martedì 12 giugno 2018

MAURIZIO BLONDET - MACRON CI TROVA “VOMITEVOLI”. AVVISO DI ATTENTATO CONTRO SALVINI?

    

Macron sembra uno che si è riavuto dalla sorpresa. Per ore non ha detto niente. Poi: italiani “vomitevoli”. E’ il segno che cambia la narrativa. Il governicchio ispanico, che prima stava per accogliere l’Aquarius coi suoi 629  africani  (e 670) giornalisti a bordo, a giudicare dai reportages in diretta 24 ore sui 24) ,  scopre che Slavini ha commesso violazioni   penali.
E’ evidente la sorpresa, ed evidente che la strategia adesso è quella dell’attacco. Anche la MErkel è stata sorpresa da Conte: aveva preso posizione a favore del ritorno della Russia nel g7,  dando ragione a Trump, senza prima consultarsi con lei, la kapò, per ricevere ordini.

G7, Merkel contro Conte sulla Russia: “Sanzioni? Era meglio parlarne prima”

La Merkel scottata dalle parole di Giuseppe Conte al G7 sulle sanzioni alla Russia. La Cancelliera sperava di poter concertare prima con l’Italia la posizione da prendere
la sfrontatezza che mostra MAcron – da anni chiude i porti ai migranti, ONG e scafisti ONG, fra gli applausi generali. E’ un segnale pericoloso...

Nel 2017.
Ora, non cambia solo la narrativa. La Aquarius non vuole più  fare rotta verso Valencia.
Leggete questo articolo da Scenari Economici,

L’Italia oggi diventa ad altissimo rischio attentati, probabilmente per colpire Salvini ed il governo. Il motivo? La foto qui sotto

Salvini deve fare estrema attenzione in quanto il suo governo temo verrà presto messo in discussione, probabilmente anche mettendo sotto attacco l’Italia ed il suo governo con accuse al ministero degli Interni, ossia quello che lo stesso Salvini dirige. Come? Con il terrorismo (esterno), leggasi attentati in Italia. E dunque incolpando Salvini di incapacità, eccetera eccetera, con tutti gli annessi e connessi mediatici che inevitabilmente seguirebbero (soprattutto oggi che coi migranti non ci sono riusciti, ndr)
Il motivo sta tutto nella foto sopra: l’asse USA-UK-Italia si è ufficialmente formato in Canada, all’ultimo G7, con l’allineamento strategico in tema non solo di fine delle ostilità con la Russia ma anche di cancellazione dei dazi per tutti (chiaramente tale geniale e pacificatoria proposta trumpiana non era nell’interesse di Cina, Francia e Germania, che invece prosperano ad es. coi loro prodotti sui mercati USA anche grazie a tariffe e dazi contro le importazioni USA 4 o 10 volte superiori a quelli USA per gli omologhi prodotti, ad es. automobili).
Dunque con un tempismo incredibile – tanto da permettere alla gente in piazza a Quebec di comprendere immediatamente che un nuovo asse anti-globalista si era formato ed inscenare proteste, chiaramente qualcuno che parla francese (in Quebec) lo ha suggerito “da dentro” il G7 – ecco che vediamo bruciare la bandiera americana, italiana ed inglese in piazza da parte dei dimostranti addirittura durante lo svolgimento dello stesso G7 (mi fanno notare, occhio al tatuaggio di uno dei manifestanti incendiari).
Salvini deve fare molta attenzione perchè tale bandiera italiana in fiamme rappresenta molto più di quanto può apparire: l’Italia diventa ufficialmente un problema di grado superiore da risolvere da parte di coloro che volevano un fronte comune anti-USA, fronte che può essere sommariamente condensato nei poteri che mirano a sostituirsi agli USA al comando del Vecchio Continente.
Or dunque, chi scrive ritiene che l’Italia da oggi sia a massimo rischio attentati sul proprio suolo. Immagino che le forze dell’ordine sappiano bene di cosa sto parlando. Faccio presente che, a prescindere dall’etichetta che potrebbe essere data a tali ipotetici – e speriamo mai attuati – attacchi (ISIS, anarchici, immigrati ecc.) nel caso dovessero essere perpetrati molto probabilmente non bisognerebbe guardare molto lontano ad est o in medio oriente ma vicino, a nord ed a nordovest (…). I risultati elettorali comunali di ieri in cui il PD non è tracollato sembrano spingere purtroppo per questa tesi, vedasi oltre.
Un amico con un passato di esperto di antiterrorismo (o qualcosa del genere, …) mi ha fatto riflettere in merito ai recenti sequestri di armi e soprattutto esplosivi ad alto potenziale ai “confini stradali” con l’Italia – sempre con ex jugoslavi come manovalanza -: magari il crimine organizzato italiano necessita di armi e/o esplosivi dall’estero? La risposta la sanno tutti, no. O i vari estremismi storici di destra o sinistra hanno forse bisogno di esplosivi? Assolutamente no, ne hanno sempre avuti in abbondanza. Idem sulle cellule stile Gladio sul suolo nazionale (…). Dunque, chi ha cercato di importare detto esplosivo alla frontiere stradali italiane (Monte Bianco, Slovenia ecc.), via auto con targhe straniere e manovalanza ex jugoslava? Il mandante era forse qualcuno che non aveva “materiale” in loco e/o non poteva nemmeno comprarlo da chi il “materiale” in Italia ce l’aveva? (…).
Da, ilsussidiario.net, 24.04.2018, vedasi LINK
I giornalisti a bordo della Quarius quanti sono? 224 Ore ne cita quattro, di grosse agenzie o di giornalì  ufficiosi ed europeisti, come El PAis.   A dimostrazione del fatto che tutta l’operazione di sfida all’Italia è stata accuratamente organizzata e preordinata.
Sara Alonso Esparza (@SAlonsoEsparza) lavora per Radio Nacional Espana. Scatta foto, va in diretta e posta video. Racconta come le donne sulla nave cantino per esorcizzare le paure ma soprattutto per la libertà: “Mentre, estranee alla politica, queste donne nigeriane cantano sul ponte. Si sentono libere per la prima volta da tempo…La vita va avanti”.
aquarius16Anelise Borges (@AnneliseBorges), invece, è corrispondente da Parigi per Euronews e Nbc. Il suo contributo è quello di comunicare la posizione della nave fra Italia e Malta a seconda dell’evoluzione della situazione. E di dare un volto, con brevi video, alle persone che sono sulla nave: un neonato in braccio al suo papà, un minore non accompagnato disteso a ripararsi il volto con il braccio dal sole, un coordinatore dle progetto di salvataggio. I cuori che battono all’unisono fra le onde del mare.
aquariusNaiara Galarraga (@naiaragg
è giornalista della redazione esteri di El Pais. Viaggia con il videogiornalista Oscar Corral (@corralfoto), sue le fotografice che stanno illustrando questo viaggio della speranza sulle pagine e sul sito del quotidiano spagnolo.

I Caschi Bianchi sulla nave

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