lunedì 13 maggio 2019

Florenzi, quell’accusa di CR7 («Sei troppo piccolo per parlare»)...(che pensa a Messi) e la rivincita dei bassi

Florenzi, quell’accusa di CR7 (che pensa a Messi) e la rivincita dei bassi


PS: <<Dopo il litigio in campo con Ronaldo («Sei troppo piccolo per parlare»), il giallorosso, che è alto 1.73 m, ha segnato l’1-0. Ma nel calcio i piccoli di statura hanno successo >>...leggermente (assai) razzista...?...non è stile Juventus...mi rammento il racconto del grande arbitro di Siracusa Lo Bello, che in una intervista a finita carriera, disse che del bel gesto che frequentamente Bettega(grande...ma solo giocatore) andava a parlargli davanti come Capitano e con le mani dietro la schiena...ma che gli rifilava una quantità di parolacce...ma con il sorriso sulle labbra. Come pensare che in quelle condizioni Bettega lo  insultasse?

umberto marabese
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di Luca Valdisseri
È psicanalisi da stadio, perciò imperfetta, ma sono in tanti a pensare che il brutto gesto di Cristiano Ronaldo verso Florenzi quando Roma-Juve era ancora sullo 0-0 («Sei troppo piccolo per parlare», riferendosi naturalmente all’altezza e non all’età) nasconda il trauma profondo che si nasconde dentro CR7: la Messifobia. Mentre litigava con il capitano giallorosso per una banale questione di campo, Ronaldo ha improvvisamente visto la Pulce davanti a sé e, come dicono nella Capitale, «ha sbroccato». In Florenzi, insomma, ha visto le sconfitte che ha subito da Messi. C’è chi è pronto a giurare che, nella classifica all time di CR7, Pelé sia molto più in alto del basso Maradona e che prima di firmare alla Juve abbia chiesto se era vero che un certo Miccoli, in passato, aveva vestito davvero la maglia bianconera...
Ronaldo non è mai stato un mostro di simpatia (eufemismo!), ma questa partita non contava nulla per la Juventus. È vero, per un campione non esistono partite inutili — ed è questo che lo rende un campione — ma il rispetto per l’avversario è sempre dovuto. Ed è anche utile, visto che poi Florenzi ha vendicato se stesso e tutti i piccoli (secondo la bibbia del calciomercato Transfermarkt, comunque è alto 173 centimetri) segnando il bel gol dell’1-0 una ventina di minuti dopo. L’accusa di essere «piccolo», tra l’altro, non prevede una risposta pratica, almeno fino a quando non saranno inventate le scarpe da pallone con il tacco «interno» come la leggenda racconta per le scarpe da passeggio di Silvio Berlusconi, che convinse gli italiani di poter governare il Paese anche con le vittorie ottenute dal suo Milan, che peraltro era pieno di giganti: Maldini, Gullit, Rijkaard, Van Basten… Il brutto può affidarsi a un truccatore, il pelato al trapianto o alla parrucca, il grasso a un nutrizionista o magari a un medico per le disfunzioni alla tiroide, come successe a Ronaldo, il brasiliano, quello che tutti chiamavano Ronaldo il Fenomeno. Tutti tranne sir Alex Ferguson che al Manchester United, per differenziarlo appunto da Cristiano, lo chiamava Ronaldo «il grasso». Il campionissimo brasiliano, in una bella intervista al Financial Times, lo ha ricordato con un tenero sorriso: «Ci sono attivisti per difenderti se sei nero, o se sei gay. Non ricordo nessuno che mi abbia difeso quando mi chiamavano grasso».
Oltre al gol, Florenzi si è preso la rivincita anche nel dopo-gara, ai
 microfoni di Roma Tv: «Lasciamo stare, noi avevamo buttato fuori
 la palla due volte per soccorrere avversari a terra e lui invece l’ha 
giocata quando c’era Dzeko infortunato. Potevamo ripartire anche
 noi nel primo tempo con Kolarov, ma non l’abbiamo fatto perché noi
 siamo questi. Lui è un Pallone d’oro e pensa di avere tutto il diritto
 di fare ciò che ha fatto, io ho cercato di continuare a giocare. Anche
 io faccio tante stupidaggini in campo, però rimangono lì». Chissà se
 per Natale manderà a CR7 un dvd del film di Herzog «Anche i nani
 hanno incominciato da piccoli». O forse uno di Spiderman, visto che
 Florenzi ha esultato proprio così a fine partita davanti alle
 telecamere. L’aveva promesso alle sue due bambine. Per le quali è 
davvero un gigante. Anche quando non fa gol.


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