sabato 11 maggio 2013

Fra Letta e Grillo chi taglia di più? Grillo...lo scrive il Corriere della Sera!


PS: Come riportato dal Prof. di E.Letta, la sua preparazione scolastica non era buona, nemmeno presentabile, ma......considerata la famiglia e i parenti....l'hanno promosso. Quindi , caro Beppe Grillo, non cantar vittoria, "lui", di matematica, anzi, di aritmetrica( che si studia alle elementari....)non ne capisce niente o poco niente, ecco quindi che dice di aver "tagliato stipendi" più di te: addizioni, moltiplicazioni, divisioni....che sono' , .....ma di sottrazioni me ne intendo di più di "te"!
umberto marabese
Ricordate la querelle di ieri fra Grillo e Letta, con quest'ultimo che ieri accusava il leader del Movimento 5 Stelle di non saper tagliare niente, mentre lui aveva tagliato gli stipendi dei ministri. Bene, il Corriere della Sera ha fatto chiarezza, mettendo a confronto i tagli del Movimento e quelli di Letta. E alla fine il risultato è chiaro: Letta dice il falso. Il Movimento 5 Stelle taglia decisamente di più i costi della politica. Riportiamo di seguito l'articolo comparso sul Corriere, che addirittura non tiene conto dei 42milioni di euro di rimborsi elettorali che il Movimento 5 Stelle ha rifiutato, mentre il Pd di Letta non ci pensa proprio...

<<Il taglio alla Grillo o il taglio alla Letta? Alla fine, insomma, chi usa di più le forbici nella gara contro i simboli (e i soldi) della casta? Il presidente del Consiglio dice che saranno eliminati gli stipendi aggiuntivi dei ministri che sono anche parlamentari. Il Movimento 5 Stelle dimezza lo stipendio base di deputati e senatori e aggiunge che possono incassare solo una parte di un'altra voce della busta paga, la mitica diaria, e cioè quella coperta da scontrini e ricevute.
Alcuni grillini la vorrebbero trattenere tutta a prescindere, perché vivere a Roma costa, perché in fondo sarebbe meglio la libertà di coscienza. E tra sondaggi, critiche e richiami all'ordine, non sappiamo ancora come andrà a finire. Ma anche se nel Movimento 5 Stelle dovesse passare la linea dei ribelli, Grillo taglierebbe più di Letta. Intorno ai mille euro al mese. Calcolatrice e un po' di pazienza, come si faceva a scuola.
Quanto valgono gli stipendi eliminati dal governo? Per il presidente del consiglio siamo sui 2.500 euro netti al mese, anche se in realtà la somma precisa dipende dal suo reddito totale e quindi dalle tasse che deve pagare. Per un ministro siamo sui 1.700 euro sempre netti, per i sottosegretari a quota 1.500. Gli stipendi soppressi da Letta, meglio ripeterlo ancora una volta, sono soltanto quelli che ministri e sottosegretari aggiungono alla busta paga da parlamentare. Quest'ultima il governo non la può toccare, è la legge a stabilirlo. E, considerando tutte le voci, arriva a 14 mila euro netti al mese. Non sono ridotti nemmeno gli stipendi dei ministri che non sono anche in Parlamento.

E il taglio alla Grillo, invece? Il codice di comportamento firmato da tutti i candidati prevede due cose. Lo stipendio base di deputati e senatori viene di fatto dimezzato: da 5 mila euro netti al mese previsti dalla legge a circa 2.500. Anche qui il «netto a pagare» preciso dipende dal reddito totale della persona e quindi varia da caso a caso, visto che la regola grillina parla di 5 mila euro lordi. Ma su questo punto non c'è discussione nel movimento e anche fermando qui il confronto Grillo taglia più di Letta. C'è poi la diaria, terreno di battaglia di queste ore. Tra diaria pura, rimborso delle spese «per l'esercizio del mandato», viaggi e telefoni la legge parla di circa 9 mila euro netti al mese. Un po' di più al Senato, un po' di meno alla Camera ma la sostanza non cambia. In realtà il codice di comportamento dei grillini resta sul vago. Dice che i «parlamentari avranno comunque diritto ad ogni altra voce di rimborso». Ma dà per scontato che, trattandosi di un rimborso spese, si possano incassare solo le somme giustificate da una pezza d'appoggio fiscalmente valida. In teoria le furbate restano possibili: dice la legge, ad esempio, che si ha diritto a 250 euro in più al mese se si vive a più di 100 chilometri dal primo aeroporto utile per raggiungere la Capitale. In passato qualche onorevole ha ceduto alla tentazione di un cambio di residenza strategico. Visto lo spirito del movimento, un grillino non dovrebbe farlo. Ma anche se riuscisse a giustificare tutti i 9 mila euro della diaria, nel derby dell'anti casta perderebbe più soldi lui di un ministro delle larghe intese.>>

Lorenzo Salvia

Nessun commento:

Posta un commento