giovedì 24 ottobre 2013

GIUSTIZIA Gara Seta, indagato Aldo Corgiat Sindaco (Pd) di Settimo Torinese.

Avviso di garanzia al sindaco di Settimo e ad altre nove persone. Sotto la lente della magistratura le procedure di cessione delle quote dell’azienda dei rifiuti. Una rete di partecipazioni incrociate. Perquisizioni in municipio e nella sede della società
Avviso di garanzia per il sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat, esponente di punta del partito democratico piemontese. Il primo cittadino del popoloso centro dell’hinterland torinese è indagato per turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Torino sulle procedure di cessione delle quote pubbliche (49%) di Seta, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti per conto dei 29 Comuni della zona nord-est, presieduta dal compagno di partito Alessandro Di Benedetto. Con lui sono indagate altre nove persone.

La vicenda ha contorni oscuri, a partire dall’esito della gara che è andata per tre volte deserta, aprendo la strada all’ingresso di una cordata di privati, capofila la Thesan. Nella quale compare con una piccola partecipazione la ”Pianeta”  municipalizzata di Settimo. Ma cos’è Pianeta? Non è altro che una società controllata da Global Costruzioni Srl, a sua volta nelle mani del Comune di Settimo, dal momento che l’amministrazione di Corgiat – tramite la sua società di partecipazioni Patrimonio Città di Settimo Srl e, in misura minore, l’Asm Spa – detiene il 55% del suo capitale sociale. Per intenderci la stessa che si sarebbe dovuta occupare un anno fa - assieme ai privati di Waste Italia - della costruzione di un inceneritore sul territorio cittadino con il compito di bruciare i rifiuti speciali. “Sarebbe questo il socio privato? – si era chiesto tempo fa Carlo Giacometto, consigliere provinciale del Pdl presentando un’interrogazione sulla vicenda -. O sarà mica che toccherà ai cittadini di Settimo risanare le casse di Seta, dopo anni di gestione con i conti in profondo rosso?” .....
Da questo contesto la procura ha deciso di fare chiarezza, nonostante proprio la settimana scorsa l’offerta di Tesan sia stata bocciata dai sindaci dei Comuni che compongono il Consorzio.

Oltre al sindaco di Settimo, figurerebbero nel registro degli indagati altre nove persone, tutti per la stessa ipotesi di reato. Si tratta di Paolo Brambilla, amministratore unico della società Thesan srl; Francesco Margiotta, amministratore delegato delle società Pianeta srl e Global Costruzioni srl; Paolo Perino, presidente del cda della società Paris Energia srl; Pierluigi Avataneo, presidente del Consorzio Bacino 16; Piero Cena, membro della commissione di gara del Consorzio Bacino 16; Stefano Maggio, direttore generale del Comune di Settimo Torinese e consigliere della società Patrimonio Città di Settimo srl; suo fratello Roberto Maggio, amministratore delegato della società Enerchivasso spa; Antonio Stillitano, consigliere d'amministrazione della società Siefin srl; Susanna Dall'Aglio, segretaria della commissione di gara del Consorzio Bacino 16.

«Sono ovviamente amareggiato – afferma Corgiat in una nota -, ma assolutamente sereno e tranquillo. Negli ultimi due anni confermo di essermi sempre impegnato alla luce del sole, per trovare una soluzione in grado di dare stabilità a Seta e per evitare di ritrovarci con i dipendenti sui tetti come purtroppo abbiamo visto succedere in altri casi. L’ho fatto ripeto con trasparenza e con impegno perché credo fermamente che questo sia la responsabilità di un sindaco. La mia preoccupazione è sempre stata e continua ad essere per i circa 250 dipendenti e rispettive famiglie che lavorano in Seta, pur essendo il Comune di Settimo azionista di circa il 16% di Seta, insieme ad altri 30 comuni. Voglio sottolineare che nella vicenda relativa alla cessione del 49% di Seta ci sono stati ben 3 bandi andati deserti e che l’unica offerta che alla fine è giunta, quella della Thesan, è stata respinta dall’Assemblea dei sindaci perché ritenuta insoddisfacente. Di quella Assemblea ero il Presidente e, testimoni 30 sindaci, mia era stata la proposta, in completo accordo con tutti i componenti, di rifiutare l’offerta. A seguito di quell’esito si è deciso di riaprire nuovamente un bando di gara per trovare un partner industriale per Seta, bando che è ancora in corso. Alla luce di tutto questo, con serenità attendiamo di poter avere accesso agli atti per poter capire meglio da dove derivino i dubbi della Procura, fiduciosi di poter chiarire rapidamente la vicenda».

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