I giallorossi e il premier Conte non comunicano all'Eurostat i dati macroeconomici del Belpaese. E anche sui bandi Covid-19 è "mistero"
I giallorossi e il premier Conte non comunicano all'Eurostat i dati macroeconomici del Belpaese. E anche sui bandi Covid-19 è "mistero"
"Confidential". I dati macroeconomici dell’Italia rimangono riservati. Il governo giallorosso di Giuseppe Conte mantiene il segreto sull’andamento dell’economia tricolore, non comunicando i numeri all’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.
Perché?
Nel recente report pubblicato dall’Eurostat, infatti, nello spazio riservato all’economia del Belpaese non figurano cifre e percentuali – come dovrebbe essere – bensì una bella "C". "Confidential", appunto. Insomma, dal mese di marzo (proprio quando è scattato il lockdown causa epidemia-pandemia di coronavirus), l’esecutivo a maggioranza Movimento 5 Stelle e Partito Democratico cela all’Ue l’andamento della nostra economia.
La relazione dell’ufficio statistico dell’Unione Europea ha preso in analisi lo stato di salute dell’edilizia, al mese di giugno. Una buona cartina di tornasole per cercare di capire come se la passa il comparto delle costruzioni del Vecchio Continente. Il responso non è malvagio, visto che il settore è tornato a crescere rispetto a maggio (grazie all’impulso dato dal mercato transalpino). Tirando le somme, però, il saldo è ancora negativo: -5,8% rispetto al 2019.
Ecco, se i cugini francesi – per esempio – non hanno nascosto i numeri lo stesso non si può dire di altri Paesi, come Grecia e due isole sole Cipro e Malta. E come l’Italia, che non comunica i propri dati macroeconomici da marzo. L’ultimo dato disponibile, come sottolineato da Il Tempo, era estremamente negativo (-35,5%), relegandoci al ruolo di fanalino di coda continentale.
Come sia andato il comparto ad aprile, maggio e giugno non è dato saperlo, visto che le cifre rimangono stranamente riservate. Il che non promette nulla di buono, nonostante l’ottimismo predicato al Meeting di Rimini da titolare del Mef. Il dem Roberto Gualtieri, infatti, si è detto fiducioso e certo che l’economia italiana avrà un rimbalzo positivo. Speriamo. Gli ultimi indicatori disponibili, però, non sono certo confortanti. Un esempio su tutti? La produzione industriale, rispetto all’anno scorso, era (ed è) in sofferenza in doppia cifra. Per non parlare del Prodotto interno Lordo, giù del 17,3% sul 2019.
Peraltro, vi è un altro aspetto sul quale il Conte-bis è poco trasparente. Stiamo parlando dei contratti di fornitura dei presidi e dispositivi medici per difendersi dal Sars-Cov-2. Dei quasi 10 milioni di euro di bandi e appalti( 9,6 milioni, per l’esattezza) la metà è avvolta dal mistero. Questo perché, ad oggi, non è ancora dato sapere quanto il governo abbia speso nell’ultimo mese e mezzo. Dal 17 luglio, in poi, come scoperto da Openpolis e il Gran Sasso Science Institute, le rendicontazioni sulle spese per affrontare il Covid-19 latitano. Una gestione non proprio trasparente, che vede in gioco anche lo stesso commissario straordinario all'emergenza Covid, Domenico Arcuri. Ecco allora un altro versante sul quale Conte e i suoi dovranno fare chiarezza, in nome di quella trasparenza tanto sbandierata
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