mercoledì 13 aprile 2011

In manette il sindaco di Washington: "Ha protestato contro il governo Obama"

In prigione per aver protestato bloccando il traffico. Dev'essersi fatto
quattro risate il secondino che ha "blindato" una quarantina di attempati contestatori in giacca e cravatta, tra i quali il sindaco della sua città. E' successo in Cina? No, dietro alle sbarre è il primo cittadino di Washington. Alla faccia dell'America patria delle libertà...
Ricapitoliamo: ieri il sindaco di Washington Vincent Gray è stato arrestato durante una protesta politica per il recente accordo sul budget tra democratici e repubblicani. Il primo cittadino è stato arrestato insieme ad altre 40 persone che avevano bloccato una strada vicina al Congresso per protestare contro un accordo politico che colpisce la capitale con misure sgradite agli amministratori di Washington. Gray è uscito di prigione all'una di notte quando la figlia ha versato una cauzione da 50 euro. Tecnicamente una bazzeccola, il sindaco ha passato un pomeriggio dietro le sbarre e poi è tornato a occupare la sua poltrona. Ma dal punto di vista simbolico è una bomba che ha proiettato non poco fango sull'amministrazione americana. In quale paese del mondo sarebbe accaduta una cosa simile? Per intenderci: è come se Alemanno fosse stato arrestato per aver manifestato contro un provvedimento del governo. Proviamo a immaginare se fosse stato arrestato per lo stesso motivo un sindaco dell'opposizione... L'Italia ora sarebbe paralizzata da proteste, sit in e manifestazioni. In America non si è mossa foglia...

PS: Ma gli Stati Uniti sono ancora la patria della libertà? Il primo cittadino della Capitale è finito dietro alle sbarre per aver protestato contro dei tagli alla spesa che avrebbero penalizzato Washington. Il sindaco è stato rilasciato solo quando la figlia ha pagato una cauzione di 50 dollari.

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