sabato 30 luglio 2011

La guerra a Gheddafi e la difficoltà di Eni, Finmeccanica e Impregilo

Il rinnovo delle missioni vale 58 milioni per i prossimi tre mesi. Intanto Eni perde 280mila barili di petrolio al giorno, Finmeccanica tracolla in borsa e Impregilo rinvia commesse per un miliardo 
Quando tutto è cominciato, a febbraio di quest’anno, Paolo Scaroni aveva tagliato corto con queste parole: “Le agitazioni politiche nei Paesi del Nordafrica non avranno alcun impatto su Eni”. Troppo presto. Troppo facile. Certo, in quel momento solo le solite Cassandre ammonivano sul rischio che la rivolta libica si trasformasse in una vera e propria crisi internazionale. Fatto sta che ieri Scaroni è stato costretto a fare marcia indietro. “Il primo semestre del 2011 – ha spiegato agli analisti il numero uno dell’Eni – ha sofferto della mancata produzione in Libia che ha avuto un impatto su tutti i nostri settori d’attività”. Ecco spiegato, allora, il calo del 6 per cento (a 3,8 miliardi di euro) dei profitti del gruppo nei primi sei mesi dell’anno. E l’effetto Gheddafi si è fatto sentire soprattutto da aprile a giugno, quando la rivolta è diventata una guerra. In quel trimestre la produzione è calata addirittura del 15 per cento, con profitti in diminuzione del 30 per cento circa...
continua: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/30/libia-quanto-ci-costi/148812/

PS: I politici italiani e precisamente quelli del Pdl, quelli della Lega Nord, quelli del Pd, quelli di Casini-Fini-Rutelli, votando tutti insieme(a parte la seneggiata del Pd.....)la manovra, hanno aumentato i tiket sanitari, la benzina,.....Ricordiamoci quando sarà ora di andare a votare!
umberto marabese

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