lunedì 27 maggio 2019

Giuseppe Masala - E ora fatemi una cortesia: lasciate in pace Gramsci!



di Giuseppe Masala


Lo dico con il massimo rispetto possibile. Come sempre, da sempre, per sempre: dopo l'ennesima batosta, la sinistra (chiamiamola così va) tira fuori la solita, sempre la solita, frase di Antonio Gramsci. Come in una liturgia. Anzi, fatemi dire, come un rito vodoo. Ecco, fatemi una cortesia. Una e una soltanto: ditelo con parole vostre. Lasciate in pace Antonio Gramsci, non era uomo da liturgie né tantomeno da esorcismi.


E ora fatemi una cortesia: lasciate in pace Gramsci!

Ecco, provate (mi ci metto pure io però): è ora di finirla con il post modernismo..
 La peste sessantottina deve essere eradicata come l'Unione Sovietica eradicò il vaiolo. Basta femminismo, basta genderismo, basta immigrazionismo e terzomondismo un tanto al chilo, basta compromessi con i borghesi che ci pigliano per il culo (avete per caso sentito una parola da chi le scorse elezioni abbiamo portato in carrozza a Bruxelles?).
Ritornare a Marx, ritornare a Marx, ritornare a Marx. Ritornare alle classi sociali. Interpretare in chiave moderna che non vuol dire - cazzo - destrutturare le classi sociali per suddividere in chi ha i capelli lisci e chi ricci per capire quale tra le due categorie è discriminata dalle ditte che producono pettini come vorrebbero i sessantottardi. Il post modernismo è il Nichilismo moderno che non conosce alcuna verità e inquanto tale è incompatibile con Marx e anche con Gramsci, ed è la somma presa per il culo delle classi borghesi nei confronti di chi non sbarca il lunario.

Reinterpretare Marx in chiave contemporanea alla luce delle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Siamo in dietro, per quello perdiamo. Non diciamo nulla, sguardo all'indietro e per di più verso le cazzate. Via i sinistrati e gli psicolabili. E chissà forse è tardi. Troppo tardi.
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