Boschi e i certificati negati. L’addetta comunale: “Sono in imbarazzo. C’è un atto interno per non darveli”
All’ufficio anagrafe di Laterina (Arezzo) ci dicono che esiste un “atto interno” che riguarda la famiglia Boschi. A differenza di quanto accade per ogni altro cittadino, ministri inclusi, se al Comune di Laterina si chiede il certificato sullo Stato di Famiglia di Pier Luigi o di sua figlia, Maria Elena Boschi, non si è certi di ottenerlo. Nonostante la legge sia chiara e il documento debba essere concesso a chiunque ne faccia richiesta, previo pagamento di marca da bollo e compilazione dell’apposito modulo. Quel che vorremmo sapere è cosa è scritto in questo “atto interno“, chi lo ha disposto e con quali motivazioni. Se esistesse, sarebbe uno strano atto “ad personam“, circostanza che va chiarita per un ulteriore motivo: la mamma di Maria Elena Boschi, per diversi mandati, è stata vice sindaco dell’amministrazione in questione. Il fatto che lo Stato di famiglia, il giorno dopo, ci sia stato consegnato, non sposta di un millimetro la questione: la legge non prevede i fatti alcuna possibilità di diniego. L’ufficiale dell’anagrafe, invece, parla di un “atto interno” in base al quale, il certificato, potrebbe esserci negato. Un”atto” che riguarda solo la famiglia Boschi. Avremmo voluto leggerlo, ma interpellato da il Fatto Quotidiano, il segretario comunale, nega l’esistenza di tale “atto interno” ad personam. Eppure l’audio che stiamo pubblicando non si presta ad equivoci e dimostra, in modo evidente, l’imbarazzo dell’ufficiale dell’anagrafe, dinanzi alle nostre domande, per la strana procedura che sta adottando. montaggio e grafica di Gisella Ruccia
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