lunedì 13 agosto 2018

Stefano Orsi - Situazione operativa sui fronti siriani al 10-8-2018

SakerItalia



Chiuso il capitolo del sud ovest siriano, con il termine della Grande Battaglia per Daraa e Quneitra, ricominciamo ora con quelle che sono operazioni minori, ovvero l’attacco alla sacca ISIS formatasi alla vigilia dell’operazione di cui sopra e che è stata usata come base per gli attacchi sanguinosi di Suweida, costati la vita a più di 250 civili siriani.
Come abbiamo letto nelle precedenti Sitrep e bollettini flash, il giorno 31 si é conclusa l’operazione militare siriana. La resa delle ultime sacche di resistenza ISIS, circa 200 miliziani sopravvissuti agli assalti siriani e ai bombardamenti dell’aviazione, ha dato modo al SAA di riallocare le forze sul campo.
Un primo contingente venne subito spostato dal settore di Quneitra verso la sacca di Idlib, precisamente a rinforzo del fronte ancora in provincia di Latakia e proiettato verso Jisr al Shougur, altri sono rimasti in perlustrazione accurata del territorio prima in mano ai terroristi, rinvenendo innumerevoli depositi di armi e prove degli aiuti occidentali, armi e medicinali, ma anche israeliani. Molti proiettili da mortaio e munizioni erano infatti di produzione israeliana e la vicinanza col confine non è casuale....

Sono poi procedute le consegne dei materiali bellici pesanti da parte di quei combattenti ribelli che hanno aderito al concordato, molte unità combattenti ribelli sono state impiegate al fianco dell’esercito siriano per la campagna contro ISIS. Notizia di notevole importanza e fattore che ha permesso il recupero di ulteriori carri armati e mezzi utili alla prossima campagna militare e riordino dell’esercito che, dopo anni di guerra, necessita di un ammodernamento nei sistemi da affiancare a quelli che seppure antiquati (come i T55) si sono tuttavia dimostrati estremamente efficaci ed affidabili ancora oggi in affiancamento alla fanteria.

Sacca ISIS di Suweida

Fronti siriani del sud ovest al giorno 4-8-2018
Una settimana fa iniziava la campagna bellica contro questa sacca. I primi tre giorni vennero dedicati interamente agli attacchi aerei che sono stati massicci e congiunti, compiuti ovvero dalle aviazioni siriana e russa con l’obbiettivo di demolire le catene di comando interne e i maggiori depositi di munizioni e carburanti individuati.
Questo lavoro svolto con grande precisione e intensità adeguata ha garantito che le forze siriane disposte in questo settore potessero avanzare da subito.
Sacca ISIS di Suweida giorno 9-8-2018
Il terreno desertico e in alcuni settori roccioso, non aiuterà certamente i difensori se non nella parte ricca poi di caverne. Comunque i siriani schierano qui principalmente unità delle NDF, con la 4° Divisione Corazzata che ha la funzione di supporto d’urto, di coordinamento e comando per tutti gli altri reparti meno addestrati. Ci sono due centri di resistenza ISIS che andranno necessariamente distrutti. Quelli di Al Kara e Al Safa non dovrebbero rappresentare alcun problema, ma la presenza vicina della base di Al Tanf difesa da forze USA rappresenta per ISIS un sicuro rifugio in caso di fuga e possibile base per future infiltrazioni in territorio siriano.
Sacca ISIS di Suweida le offensive siriane, SAA avanza ancora giorno 10-8-2018
Non avrà problemi l’esercito ad avere ragione dei terroristi, stanno procedendo con sistema e prudenza, avanzano lentamente ma con costanza e ripuliranno bene l’area, stanando dai loro buchi di ragno tutti i terroristi ancora nascosti.
Non hanno i mezzi per opporre alcuna apprezzabile difesa ma allo stesso tempo sono come dei gatti messi in un angolo, capaci di ogni folle attacco e pertanto da non sottovalutare.



Sacca di Idlib

I vari fronti in preparazione sulla Sacca di Idlib , giorno 10-8-2018
Aumentano le unità d’élite in trasferimento verso questo fronte. Molte stanno partendo tra ieri ed oggi dai fronti meridionali, ormai lasciati alle unità di seconda linea, NDF e milizie anche riconciliate, gesto di grande importanza.
I segnali della prossima offensiva stanno dunque aumentando. Abbiamo già in passato definito che gli obbiettivi principali siano la liberazione di Jisr al Shougur a ovest della sacca, per mettere in sicurezza la base russa di Latakia sia quella navale a Tartus, che quella aerea di Hemeimin. Su questo settore si sono portate due brigate della 4 Divisione Corazzata che forniscono potenza di fuoco e coordinamento delle altre formazioni presenti, concentrate sulla parte nord del fronte. Le Unità Tigre sono schierate di fronte alla pianura di Al Gaab con il compito di sfondare questo difficile fronte e portarsi a ridosso di Jisr al Shougur.
Proprio di poco fa la notizia diffusa dalle Unità Tigre che abbiano dato inizio al coordinamento dei bombardamenti aerei sulle postazioni difensive terroriste su questo settore di fronte. Demolire trincee e fortificazioni è lavoro propedeutico e preparatorio della prossima offensiva. Mancano ancora alcuni giorni all’inizio vero e proprio delle operazioni di terra, grossi convogli delle Unità Tigre sono ancora per strada, partiti dai fronti del sud ormai pacificati.
Hama viene subito dopo, settore dove le milizie vicine ad Al Qaeda, guidate da HTS (Hayat Tahir al Sham) dominano il terreno e per tramite dei White Helmets hanno già inscenato più volte attacchi chimici per accusarne il governo siriano e provocare una reazione dell’occidente complice.
Qui già in questi giorni vediamo in atto una escalation di scontri di terra.
Murak e Khan Shaikun saranno gli obbiettivi primari dell’esercito su questo fronte, per pensare a d un futuro e successivo passo verso Ma’arat al Numann.
Oggi su questo settore sono segnalati attacchi da parte degli elicotteri d’attacco russi e siriani contro le forze terrestri di Al Qaeda e dell’FSA.
Dal settore di Aleppo, per il momento non sono segnalati particolari movimenti di truppe o combattimenti.
Stefano Orsi

Nessun commento:

Posta un commento