Premio Strega 2011.
Quest’anno i giurati del Premio Strega hanno voluto essere controcorrente, premiando libri che mettono in rilievo idee e situazioni che vanno al di là dei "valori" che hanno condizionato la società italiana in quest’ultimo decennio: il mito della globalizzazione e quello della bellezza a tutti i costi. Ha stravinto Edoardo Nesi con Storie della mia gente, edito da Bompiani, una memoria "narrativa" che difende il valore della tradizione italiana e, al secondo posto, si è piazzata Mariapia Veladiano, vera rivelazione di quest’annata letteraria, con La vita accanto, edito da Einaudi che, particolare curioso, ha avuto dalla sua parte la maggior parte dei voti "collettivi", ovvero quelli espressi da scuole, istituti di cultura, gruppi di lettura in carcere. Il suo libro mette in discussione la ricerca della bellezza esteriore a tutti i costi...
continua...http://www.avvenire.it/Cultura/Questa+globalizzazione+uccide+il+Paese_
PS: copio/incollo «Sono contro il falso ottimismo degli economisti che per anni ci hanno fatto credere che la globalizzazione non poteva portare che sviluppo e crescita per tutti. Adesso ne vediamo i risultati. I soldi che oggi risparmiamo comprando i prodotti cinesi sono quegli stessi soldi che servivano a pagare gli stipendi degli operai italiani, i mutui delle loro case e le loro pensioni, i loro ricoveri in ospedale, le scuole dei loro figli, le loro macchine e i loro vestiti. La loro vita, la nostra vita». Come si esce da questa situazione? Nesi è molto chiaro: «Consiglio di smettere di licenziare gli operai per assumere giovani matematici. Forse in questo modo qualcosa può davvero cambiare, in un Paese come l’Italia fatto per il 90% di piccole aziende».
Da non perdere una sola riga.
Un saluto, marabese umberto
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