mercoledì 26 agosto 2020

Maurizio Blondet - Chiarezza su Navalny: quanto pesano in Russia il Neoliberismo e i suoi seguaci.

 

Il vero concorrente di Putin: Gennadi Zyuganov, comunista.

(Era ora che qualcuno lo dicesse. Un pezzo esemplare contro la falsità mediatica più spudorata. Su MittDolcino.Com)

OLLIE SAVIO

Siccome in questi giorni non si fa altro che parlare di Navalny ho voluto fare qualche approfondimento. Come al solito non voglio esprimere giudizi sugli avvenimenti di questi giorni in Bielorussia e non voglio nemmeno commentare cosa è successo a Navalny.

Mi limito ad analizzare i fatti come dovrebbe fare ogni cronista non prezzolato.

Chi è veramente e cosa conta Navalny in Russia ? E’ la vera e temibile opposizione a Putin ? E’ veramente questo martire che descrivono i nostri media?

Vediamo quali sono i partiti che comandano e vengono votati in Russia cominciando dalle elezioni del 2000 , nelle quali Vladimir Putin fu eletto la prima volta.

Alla prima elezione, Putin è stato eletto con il 52,94%, seguito dai Comunisti di Zjuganov con il 29,21% e dal partito neoliberista filo-occidentale Jabloko di Grigorij Javlinskij che ha attenuto un 5,80%.

Il 2,70% è stato ottenuto da Vladimir Zirinowskij che ha posizioni antioccidentali molto più radicali di quelle di Putin.

La legge elettorale Russa ha uno sbarramento al 5%.

Quindi nel 2000 i neoliberisti oppositori “veri” (così definiti dai media occidentali) ottennero nel 2000 un bel 5,80% entrando per il rotto della cuffia alla Duma.

Notiamo dai votipresi che i veri oppositori di Putin erano i Comunisti di Zjuganov e i neoliberisti filo-occidentali non contavano praticamente nulla.

Il vero concorrente di Putin: Gennadi Zyuganov, comunista.

Elezioni del 2004. Qui Putin era al massimo della popolarità e i risultati furono i seguenti :

Qui la vittoria di Putin è stata oceanica… ma seguita come al solito dai comunisti stavolta ridimensionati al 13,8% ma unica forza tale da poter fare un minimo di opposizione.

Neoliberisti filo occidentali? NP Non Pervenuti.

Nel 2008 Putin non si è candidato perché la Costituzione Russa non consentiva più di due mandati consecutivi. Al suo posto si è candidato Dimitrij Medvedev che è stato eletto con il 69% dei voti seguito dal comunista Zjuganov con il 17,72 e dall’ultra-nazionalista radicale Zirinovskij con il 9,35%.

Neoliberisti filo-occidentali : NP Non Pervenuti

Nel 2012 si ripresenta Putin che vince con il 63,64% , al secondo posto i comunisti di Zjuganov con il 17,18% e al terzo compare il miliardario indipendente Prochorov che ha ottenuto un 8% grazie al suo potere mediatico senza avere nemmeno un vero programma politico.

Partito neoliberista-filo occidentale : NP Non Pervenuto nemmeno a questa tornata

Veniamo ora alle ultime elezioni del 2018 e vediamo i risultati : più o meno solita situazione con i neoliberisti di Jabloko che, con i voti dei radical-chic russi, raggiungono l’1,05%e non ottengono nemmeno un seggio.

Cosa ci dicono questi risultati elettorali degli ultimi 20 anni ? I nostri media e tutti i globalisti parlano solo di Navalny. Dov’era alle elezioni?

Tutti non fanno che promuovere, citare, intervistare l’oppositore di Putin – meno quelli che sono oppositori veri e che avrebbero i numeri per cercare di mettere in difficoltà Putin.

Avete mai sentito qualche media maistream intervistare Zjuganov, Grudinin o Zirinovskij?

Come mai li ignorano e rendono martiri oppositori delle nullità elettorali come Navalny ?

Quelli come Navalny vengono addestrati e preparati ideologicamente nella speranza che un giorno accendano una Maidan come hanno fatto in Bielorussia in questi giorni.

Per l’omicidio di Nemtsov (altra nullità elettorale) hanno riempito paginate di giornali di dolore profondo spesso dichiarando apertamente che Putin “ha fatto fuori” un avversario politico temibile.

Talmente temibile da avere percentuali da prefisso telefonico con nemmeno un seggio in parlamento;

I nostri giornaloni, quando vogliono sentire un oppositore, non sentono Zjuganov, Grudinin o Zirinovskij, ma sentono lo studente di Yale Alexei Navalny che non si è mai presentato alle elezioni se non a quelle di Sindaco Di Mosca nel 2013 ottenendo il 27% dei voti contro Sergey Sobyanin che ha ottenuto la maggioranza assoluta vincendo al primo turno.

Dopo questo tentativo non si è mai più presentato a nessuna elezione e ha assunto lo status di martire perenne.

I giornaloni pongono enfasi sul fatto che è stato arrestato molte volte dalle autorità russe, ovviamente per le sue battaglie di libertà e non considerano i reati di appropriazione indebita di fondi di un partito politico e di una azienda.

Navalny non si presenta alle presidenziali sostenendo che sono falsate mentre il partito neoliberista filo-occidentale Iabloko ha passato la soglia di sbarramento solo nel 2000. Dal 2004 non ha nessun deputato alla Duma.

Come ho detto prima, i corrispondenti dei giornaloni non intervistano quelli che un seguito popolare, ma intervistano Navalny.

Grudinin ha quasi 9 milioni di voti e Zirinovskij ne ha quasi 5.

Ma intervistano Navalny e non chi ha la forza e il seguito popolare per sfidare Putin

Come mai i media occidentali non sono interessati a sentire i pareri e le valutazioni di questi veri oppositori con seguito popolare ma li ignorano ?

Vediamo che cosa succederebbe se i due veri antagonisti di Putin riuscissero a scalzarlo.

Pavel Grudinin è leader del Partito Comunista della Federazione Russa ed egemonizza l’opposizione reale a Putin.

 

Pavel Grudinin, comunista.

Zhirinovski , ex colonnello dell’armata, è leader del partito Liberal-democratico di Russia che di liberale ha solo il nome. E’un partito ultra-nazionalista di destra populista nel cui programma sono presenti :

  1. la riunificazione di alcune delle ex-repubbliche sovietiche in un stato unitario;
  2. pena capitale per i delitti gravi;
  3. statalizzazione di settori economici strategici;
  4. repressione di religioni “alternative” e importate.

Un programma non certo favorevole alle riforma dettate dai neoliberisti.

Vladimir Zhirinovsky, nazional-socialista.

Di più: i giornalisti fanno finta di non conoscere il nazionalismo dei Russi.

I Comunisti sono almeno altrettanto nazionalisti di Zhirinovski e dei suoi seguaci e questi nazionalisti sono statalisti in economia, sono ostili al libero mercato, alle borse e alle banche private.

Oltre l’80% dei Russi si dichiara “patriottico” e spesso questi due partiti nazionalisti più di Putin si “travasano” i voti. I media occidentali “dimenticano” tutto ciò e non guardano la realtà.

Una volta detronizzato Putin, a prendere il potere democraticamente sarebbe una formazione nazional-comunista.

Il mondo neoliberista vorrebbe far avanzare i diritti degli omosessuali al matrimonio e all’adozione, la promozione della filosofia gender? In Russia vedrebbero azionato contro di loro il badile democratico, ma non da Grudinin o da Zhirinovski, ma dal popolo stesso che io conosco molto bene.

Inoltre vedrei molto bene Zirinovskij a trasferire porzioni crescenti di sovranità a enti sovrannazionali globalizzatori e non eletti da nessuno. Certo, come no. E lo vedrei molto bene all’opera per far progredire la globalizzazione.

Conoscendo molto bene i Russi, vi assicuro che la maggioranza di loro ha una caratteristica poco di moda presso il nostro popolo e soprattutto presso la nostra classe politica :

Un Russo vero non tradisce mai i propri ideali e i propri amici. I Russi, negli anni 90 hanno vissuto come in guerra e hanno caratteristiche che non sono più diffuse presso popoli ormai “mollicci” e “imborghesiti” come il nostro.

Noi ignoriamo che i Russi negli anni 90 hanno vissuto come se fossero in guerra con città intere controllate dal crimine organizzato, e il popolo alla fame.

Chi li aveva ridotti così ? Il neoliberismo con le privatizzazioni e la svendita sistematica del patrimonio dello Stato.

In questi 10 anni i Russi hanno vissuto come in guerra e sanno benissimo che cosa è il neoliberismo.

Ed è per questo che la propaganda neoliberista esalta la gente come Navalny e lo trasforma nell’uomo temuto da Putin.

Ma c’è un problema : Il popolo Russo ha già “assaggiato” il neoliberismo e non lo vuole più.

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