martedì 19 aprile 2011

Tav, la mossa del cavallo della giunta Cota.

L’esecutivo regionale, incalzato dall’ostruzionismo delle opposizioni (ma non del Pd), ritira il maxiemendamento sulla legge per le “grandi opere”. Anche gli 11 emendamenti sono a rischio se i grillini si accorgono delle falle presenti nel Regolamento d’Aula.

Battuta d’arresto per la giunta Cota e mossa tattica di ripiegamento dell’assessore ai Trasporti Barbara Bonino. Il governo regionale si è trovato costretto a ritirare il maxiemendamento presentato il 12 aprile scorso per tentare di superare l’ostruzionismo delle forze No-Tav – in prima fila i grillini del MoVimento 5 stelle - sulla cosiddetta legge per le “grandi opere”, che mira a determinare le compensazioni in modo da mitigare l’impatto ai territori interessate dai lavori di infrastrutture particolarmente imponenti.

Nella seduta odierna di Palazzo Lascaris, la Giunta ha ritirato il provvedimento, presentando però 11 emendamenti sui quali prosegue la discussione: un escamotage ulteriore per arrivare a fine giornata all’approvazione della legge. Si tratta di schermaglie giocate in punta di regolamento che però potrebbero riservare altre sorprese se i grillini, ancora a digiuno degli strumenti a disposizione dell’Aula, dovessero scoprire la possibilità di reiterare gli emendamenti introducendo nel disegno di legge articoli bis, cui sarebbe consentito collegare altri emendamenti. Vedremo.

Contro l’approvazione della legge, la cui discussione è iniziata circa un mese fa, Sel, Fds, Italia dei valori. Per mettere i bastoni tra le ruote della maggioranza, la scorsa settimana l’opposizione aveva presentato ben 340 emendamenti.

«Un disegno di legge inutile perché non si ha la certezza che la Tav sarà realizzata – commenta Andrea Buquicchio, capogruppo dipietrista -. Inoltre il testo presentato dalla maggioranza non chiarisce in alcun modo le perplessità espresse sull’opera circa i suoi vantaggi e gli effetti sulla salute dei cittadini. È da condannare anche il metodo utilizzato per far passare questa legge. Il maxi emendamento rappresenta un bavaglio per le opposizioni perché, di fatto, impedisce di avviare un serio confronto con la valutazione di tutte le proposte, a ciò vanno aggiunti i pianisti sorpresi a votare per conto dei propri colleghi proprio tra i banchi della giunta».

PS: Pd, se ci sei, batti un colpo!(se puoi....).
Un saluto da Umberto Marabese.

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