FONTE: Antonio Polito.
http://www.corriere.it/politica/13_ottobre_11/come-se-niente-fosse-accaduto-editoriale-polito-3342c83a-3234-11e3-b846-b6f7405b68a1.shtml
----------------------------------------
I l rischio che una destra radicale conquisti la
scena politica in Italia non è certo svanito con la vittoria dei
«governativi» nel Pdl. Come dimostrano i Tea Party, capaci di prendere
in ostaggio il Grand Old Party repubblicano spingendo l'America fino al
limite del default, o i sondaggi di Marine Le Pen in Francia, o
l'affermarsi di partiti antieuro in Austria e in Germania, il vento
della storia non soffia certo oggi nelle vele dei moderati.
Farebbe bene a tenerlo a mente innanzitutto
la sinistra italiana. Molti indizi segnalano infatti che sta ricadendo
in un antico errore: quello di considerare Berlusconi un accidente
storico, eliminato il quale il popolo tornerebbe a seguire la retta via
progressista. È un'illusione perché, come dice il titolo di un bel libro
di Roberto Chiarini, alle origini di questa nostra «strana Repubblica»
c'è il fatto che «la cultura politica è di sinistra e il Paese è di
destra». Ci sono dunque tendenze di fondo della nostra società destinate
a sopravvivere al berlusconismo, magari dando vita a nuove e
imprevedibili forme politiche (una di queste, già all'opera, è il
grillismo)......
Invece a sinistra è tutto un fiorire di propositi di
rivincita. Dario Di Vico su questo giornale ha già segnalato quanto
sventata fosse l'idea di ri-tassare piccoli appartamenti urbani
presentandoli come abitazioni di lusso. Ma il contagio si estende. In
una recente intervista a La Stampa , Matteo Renzi ha risposto così alla
domanda su chi pagherà il costo della sua rivoluzione: «Bisogna toccare i
diritti acquisiti. Chi percepisce pensioni d'oro su cui non ha versato
tutti i contributi deve accettare che sulla parte regalata venga imposto
un prelievo». Poiché in Italia sono state considerate «pensioni d'oro»,
colpite dal blocco delle indicizzazioni, anche quelle superiori ai
millecinquecento euro al mese, potrebbe trattarsi dei «diritti
acquisiti» di non pochi italiani. Nella stessa intervista Renzi ha
riaperto le porte anche all'idea della patrimoniale: «Molti amici
imprenditori si dicono pronti a pagarla». Gli amici imprenditori forse
sì. Ma tutti gli altri, i piccoli proprietari di casa, gli artigiani, i
commercianti? Domani il futuro leader del Pd presenterà il suo
programma: sarà interessante capire se anche lui si propone di tosare i
ceti medi per finanziare la spesa pubblica.
Ancor più emblematico è ciò che sta accadendo sul
tema dell'immigrazione. È perfettamente lecito per la sinistra
sostenere che la Bossi-Fini è da abrogare (non foss'altro perché è
vecchia); ed è vero che il reato di clandestinità va superato perché ha
prodotto solo dolore ai migranti e inutile superlavoro alle Procure. Ma
bisognerebbe al contempo dire con che cosa si vuole sostituire la
normativa che fu varata dal centrodestra. Altrimenti si dà al Paese
l'impressione che, eliminato Berlusconi, la sinistra si prepari ad
aprire le porte indiscriminatamente ai flussi migratori, magari fornendo
traghetti e voli di linea. Il che non solo non avviene in nessun Paese
europeo, a partire dai più civili; ma potrebbe anche essere foriero di
nuove tragedie, perché richiamerebbe sulle coste africane folle di
disperati più grandi di quelle che ogni notte consegnano la loro vita
nelle mani degli schiavisti.
Non a caso Grillo, smentendo i suoi
senatori, si è precipitato ieri a lasciar solo il Pd su questa strada,
che giudica molto impopolare. A dimostrazione del fatto che i problemi
della sinistra italiana non decadranno insieme con Berlusconi.
11 ottobre 2013
Nessun commento:
Posta un commento