
E anche questo post de L’Indipendente:
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi di giudizio su quanto viene perpetrato con la complicità attiva dell’Europa e del nostro governo a Gaza e in Cisgiordania. Buona lettura e condivisione.
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Il primo è questo commento di Marco Travaglio, che ringraziamo, su Infosannio:
Solidarietà a Bibi
Non so voi, ma ora arrivo a capire Netanyahu. Il noto terrorista e serial killer israeliano ha sterminato per 19 mesi 50 mila civili palestinesi bombardando ’ndo cojo cojo la striscia di Gaza con la scusa di sconfiggere Hamas (ben nascosto nei tunnel e all’estero e ben rifornito di nuove leve dai massacri dell’Idf) e liberare gli ostaggi (contribuendo ad ammazzarli), in realtà per salvarsi le chiappe, senza che nessuno dicesse o facesse niente.
Chiunque nel globo terracqueo osi fare un millesimo di ciò che fa lui è subissato di condanne, sanzioni, embarghi, boicottaggi, risoluzioni.
Lui no.
Al massimo qualche fervorino per gli “errori” o “eccessi di legittima difesa”: ahi ahi, bricconcello, non esagerare.
Nessun Paese ha sospeso i rapporti diplomatici e commerciali, né tantomeno le forniture di armi.
Neppure quando suoi ministri invocavano l’atomica su Gaza o altri simpatici mezzi per eliminarne i 2,5 milioni di abitanti.
Né quando l’Idf bombardava le basi Unifil in Libano che osavano intralciare l’ennesima invasione (come ieri con i 25 ambasciatori).
Anzi, l’Occidente puniva severamente chi parlava male di lui: accuse di antisemitismo, retate di Pro-Pal in strade e università, prof anche ebrei fermati alla frontiera tedesca perché minacciavano di denunciare i suoi crimini in convegni accademici, un bimbo di 10 anni braccato, arrestato in piazza a Berlino e assicurato alla giustizia da agenti antisommossa perché sventolava una bandierina della Palestina.
Poi il suo ex amico Trump è volato nella penisola arabica per affari (anche suoi) e ha avuto conferma che i satrapi locali se ne fregano dei palestinesi, ma devono salvare la faccia con l’opinione pubblica araba. Così ha scaricato Bibi e spinto sull’acceleratore dei negoziati con i suoi più acerrimi nemici: Iran, Hamas, Houthi, Siria.
A quel punto la cosiddetta Europa, che salvo rare eccezioni non aveva mai detto né fatto nulla, si è sentita scavalcata persino da lui.
E, tutto a un botto, ha realizzato che Israele in un anno e mezzo ha maciullato 50 mila persone, soprattutto bambini, mentre le altre rischiano di morire di fame.
La scoperta dell’acqua calda, o dell’acqua Kallas, viste le vibranti parole dell’intrepida “alta rappresentante Ue” fra una sanzione e l’altra alla Russia: “Dall’odierna discussione emerge una forte maggioranza a favore della revisione dell’art. 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto avvieremo l’iniziativa, intanto spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari”.
Insomma, gliele ha cantate chiare.
Figurarsi lo stupore di Netanyahu, che non si dà pace: “Che avrò fatto di strano e di nuovo?”.
Non sa che, tra i famosi “valori dell’Europa”, c’è anche il numero chiuso sui morti ammazzati: 50 mila, non uno di più.
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E poi c’è questo post di Giorgio Bianchi, che fa il paio con la dichiarazione fatta da Maurizio Molinari in un dibattito con Travaglio, in cui diceva che se Hamas avesse liberato gli ostaggi rimasti le ostilità sarebbero finite domani. Contro quanto Netanyahu e i suoi ministri dichiarano. Il che dimostra che non pochi personaggi dell’informazione italiana mentono spudoratamente per ragioni di amicizia politica o tribali o entrambi i motivi.

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Interessante questo post su Instagram:

Microsoft ha attivato un sistema di censura automatica che intercetta e cancella le email interne contenenti parole come “Palestina”, “Gaza” o “genocidio”. A denunciarlo è No Azure for Apartheid, un collettivo di dipendenti dell’azienda contrari alla collaborazione con il governo israeliano.
Il filtro è stato installato sui server Exchange e impedisce che i messaggi raggiungano i destinatari, ignorandoli in silenzio. La misura è stata scoperta mercoledì, durante le interruzioni della conferenza Microsoft Build provocate dagli stessi attivisti interni, che contestano i contratti del colosso di Redmond con l’esercito israeliano.
La protesta dei dipendenti ha preso forma in più occasioni, con interventi pubblici e disturbo degli eventi aziendali. Il bersaglio è l’infrastruttura cloud e gli altri servizi forniti da Microsoft alle forze armate israeliane, impegnate nell’offensiva su Gaza.
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E anche questo post de L’Indipendente:

Il 21 novembre 2024, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati d’arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante il conflitto a Gaza. Le accuse includono l’uso della fame come metodo di guerra e attacchi deliberati contro la popolazione civile. In risposta, il 6 febbraio 2025, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo imponendo sanzioni contro la CPI, le quali stanno compromettendo l’abilità della Corte di operare e suggestionando alcune corporazioni americane perché interrompano l’erogazione dei servizi ai soggetti chiave dell’istituzione.
Continua sul nostro sito: Lindipendente.online (link in bio).
Tempo di lettura dell’articolo: 3 minuti.
Le fonti di questa notizia sono disponibili nella versione completa dell’articolo sul nostro sito.
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E intanto a Gaza Israele continua a uccidere.


Israele uccide il capo dell’ufficio di soccorso palestinese a Gaza, in mezzo alla loro cospirazione per privatizzare gli aiuti
L’esercito israeliano ha assassinato Ahmed Mansour nell’ambito di una campagna in corso per sterminare i capi delle organizzazioni della società civile e gli sforzi di soccorso a Gaza.


Cliccate sul collegamento per vedere il video.
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Poi c’è questa notizia ANSA. Sembra che qualcuno in Europa si stia – lentamente – svegliando…
Consiglio d’Europa,a Gaza verso pulizia etnica e genocidio
© ANSA/EPA
Le scelte operate da Israele a Gaza “vanno nella direzione della pulizia etnica e del genocidio”, afferma Saskia Kluit (Paesi Bassi, Soc), relatrice dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per il rapporto sottolineando “l’assoluta e urgente necessità di porre fine alla crisi umanitaria per le donne, i bambini e gli ostaggi a Gaza”.
“Con il blocco totale delle forniture umanitarie essenziali dal 2 marzo 2025 e la ripresa dell’attacco su larga scala al territorio da parte delle autorità israeliane, la situazione è peggiorata oltre ogni immaginazione”, dichiara la parlamentare.
“I bambini sono le prime vittime di questa violenza sistematica.
Senza cibo, acqua pulita, cure mediche e un riparo sicuro, il loro diritto alla vita viene negato”, aggiunge.
“È chiaro che il governo israeliano non rispetta il diritto umanitario internazionale, che richiede che gli aiuti umanitari siano consegnati incondizionatamente, senza ostacoli e in quantità sufficiente a sostenere la salute di una popolazione”, evidenzia Kluit.
“La popolazione palestinese di Gaza è confinata in uno spazio sempre più ristretto, senza possibilità di fuga e senza tregua da bombardamenti e attacchi, e le cosiddette zone di sicurezza non ne offrono alcuna”, continua la parlamentare.
“Esorto ancora una volta Israele a interrompere immediatamente l’uccisione della popolazione di Gaza”, dice Kluit, sostenendo che “la comunità internazionale deve ora adempiere al suo dovere di dire la verità e seguire gli obblighi legali previsti dalle convenzioni di Ginevra, compresa la convenzione sul genocidio”.
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Lercio ci regala un sorriso molto amaro:


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