giovedì 9 agosto 2018

Tonnaso Merlo - L'ex Ministro dell'Agrigultura...."Il bracciante politico Martina"...



(Tommaso Merlo) – 
Se sei il ministro dell’agricoltura uscente, difronte all’ennesima tragedia dei braccianti agricoli verso cui sei stato politicamente nullo, non dovresti solo chiudere la bocca, dovresti cambiare lavoro, dovresti cambiare vita. Se poi certi cambiamenti esistenziali ti spaventano troppo, puoi sempre restare nel settore dell’agricoltura ma restituendo le tue braccia rubate alla zappatura dei campi. L’assurda vicenda del bracciante politico Maurizio Martina è davvero una delle più utili per comprendere le ragioni del fallimento del vecchio regime. Maurizio Martina fa politica da quando succhiava il ciuccio, nella vita non ha fatto altro anche se nessuno s’era mai accorto tranne il Pd che invece l’ha promosso su poltrone sempre più prestigiose. Dalla provincia lombarda fino a Roma. Quali siano le qualità politiche di Martina è davvero un mistero e perfino difficile da svelare dato che non si capisce una mazza quando parla e la sua presenza fisica è pari a quella di un fantasma. Ma il sospetto è che Martina debba la sua straordinaria carriera politica proprio a questo, proprio all’essere trasparente e quindi non fare ombra. Oro per l’ego dei boss politici vecchio stampo sempre avidi di sciapi numeri due. E infatti è stato Renzi a far fare a Martina il grande salto nominandolo addirittura ministro e vice nel suo Pd. Una coppia, quella Renzi-Martina, protagonista della peggiore disfatta elettorale della storia della sinistra dal dopoguerra ad oggi. E cosa fa il Pd? Promuove Martina a segretario...
Più che politica, violento autolesionismo, volontà suicida per cui – bisogna essere onesti – vanno ringraziati di cuore tutti i dirigenti del Pd che ogni santo giorno danno una notevole mano a tutti coloro che si adoperano affinché il loro partito sparisca per sempre dalla circolazione. Ma la vicenda di Martina aiuta a capire anche aspetti più profondi che hanno rovinato la nostra democrazia in passato come ad esempio quanto sia dannoso il professionismo in politica. Il mestiere della politica è una bufala storica. La politica deve essere servizio e pure temporaneo da parte di cittadini che hanno la volontà di sacrificarsi per la propria comunità e mettere a disposizione le loro competenze prima di tornare nella società. Se diventa un mestiere come un altro, il politico finirà per occuparsi solo della sua poltrona, dei contatti strategici coi potenti, dei giochi di palazzo e degli intrighi che gli possono tornare utili e schifezze del genere che non hanno nulla a che fare coi problemi dei cittadini. Grazie a Martina, poi, si capisce come l’assenza totale di meritocrazia sia davvero devastante per la politica come per qualunque ambito. Ed in politica, i meriti non si valutano in base a quanto sai muoverti nei corridoi, in base a quanto sai imbonirti i capi o a quanto fai comodo. No, si devono misurare in base a quanti problemi risolvi, di quanto migliora la qualità della vita dei cittadini grazie al tuo contributo. E a valutare il tuo operato devono essere i cittadini, non qualche segreteria, non qualche boss. E se dopo anni che sei ministro dell’agricoltura non hai fatto nulla per risolvere la piaga dei braccianti agricoli, non dovresti chiudere solo la bocca, dovresti cambiare lavoro, dovresti cambiare vita. Se poi certi cambiamenti esistenziali ti spaventano troppo, puoi sempre restare nel settore dell’agricoltura ma restituendo le tue braccia rubate alla zappatura dei campi.---

Nessun commento:

Posta un commento