martedì 1 ottobre 2013

Usa, chiude lo stato federale Nessun accordo: è "shutdown

 PS: "Shuddown": come singola parola non è traducibile in italiano!
Traduco io: il paese più guerrafondaio della terra, il paese con i cittadini spiati giorno e notte in ogni luogo essi si trovino, il paese con il più alto debito pubblico del mondo, il paese che ancora ieri ha dichiarato che il Governo Letta fa delle cose egregie, forse voleva un prestito?........è fallito!
Braccio di ferro tra Democratici e Repubblicani: nessun accordo raggiunto sul finanziamento statale
umberto marabese
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- Chiude lo Stato federale Usa. Il Congresso non ha trovato un'intesa sul finanziamento della macchina statale, provocando lo "shutdown". E' un durissimo colpo alla ripresa economica Usa e mondiale. In seguito al blocco dei fondi, circa 800mila lavoratori statali non riceveranno più stipendio, ci sarà la chiusura di musei, degli sportelli ministeriali e persino dei parchi naturali in tutti gli States. L'ultima "chiusura" risale a 17 anni fa. Lo "shutdown" è stato provocato dal durissimo muro contro muro tra Casa Bianca e Grand Old Party sul budget. Ma il vero scontro è sulla riforma sanitaria: il partito repubblicano, che ha la maggioranza alla Camera, ha deciso di bloccare ogni finanziamento alla controversa Obamacare, proponendo un via libera ai fondi a patto che si ritardasse di un anno l'entrata in vigore della celebre riforma, prevista proprio oggi, martedì 1 ottobre. Di contro, Barack Obama e il partito democratico, non si sono piegati, tenendo il punto e difendendo l'immediata applicazione di una legge approvata anni fa al termine di una battaglia campale e che oggi avrà effetti concreti per la vita di circa 35 milioni di americani......


A nulla sono serviti gli appelli del presidente Usa affinché si evitasse la chiusura. Nelle ultime ore aveva chiesto che la Camera dei rappresentanti approvasse una legge che assicurasse fondi allo Stato federale per le prossime sei settimane, senza alcun ritardo dell'entrata in vigore della riforma sanitaria.

I deputati repubblicani però non hanno fatto alcun passo indietro dalla loro posizione dura, proponendo al Senato, in mano ai democratici, una Conference Commitee, una sorta di commissione speciale dove dare il via a un negoziato formale sul Budget.

Peccato che questa ipotesi sia stata avanzata a circa un'ora dalla mezzanotte, ovvero il termine ultimo per trovare un accordo, apparendo così quanto meno beffarda. E infatti non è servita nulla per evitare lo "shutdown". Il muro contro muro non ha trovato alcun tipo di apertura, tanto che il senatore democratico Harry Reid, parlando al Senato, ha bocciato ogni mediazione attaccando frontalmente i Tea Party e il Grand Old Party. "Domani per colpa loro sarà una brutta giornata per l'America e gli americani", ha detto con tono solenne.

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