domenica 19 maggio 2019

La Presidente Regione Umbra:...la "pidiessina"...Catuscia Marini:" La poltrona o la morte".

Umbria, la mozione contro le dimissioni della presidente. Marini vota per restare. Fonti Pd: "Confermi passo indietro"

Umbria, la mozione contro le dimissioni della presidente
Catuscia Marini vota per restare. 
Fonti Pd(?): "Confermi passo indietro".

Lieve malore per la governatrice che aveva annunciato di lasciare l'incarico dopo il suo coinvolgimento in un'inchiesta della magistratura sulla sanità umbra. Di Maio: "Stop alle dimissioni vergognoso". L'Assemblea regionale umbra chiede alla governatrice Catiuscia Marini, coinvolta nello scandalo della sanità, di ritirare le dimissioni e restare al suo posto. L'invito è contenuto in una mozione della maggioranza che ha raccolto 11 voti. La notizia è che fra quegli 11 voti c'è anche quello della stessa Marini. La presidente dell'Umbria ha votato per restare e ha di fatto permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l'atto. Fonti del Pd, tuttavia, invitano la governatrice a confermare le dimissioni: "Incassato l'attestato di stima della maggioranza che desiderava, ci aspettiamo che ora Marini confermi le dimissioni, come lei stessa aveva lasciato capire in contatti con i vertici nazionali del Pd, ieri"....


 La catarsi del PD deve passare per la sua totale sparizione.La catarsi del PD deve passare per la sua totale sparizione.La catarsi del PD deve passare per la sua totale sparizione.


Lieve malore per la governatrice che aveva annunciato di lasciare l'incarico dopo il suo coinvolgimento in un'inchiesta della magistratura sulla sanità umbra. Di Maio: "Stop alle dimissioni vergognoso

L'Assemblea regionale umbra chiede alla governatrice Catiuscia Marini, coinvolta nello scandalo della sanità, di ritirare le dimissioni e restare al suo posto. L'invito è contenuto in una mozione della maggioranza che ha raccolto 11 voti. La notizia è che fra quegli 11 voti c'è anche quello della stessa Marini. La presidente dell'Umbria ha votato per restare e ha di fatto permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l'atto. Fonti del Pd, tuttavia, invitano la governatrice a confermare le dimissioni: "Incassato l'attestato di stima della maggioranza che desiderava, ci aspettiamo che ora Marini confermi le dimissioni, come lei stessa aveva lasciato capire in contatti con i vertici nazionali del Pd, ieri"....


Al termine di una giornata convulsa, Marini ha avuto un lieve malore una volta tornata a casa a Todi. Si è quindi recata all'ospedale di Pantalla dove è stata sottoposta ad alcuni accertamenti. Le sue condizioni non sono comunque gravi.
Le critiche alla scelta di Marini non sono mancate. Luigi Di Maio, durante un comizio a Reggio Emilia, ha affermato: "Con il no alle dimissioni oggi è successa una cosa vergognosa e clamorosa".
Non ha votato il documento il consigliere Giacomo Leonelli e i voti contrari sono stati 8. Il 7 maggio, l'Assemblea, dopo avere ascoltato Marini che aveva reiterato le dimissioni, aveva deciso di rinviare il voto ad oggi. Innescando polemiche dentro il Pd, dove la minoranza renziana aveva chiesto se non si stessero usando due pesi e due misure, costringendo Marini alle dimisssioni e non seguendo la stessa strada per il governatore calabrese Mario Oliverio, anche lui finito dentro un'indagine della magistratura. Il segretario Nicola Zingaretti non ha preso provvedimenti contro la governatrice, ma il giorno stesso dello scoppio dell'inchiesta dichiarò: "Confido nel suo senso di responsabilità".
La questione è stata affrontata anche martedì scorso in una riunione a Roma fra il commissario regionale del Pd Walter Verini, il vicesegretario nazionale del partito Andrea Orlando e i vertici regionali democratici. Dalla riunione, aveva spiegato Verini era emersa "la necessità di valorizzare i risultati e le conquiste dell'azione di governo del centrosinistra in questi anni e, in generale, nella storia della Regione e delle autonomie locali dell'Umbria. Questo, naturalmente, senza minimizzare il grave giudizio politico su quanto avvenuto in ambiti del sistema sanitario-amministrativo".---

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