domenica 30 agosto 2020

Corriere della sera - Virus, tre nigeriani scatenano il panico all’ospedale Celio dopo aver saputo di essere positivi

 Virus, tre nigeriani scatenano il panico all'ospedale Celio dopo aver saputo di essere positivi

Un uomo e due ragazze hanno dapprima aggredito tre sottufficiali addetti alle dimissioni dei pazienti e quindi anche il responsabile del reparto e il suo vice.

Rinaldo Frignani 

Serata di paura quello di venerdì scorso all’ospedale militare del Celio. Tre cittadini nigeriani, trasferiti da poco da un centro d’accoglienza vicino Roma perché positivi al primo tampone - un uomo e due ragazze -, hanno scatenato il panico nel reparto emergenza Covid quando hanno capito che non sarebbero stati dimessi, come altri stranieri - in particolare un 16enne bengalese - che invece erano risultati negativi. A quel punto hanno dapprima aggredito tre sottufficiali addetti proprio alle dimissioni dei pazienti e quindi anche il responsabile del reparto e il suo vice.

I tre, ormai fuori controllo, hanno devastato la stanza e anche quelle attigue nello stesso reparto prima di essere bloccati dai carabinieri. I cinque militari sono stati medicati anche per i morsi ricevuti dalle ragazze che sono state denunciate con il loro connazionale per resistenza, violenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata e lesioni a incaricato di pubblico servizio. Sull’episodio è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini: «Mentre il Viminale dà i numeri pur di negare l’emergenza immigrazione, nel mondo reale tre nigeriani positivi al Covid hanno scatenato il panico all’ospedale militare del Celio a Roma: gli italiani pagano per l’incapacità di Conte e Lamorgese. Questo governo mette in pericolo l’Italia».

In serata la precisazione dello Stato maggiore della Difesa: «Dopo il tentativo di evasione e il mancato rispetto delle norme che regolano la quarantena e la rispettiva sorveglianza sanitaria, i tre migranti sono stati immediatamente fermati mentre per tutto il personale coinvolto sono state predisposte le misure di sicurezza sanitaria previste dal protocollo definito nell’ambito delle misure di contrasto al Covid 19».

Da quanto accertato dai carabinieri della compagnia Piazza Dante, intervenuti al Celio, in rinforzo ai colleghi della polizia militare, i tre nigeriani dopo aver capito che non sarebbero stati dimessi, hanno afferrato il bengalese trascinandolo in una stanza, dalla quale gli hanno impedito di uscire per circa mezz’ora. A quel punto è intervenuto il colonnello medico responsabile del reparto che ha cercato di intavolare con loro una trattativa che ha avuto successo, perché il sedicenne è stato subito rilasciato, tanto che i nigeriani non sono stati accusati di sequestro di persona aggravato ma di violenza privata nei suoi confronti. In un secondo momento però sempre gli stessi tre personaggi - di 31, 27 e 25 anni -, che hanno forse preso parte nei giorni scorsi alla rivolta di migranti nel centro d’accoglienza Mondo Migliore a Rocca di Papa, dove ora si trovano in isolamento una trentina circa di ospiti positivi e un centinaio di negativi (un altro centinaio è stato trasferito in altri comuni della provincia di Roma per alleggerire la struttura), se la sono presa proprio con l’ufficiale e con il suo vice, un tenente, che sono stati spintonati e picchiati. Sarebbero stati anche morsi, e comunque sono finiti al pronto soccorso con un maresciallo e due caporali. Dopo la denuncia, i tre sono rimasti nella loro stanza .

«Scandaloso: tre immigrati nigeriani positivi al Covid ricoverati all’ospedale militare del Celio hanno scatenato il caos, tentato la fuga e aggredito anche a morsi militari e sanitari. Questo Governo di pazzi irresponsabili mette in pericolo la sicurezza e la salute degli italiani e vuole trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Vergogna», scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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