Sono ancora molte le difficoltà, che impediscono di trovare una soluzione diplomatica alla guerra tra Russia e Ucraina, tra cui il luogo in cui organizzare il prossimo incontro.
La proposta della Santa Sede di mediare, tra le parti belligeranti, è stata respinta dal ministro degli Esteri.
I motivi del no
“Non è elegante che Paesi ortodossi discutano, in una sede cattolica, delle questioni relative alla eliminazione delle cause fondamentali del conflitto anche a causa del percorso di distruzione, attuato da Kiev, della Chiesa ortodossa”, ha spiegato infatti Serghej Lavrov.
Il numero uno della diplomazia ha specificato che non sarebbe semplice per le istituzioni d’Oltretevere ricevere, in queste condizioni, le due delegazioni. Ha puntualizzato però che entrambe sono favorevoli a ricontrarsi per organizzare un secondo round di trattative.Il capo dell’ufficio del presidente, Volodymyr Zelensky, ha detto intanto che la Svizzera ha confermato la disponibilità a ospitare i negoziati fra i due avversari. L’annuncio è giunto da Andriy Yermak al termine del vertice che ha avuto col collega di Berna, Gabriel Lüchinger, il quale ha auspicato la cessazione immediata delle violenze, iniziate il 24 febbraio 2022, sui campi di battaglia.
La continuazione delle violenze
Il dicastero della Difesa di Mosca ha reso noto, nel frattempo, di aver abbattuto 112 droni lanciati dall’esercito nemico, evidenziando il ferimento di 8 civili a Lipetsk, località situata a 450 chilometri di distanza dalla capitale. Immediata la rappresaglia a Zaporizhzhia nella cui regione sono stati colpiti, nelle ultime 24 ore secondo fonti locali, 17 insediamenti con 658 attacchi. Allarme da Human Rights Watch. Un report dell’ente ha evidenziato che le vittime sono aumentate, da gennaio ad aprile del 2025 rispetto alla stesso quadrimestre del 2024, del 57%.---

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