giovedì 9 maggio 2013

Caos Pd. I big si sfilano. Per il segretario sarà scontro tra vecchia guardia e giovane generazione


Di Marco Esposito

Eleggere il successore di Pier Luigi Bersani. E basta. E' questo l'obiettivo che si è dato il Partito Democratico in vista dell'assemblea nazionale che si svolgerà sabato prossimo alla nuova Fiera di Roma.
Il momento è talmente delicato per i democratici, che limitare il campo delle decisioni da prendere, potrebbe aiutare il partito ad evitare ulteriori fibrillazioni.
Parliamoci chiaro: già la scelta del segretario "traghettatore" non sarà semplice. Un accordo ancora non c'è, ma le riunioni si susseguono ora dopo ora.
Per sciogliere la matassa - assai complicata - di scegliere il nuovo segretario - è stato creato una sorta di "gruppo di lavoro". A comporlo i due vicepresidente dell'Assemblea, Marina Sereni ed Ivan Scalfarotto, i due capogrupo, Roberto Speranza e Luigi Zanda, e, infine come coordinatore dei segretari regionali Enzo Amendola.
Sono due le tipologie di candidato a cui si pensa. Il primo è il candidato da un profilo forte, diciamo con una grande esperienza alle spalle. Una «figura di garanzia». E i nomi che circolano sono quelli di Pier Luigi Castagnetti o della più gettonata Anna Finocchiaro.

L'alternativa, invece, è quella di un candidato che viene definito di «nuova generazione». Uno che in qualche modo possa, con la sua elezione, archiviare tutte le inimicizie che negli ultimi venti anni hanno avvelenato il centrosinistra, e che sono esplose in tutta la loro evidenza nella scelta del Presidente della Repubblica. Il nome in questo caso è quello di Roberto Speranza. I "bersaniani" puntano su di lui. I Renziani sono assolutamente favorevoli, così come Area Dem, la componente vicina a Dario Franceschini, che in questo modo potrebbe far eleggere capogruppo uno dei suoi uomini. In realtà a frenare sarebbe proprio Speranza, che - vista la difficoltà del Pd in questo momento - vorrebbe evitare un incarico così oneroso e difficile.
Per ora, quindi, vengono archiviate le altre questioni che sono in ballo: dalla separazione della figura di segretario e candidato premier, sia alla modalità con cui i due dovrebbero essere scelti.
Infatti, soprattutto la parte più "tradizionalista" del partito non a torto mette in luce come sarebbe auspicabile far eleggere - almeno il segretario - dai soli iscritti, in modo da diversificare anche il corpo elettorale che sceglie i "due capi".
Quel che è certo è che sabato, comunque, ci sarà anche Matteo Renzi. Non ha alcuna intenzione di candidarsi alla segreteria, né ora, né - pare - al congresso. L'obiettivo del Rottamatore, come già scritto, è quello di inserire suoi uomini di fiducia nella segreteria. Ad iniziare dal suo più stretto collaboratore, quel Luca Lotti, neo deputato del Partito Democratico, da sempre il suo braccio operativo, che il Rottamatore vorrebbe prendesse il posto di Nico Stumpo, responsabile organizzazione nella precedente segreteria Bersani.
http://www.blogo.it/news/politica/redazione/24025/nuovo-segretario-pd-si-lavora-ad-una-soluzione-

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