo profughi di tutt’Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire”.
Di Maio: Parigi con respingimenti alimenta l’emergenza
La risposta del Vicepremier Luigi Di Maio alle parole del presidente Macron arriva attraverso un post su Facebook. “In Italia l’emergenza immigrazione esiste eccome ed è alimentata anche dalla Francia con i continui respingimenti alla frontiera. Macron sta candidando il suo paese a diventare il nemico numero uno dell’Italia su questa emergenza, il popolo francese è sempre stato solidale e amico degli italiani. Ascolti loro, non chi fa soldi sulla pelle di quelle persone”.
Parigi: summit difficile. Il boicottaggio del gruppo di Visegrad
Il Consiglio europeo di fine giugno sull’immigrazione sarà “difficile”, soprattutto a causa del “boicottaggio” del mini-summit di domani a Bruxelles da parte dei Paesi dell’Europa centrale, ha ammesso il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, parlando con Europe 1. “Sulle proposte fatte dal presidente, su un’autorità migratoria europea, sul rafforzamento di Frontex la cancelliera tedesca si è mossa 15 giorni fa – ha sottolineato – Questo sarà evidentemente il menu delle discussioni del Consiglio europeo della prossima settimana, che sarà difficile”.
“Al momento ci sono posizioni che sono lontane”, ha osservato Griveaux, che ha poi lamentato “il boicottaggio” del minisummit da parte dei Paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia). Le parole del portavoce del governo francese si sommano allo scetticismo della stessa Angela Merkel, che ieri ha escluso “una soluzione europea” al vertice del 28 e 29, mettendo sul piatto invece l’ipotesi di accordi bilaterali con uno o più Paesi.
“Il mini vertice di domenica è inaccettabile, noi non intendiamo partecipare, vogliono riproporre una vecchia proposta che noi già abbiamo rifiutato”, aveva sottolineato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki al termine di una riunione con gli omologhi di Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia a  Budapest.
Conte: inaccettabile testo preconfezionato
Intese che si preannunciano faticose, dopo le varie prese di posizione dei paesi coinvolti. Due giorni fa, il 21 giugno, il premier Giuseppe Conte, dopo aver annunciato la telefonata della Cancelliera tedesca sulla decisione di accantonare la bozza Ue in discussione, ha precisato che “nessuno può pensare di prescindere dalle posizioni dell’Italia”. In un post su Facebook il premier ha scritto: ” Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato. La Cancelliera ha chiarito che c’è stato un “misunderstanding”: la bozza di testo diffusa ieri verrà accantonata”.
E aggiunge: “Nessuno può pensare di prescindere dalle nostre posizioni”   Conte sottolinea dunque che al centro della discussione ci sarà la proposta italiana: “Al centro della discussione sull’immigrazione ci sarà la proposta italiana e se ne discuterà insieme alle proposte di altri Paesi. L’incontro non si concluderà con un testo scritto, ma solo con un summary sulle questioni affrontate e sulle quali continueremo a discutere al consiglio europeo della prossima settimana”.---

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