lunedì 28 ottobre 2013

Pd, “pagati” per votare al congresso: la denuncia del Sen. Stefano Esposito.

PS: <<Militanti raccattati all'ultima ora fanno la fila con il foglietto del capataz e i 15 euro della tessera elargiti dal "palo" all'esterno del circolo. La denuncia di Esposito. E vengono arruolati parenti di ogni grado, dalle mamme alle mogli. Morri a un passo dalla vittoria>>....la"democrazia"avanza sempre più!
umberto marabese
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Pagati per votare al congresso. Tesserati a piè di lista nel Pd torinese: militanti raccattati all'ultima ora, con tanto di istruzioni scritte in mano, disciplinatamente in coda per raggiungere l'urna nella quale depositare le schede con le indicazioni ricevute dal capataz, con in mano i 15 euro, appena consegnati dal palo di guardia all'esterno del circolo. Ecco il lato indicibile delle assise democatiche. A svelarlo è il senatore Stefano Esposito, testimone oculare del mercimonio politico. Ecco cosa riferisce su Facebook: «Questa mattina mi sono recato al mio circolo S. Rita, per fare il mio dovere di iscritto. Arrivo alle 10, mi metto disciplinatamente in coda insieme a tanti anziani. I 20 minuti di coda sono stati davvero istruttivi; dopo un po' due simpatiche signore mi chiedono se ero stato mandato li dal presidente..., io rispondo di no e allora mi chiedono se so chi sono i candidati che porta il Presidente, ovviamente rispondo alle signore dando loro i due nomi, segretario di circolo e segretario provinciale. Dopo poco due signori, in coda per fare la tessera alla richiesta dei 15 euro necessari per l'iscrizioni sbottano: "ma come devo anche pagare?", escono dal circolo e io incuriosito li seguo e vedo che girato l'angolo di Via Giacomo Dina, un signore, credo iscritto al circolo, gli dà i 15 euro e loro rientrano, rimettendosi in coda per iscriversi al Pd. Solo nelle giornata di oggi i nuovi iscritti al Circolo sono stati 111!!. In 27 anni di militanza politica non avevo mai assistito a niente di paragonabile,.......
ho sentito tante volte storie di congressi di altri partiti (Dc-Psi) dove queste cose capitavano. Anch'io, come Fassino, voglio vincere ma non sono certo che il Pd possa vincere con il palo fuori dai circoli che dà i soldi a coloro che si iscrivono al partito. Spero di non essere etichettato come nostalgico, ma anche succedesse meglio nostalgico che innovatore con le peggiori pratiche socialiste degli anni 80, che peraltro hanno portato alla dissoluzione quel partito»........

Ma non sono state mobilitate solo truppe cammellate per vincere il congresso,  candidati e capataz si sono rivolti prima di tutto a chi è sempre pronta a sostenere ogni impresa del proprio pargolo: la mamma. E così viene fuori che l’anziana donna al centro del ricorso di Matteo Franceschini Beghini nel circolo della Circoscrizione VI altri non è che la madre di uno dei suoi competitor, quel Fabrizio Morri che un anno fa lo ha pure sposato. Al centro del giallo una questione tecnica: l’anziana signora – va detto militante storica del partito - non era ancora iscritta al momento in cui la lista per il provinciale in cui lei compariva era stata presentata. Ma a quanto pare tra le iscritte “eccellenti” del partito figura altro parentame dei maggiorenti del partito: ad esempio, nella sezione di Mirafiori Nord entra nel direttivo lady Lubatti, la moglie dell’assessore al Comune di Torino Claudio Lubatti: residente, come l'illustre congiunto, nel Pinerolese. Non sono mancate neanche oggi le polemiche, soprattutto in quei circoli in cui la posta in palio era più alta: come a Borgo Vittoria, dove i delegati da assegnare erano ben 15 e la compagine capitanata da Morri ha stravinto strappando una delle storiche roccaforti della sinistra, soprattutto quella che faceva riferimento al consigliere regionale Roberto Placido e al presidente della Commissione Cultura di Palazzo Civico Luca Cassiani.

Alla fine  dei 174 delegati finora assegnati 97 escono dalle liste di Morri, 44 fanno riferimento alla candidatura del cuperliano Aldo Corgiat, 17 all’outsider Franceschini Beghini e 16 al segretario uscente Alessandro Altamura. Insomma, il candidato di Piero Fassino – sostenuto anche dalle altre anime renziane – è a un passo dalla vittoria. Stravince a Torino, non sfonda nell’hinterland dove anzi è costretto a battere in ritirata in alcuni importanti centri come Moncalieri, Rivoli e Settimo Torinese. Nello specifico a Santa Rita vince la “stariana” Luisa Bernardini, a San Paolo-Cit Turin prevale la “galliana” Francesca Troise, nel circolo della Circoscrizione IV la “garigliana” Valentina Caputo, a Madonna di Campagna il “lausiano” Simone Bertin, a Barriera di Milano il “bragantiniano” Vincenzo Iatì, a Vanchiglia un altro “lausiano” Ernesto Ausilio, mentre a San Salvario vince il "beghiniano" Marco Quattrocchi, a Mirafiori Nord prevale la “lubattiana” Galanti. Corgiat meglio nell’hinterland: dopo aver conquistato Moncalieri, Beinasco e Rivoli, stravince anche nella sua Settimo Torinese, dove riesce a imporre il segretario Daniele Volpatto, anche se è costretto a cedere uno dei sette delegati, mentre pareggia a Collegno, città rossa per eccellenza in cui il segretario resta Antonio Garruto. Nel prossimo week end si saprà se – come pare molto probabile – Morri riuscirà a ottenere il 50 per cento più uno dei delegati senza bisogno del voto dell’assemblea o se sarà costretto a passare dal parlamentino del Pd.

http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/pd-pagati-per-votare-al-congresso-13196.html

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