martedì 29 ottobre 2013

Corte dei conti boccia la Legge di stabilità: “Da tagli cuneo evidenti rischi per equità”

PS: << La manovra presentata dal governo, secondo il presidente Raffaele Squitieri, esclude dal beneficio fiscale 25 milioni di soggetti e lascia inalterata la posizione dell'Italia nella graduatoria europea sul peso del fisco. Duro anche il commento dell'Istat: "Avvantaggia solo i più ricchi".>>....il governo E. Letta è veramente ottimo...si , per i ricchi!
umberto marabese

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La Corte dei conti e l’Istat bocciano la Legge di stabilità, che ha regalato un miliardo di euro alle banche, sostenendo che avvantaggia dal punto di vista fiscale solo i cittadini più ricchi. Dato il maggior numero di occupati per famiglia, secondo l’Istituto di statistica, sono infatti le famiglie dei due quinti più alti a trarre maggiori vantaggi monetari in valore assoluto. “Il taglio del cuneo fiscale ha un perimetro limitato”, ha confermato Raffaele Squitieri, presidente designato della Corte dei conti, “e comporta problemi distributivi e di equità poiché esclude dal beneficio 25 milioni di soggetti“......

“La Legge di stabilità porterà risultati significativi per alcune categorie di lavoratori ma lascerà sostanzialmente inalterata la posizione dell’Italia nella graduatoria europea sul peso del cuneo fiscale, maggiore solo in Belgio, Francia e Germania”, ha aggiunto nel corso dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
Tali risultati “scontano, in ogni caso, uno sgravio Irpef di portata contenuta (168 euro annui in corrispondenza del livello di reddito più avvantaggiato, pari a 15mila euro) e dal perimetro limitato (quattro contribuenti su dieci, ossia quelli che dichiarano redditi da lavoro dipendente e assimilati fra gli 8 e i 55mila euro). Oltre ai lavoratori autonomi, sono esclusi dal beneficio gli incapienti e i pensionati, ossia circa 25 milioni di soggetti che comprendono evidentemente anche le categorie in maggiori difficoltà economiche. Ciò che comporta evidenti problemi distributivi e di equità”.
Non solo. La legge di stabilità, secondo Squitieri, rischia di comportare “ulteriori aumenti impositivi” sul patrimonio immobiliare. In particolare, ha osservato il presidente della Corte dei conti, il caso “di inasprimenti che potrebbero canalizzarsi sul versante della Tasi, che moltiplica il suo peso (1 per mille sull’imponibile catastale ai fini Imu) rispetto a quello incorporato nella vecchia Tares (30 centesimi di euro al metri quadri) e che, lasciando ai Comuni la facoltà di rideterminare l’aliquota, crea il presupposto di aumenti di prelievo da parte degli enti locali con aliquota Imu inferiore al massimo previsto dalla legge”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/29/legge-di-stabilita-rischio-aumento-tasse-casa-e-problemi-di-equita-su-tagli-imposte/759739/

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