di Giuseppe Masala
Lo dico con il massimo rispetto possibile. Come sempre, da sempre, per sempre: dopo l'ennesima batosta, la sinistra (chiamiamola così va) tira fuori la solita, sempre la solita, frase di Antonio Gramsci. Come in una liturgia. Anzi, fatemi dire, come un rito vodoo. Ecco, fatemi una cortesia. Una e una soltanto: ditelo con parole vostre. Lasciate in pace Antonio Gramsci, non era uomo da liturgie né tantomeno da esorcismi.
Ecco, provate (mi ci metto pure io però): è ora di finirla con il post modernismo..
La peste sessantottina deve essere eradicata come l'Unione Sovietica eradicò il vaiolo. Basta femminismo, basta genderismo, basta immigrazionismo e terzomondismo un tanto al chilo, basta compromessi con i borghesi che ci pigliano per il culo (avete per caso sentito una parola da chi le scorse elezioni abbiamo portato in carrozza a Bruxelles?).
La peste sessantottina deve essere eradicata come l'Unione Sovietica eradicò il vaiolo. Basta femminismo, basta genderismo, basta immigrazionismo e terzomondismo un tanto al chilo, basta compromessi con i borghesi che ci pigliano per il culo (avete per caso sentito una parola da chi le scorse elezioni abbiamo portato in carrozza a Bruxelles?).
Reinterpretare Marx in chiave contemporanea alla luce delle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Siamo in dietro, per quello perdiamo. Non diciamo nulla, sguardo all'indietro e per di più verso le cazzate. Via i sinistrati e gli psicolabili. E chissà forse è tardi. Troppo tardi.
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