L’ex presidente dell’Anm accusato di corruzione con l’amica Attinasi
«Quel piccoletto solo guai ci ha combinato»; «Eh, però abbiamo passato sette anni di lusso»; «Pure... dillo pure!»; «Ibiza, Favignana...». Quello scambio di battute tra Luca Palamara e la sua amica Adele Attisani, registrato un anno e mezzo fa dagli investigatori della Guardia di finanza, racchiude la sintesi dell’accusa definitiva mossa dalla Procura di Perugia che il 18 agosto scorso ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex componente del Consiglio superiore della magistratura.
Palamara è ora imputato di corruzione per l’esercizio delle funzioni (con Attisani nel ruolo di «istigatrice delle condotte delittuose e beneficiaria in parte delle utilità») in cambio di viaggi, soggiorni e lavori di ristrutturazione e manutenzione in casa della donna per almeno 68.000 euro pagati dall’imprenditore Fabrizio Centofanti («il piccoletto»).
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