L’esecutivo regionale, incalzato dall’ostruzionismo delle opposizioni (ma non del Pd), ritira il maxiemendamento sulla legge per le “grandi opere”. Anche gli 11 emendamenti sono a rischio se i grillini si accorgono delle falle presenti nel Regolamento d’Aula.
Nella seduta odierna di Palazzo Lascaris, la Giunta ha ritirato il provvedimento, presentando però 11 emendamenti sui quali prosegue la discussione: un escamotage ulteriore per arrivare a fine giornata all’approvazione della legge. Si tratta di schermaglie giocate in punta di regolamento che però potrebbero riservare altre sorprese se i grillini, ancora a digiuno degli strumenti a disposizione dell’Aula, dovessero scoprire la possibilità di reiterare gli emendamenti introducendo nel disegno di legge articoli bis, cui sarebbe consentito collegare altri emendamenti. Vedremo.
Contro l’approvazione della legge, la cui discussione è iniziata circa un mese fa, Sel, Fds, Italia dei valori. Per mettere i bastoni tra le ruote della maggioranza, la scorsa settimana l’opposizione aveva presentato ben 340 emendamenti.
«Un disegno di legge inutile perché non si ha la certezza che la Tav sarà realizzata – commenta Andrea Buquicchio, capogruppo dipietrista -. Inoltre il testo presentato dalla maggioranza non chiarisce in alcun modo le perplessità espresse sull’opera circa i suoi vantaggi e gli effetti sulla salute dei cittadini. È da condannare anche il metodo utilizzato per far passare questa legge. Il maxi emendamento rappresenta un bavaglio per le opposizioni perché, di fatto, impedisce di avviare un serio confronto con la valutazione di tutte le proposte, a ciò vanno aggiunti i pianisti sorpresi a votare per conto dei propri colleghi proprio tra i banchi della giunta».
PS: Pd, se ci sei, batti un colpo!(se puoi....).
Un saluto da Umberto Marabese.
Nessun commento:
Posta un commento