domenica 26 maggio 2013

“Silenzio assordante” sull’inceneritore Del Gerbido.....C.L.di C. se ci sei, batti un colpo!


Lettera aperta ai componenti del Comitato locale di Controllo sulla carenza di informazioni date ai cittadini in merito all'attivazione dell'impianto del Gerbido e ai rischi per la salute pubblica

Gentile Direttore, il tema dell’inceneritore del Gerbido continua a suscitare una serie di domande e questioni, come è comprensibile che sia, atteso che da qualche giorno è entrato in funzione. Di sotto, il testo della mail inoltrata al Comitato di Locale Controllo (CdCL) in cui si evidenzia il “silenzio assordante” di tale Ente, nonostante dichiari, tra i suoi obiettivi, di essere “garante della trasparenza, della pubblicità e della corretta impostazione delle problematiche legate all'ambiente e alla salute pubblica”. Il “silenzio assordante” del Comitato di Controllo Locale dell’inceneritore di Torino.

Gentili componenti del CdCL, circa l’accensione dell’inceneritore e dei guasti già verificatisi, in considerazione, sia delle notizie che in questi giorni (non) vengono fornite, da chi è preposto a darle, sia di quanto ascoltato all’ultima riunione del Comitato di Controllo dell’inceneritore (9 maggio 2013), di sotto alcune riflessioni. Innanzitutto, voglio ribadire che il CDCL, ora che l’inceneritore è stato acceso, dovrebbe sempre di più assumere il ruolo di vero “controllore istituzionale” rispetto a quanto succede nell’impianto, al fine di informare in modo puntuale e tempestivo i cittadini e non, semplicemente, rimanere un “luogo” nato, fondamentalmente, per “spartire” le compensazioni ambientali. Però, per poter realizzare al meglio tali obiettivi, è indubbio che la composizione del CdCL nonché il relativo ruolo andrebbero completamente ripensati e rinforzati Fondamentale dovrebbe essere la presenza nel CDCL di persone veramente competenti e non “finti tecnici” che coadiuvano i Sindaci/Assessori. Provate a rileggere i verbali e Vi accorgerete che, eccetto il Tecnico che presta la sua opera gratuitamente per il Comune di Rivalta, tutti gli altri, quando presenti, non hanno mai fatto domande davvero incisive e da veri “controllori”....
Fondamentale dovrebbe essere la presenza dei tecnici dei comitati/coordinamenti che si sono sempre opposti alla costruzione dell’impianto. Fondamentale dovrebbe essere l’aggiornamento puntuale e tempestivo del sito internet del CDCL circa le problematiche connesse alla gestione dell’impianto. In questi giorni, alimentate anche da articoli di giornale, molte sono state le voci e le “leggende metropolitane” che si sono sviluppate circa lo spegnimento del forno e dei guasti accaduti. I cittadini che intendevano approfondire queste notizie non hanno trovato, purtroppo, alcunché di interessante sul sito del CdCL. Non ritenete, invece, che sia Vostro precipuo compito informare tempestivamente e dettagliatamente i cittadini? Il sito del CdCL dovrebbe essere il “luogo” deputato a fornire ai cittadini notizie “vere” e di “prima mano”.

Secondo Voi, questo compito lo state egregiamente svolgendo? Proviamo, intanto, a ripercorrere alcuni fatti accaduti: • il giorno 16 aprile 2013, l’inceneritore di Torino ha iniziato a ricevere i rifiuti da bruciare provenienti dalla sola città di Torino; • il giorno 19 aprile 2013, nonostante molte opere edili non fossero state ancora completate, chi l’ha visitato parla di un cantiere a cielo aperto, il forno (la prima delle tre linee) è stato acceso per bruciare i primi rifiuti. Tutto ciò al solo fine, evidentemente, di non subire penalizzazioni economiche connesse ai certificati verdi (la scadenza era il 30 aprile); • il giorno (festivo) 25 aprile 2013, un operaio è stato ricoverato in ospedale a seguito di un infortunio sul lavoro avvenuto nel cantiere (l’operaio stava lavorando alla coibentazione dei canali di discesa delle ceneri leggere nei pressi di una delle caldaie); • il giorno dell’accensione del forno, nessuno ente pubblico/privato ha ritenuto opportuno comunicare ai cittadini l’avvenuta accensione del forno. Ognuno di noi l’ha scoperto, affacciandosi al balcone o con il passa parola.

La motivazione del “silenzio assordante” è stato per motivi di “ordine pubblico”; • il giorno 2 maggio 2013, ATOR ha comunicato che dal 1° maggio l’impianto era entrato nel periodo dell’esercizio provvisorio; • il giorno 2 maggio 2013, nell’impianto si è verificato un black out a causa di un allagamento. Conseguentemente, il forno è stato spento per qualche giorno per consentirne il ripristino; • il giorno 9 maggio 2013, la Provincia di Torino ha scritto alla società TRM, segnalando di fermare l’impianto, altrimenti il piano di sorveglianza sanitaria, che costerà almeno 2,2 milioni di euro”, sarebbe stato il primo ad “andare in fumo”, atteso che non ci sarebbe stato un “bianco sanitario”, fattibile solo ad impianto spento; • sempre il giorno 9 maggio 2013, durante il CdCL, sono state fornite tutte queste notizie, generando, in tutti gli astanti, sconcerto, stupore, incredulità, smarrimento, rabbia. Ognuno ne aveva “ben donde”. Proviamo a capire il perché. • La rappresentante di ATO/R per poco sveniva quando ha appreso che il forno andava spento, non sapendo dove avrebbe potuto congerire i rifiuti, atteso che la discarica di Grosso Canavese era stata appena chiusa per allagamenti; • la rappresentante di TRM ha rimarcato con stizza che i lavori erano iniziati nel lontano febbraio 2010 e dovevano già concludersi a febbraio 2013; • i rappresentanti istituzionali (sindaci), in particolare quelli a favore dell’impianto, hanno fatto finta di non aver colto le implicazioni di tali accadimenti. In cuor loro pensavano: e adesso, se partisse l’impianto senza un vero “bianco sanitario”, che risposte daremmo al “BARBARO di turno” che ci scriverà, per l’ennesima volta, che di noi ISTITUZIONI, di noi POLITICI, non ci si può proprio fidare? Già abbiamo dovuto arrampicarci sugli specchi per dire a tutti i cittadini che non è colpa nostra se: a. la Servizi Industriali è ancora lì, nonostante da 20 anni siamo tutti d’accordo per farla sloggiare; b. Il servizio di trasporto ferroviario di trasporto rifiuti, di fatto, non si farà più; c. TRM è stata privatizzata; d. il teleriscaldamento è ancora da farsi E…Diamine! • I Rappresentanti dell’ASL, sia pur incalzati dagli sguardi e dai toni di chi non vede l’ora di dar “fuoco” ai rifiuti, hanno fatto presente che monitorare la salute di quasi 400 “prescelti” richiede tempo, pazienza e metodo. Altrimenti, trattando gli uomini da bovini, lo studio non potrà che connotarsi conseguentemente. In cuor loro pensavano: ma questi Signori, che dovrebbero pianificare il nostro futuro, si rendono conto che la “scienza” necessita di un congruo tempo? Perché non si sono svegliati prima con questo “benedetto” piano di sorveglianza sanitario? • Il pubblico presente, all’udire tutto ciò e, ricordandosi delle “rappresentazioni fantastiche” di qualche Sindaco, che aveva sempre detto che tutto procedeva a meraviglia, ha iniziato a rumoreggiare, rendendosi conto che le cose non erano poi così rosee. In cuor loro, ma anche con qualche sonora esternazione, gli stessi hanno pensato (e detto ad alta voce): ma come LA SALUTE non viene prima di tutto? • Il rappresentante della Provincia di Torino, ossia l’Assessore all’ambiente, di fronte ad uno “sfaldamento di certezze” ha compreso la gravità della situazione e si è assunto il compito di far “quadrare il cerchio” nei giorni successivi, atteso che TRM voleva continuare a bruciare, ATO/R non sapeva dove conferire i rifiuti, l’ASL voleva fare le “cose per bene”. In cuor suo l’Assessore all’Ambiente avrà pensato: ma chi me l’ha fatto fare a partecipare, l’anno scorso (12 aprile 2012), ad un convegno, organizzato da ISDE (Dottori per l’ambiente) e dal comitato NOINC, in cui, presenti i massimi luminari in epidemiologia, si è parlato dello STUDIO MONITER riguardanti gli effetti sulla salute dovuto all’incenerimento dei rifiuti.

Infatti, a detta dell’assessore, l’idea di questo supplemento di indagine, previsto nel Piano di sorveglianza sanitario, sotto l’egida di un Comitato tecnico scientifico, composto da 3 saggi di chiara fama, gli è venuto in mente proprio in quella sede per fugare qualsiasi dubbio circa i rischi per la salute. Voi direte: vabbè, ma, adesso, dove vorresti “andare a parare”? Semplicemente rimarcare che se, sin dall’inizio, non ci fosse stato un vero movimento di opposizione all’inceneritore, ossia persone che stanno sacrificando tempo e risorse proprie per difendere, in primis e gratuitamente, la salute di tutti noi, a quest’ora, non ci sarebbe nessun supplemento di piano di sorveglianza sanitario e, nel comitato di controllo, si discuterebbe ancora, probabilmente, solo di compensazioni ambientali. Tanto le notizie sull’inceneritore, vero o false che siano, costano solo 1,50 euro, basta solo comprare un giornale e scoprire che dal 3 al 30 giugno 2013 l’inceneritore andrà già in ferie per “bianco sanitario”. A Voi pare logico tutto ciò? A me no.
http://www.lospiffero.com/ballatoio/silenzio-assordante-sullinceneritore-960.html

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