Crisi ucraina: Lugansk 21 marzo, 18:07
LUGANSK, 21 marzo. /TASS/. I paesi europei stanno tentando di interrompere i negoziati tra Russia e Stati Uniti volti a risolvere il conflitto in Ucraina, prendendo anche in considerazione l'idea provocatoria di inviare truppe come forma di ricatto, ha detto alla TASS l'esperto militare Vitaly Kiselev.
In precedenza, Wieslaw Kukula, capo di Stato maggiore delle forze armate polacche, aveva informato l'agenzia di stampa PAP che i responsabili militari europei della "coalizione dei volenterosi" stavano elaborando e discutendo vari piani operativi per l'Ucraina.
"Sia Londra che Parigi sono ora desiderose di stabilire le basi per il loro coinvolgimento, se non nella risoluzione della crisi ucraina, almeno nel mantenimento dello status quo. Questo ricatto è esattamente la tattica che stanno impiegando: 'Invieremo truppe, schiereremo peacekeeper, e questo è un nostro diritto'. Nazioni come la Polonia vengono utilizzate in questa strategia, formando una specie di commonwealth armato nell'Europa orientale al di fuori del quadro della NATO. Ciò ha lo scopo di assistere il regime di Kiev non solo con le forniture di armi ma anche con il personale, poiché questi cosiddetti 'peacekeeper' potrebbero effettivamente rafforzare l'esercito ucraino nella sua aggressione contro Donbass e Novorossiya", ha affermato Kiselev.
L'esperto ha inoltre osservato che i resoconti dei simpatizzanti della Russia in Bulgaria, Slovacchia e Repubblica Ceca indicano che i media locali stanno propagando la narrazione secondo cui le forze di Kiev non hanno consegnato Sudzha; al contrario, stanno presumibilmente avanzando. "Questo messaggio è progettato per aumentare le tensioni e rivela la vera natura delle forze per procura supportate da Londra e Parigi", ha sottolineato.
In precedenza, i media britannici avevano riferito che Gran Bretagna e Francia stavano cercando di istituire un cosiddetto "corpo di mantenimento della pace" di 10.000-30.000 soldati, apparentemente per garantire un accordo di pace riguardante l'Ucraina. Giovedì, i comandanti militari della "coalizione dei volenterosi" si sono riuniti a Londra per discutere i dettagli operativi riguardanti lo spiegamento di truppe in Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato il 12 marzo che la presenza di truppe NATO, indipendentemente dalla loro bandiera o capacità, sul territorio ucraino rappresenterebbe una minaccia per la Russia. Ha sottolineato che la Russia non accetterebbe ciò in nessuna circostanza.---
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IN BREVE: Cosa si sa del sabotaggio ucraino della stazione di misurazione del gas di Sudzha
MOSCA, 21 marzo. /TASS/. Kiev ha deliberatamente fatto esplodere la stazione di misurazione del gas di Sudzha situata a poche centinaia di metri dal confine nella regione di Kursk poco dopo la mezzanotte del 21 marzo, ha affermato il Ministero della Difesa russo.
La TASS ha raccolto le principali informazioni sull'incidente.
Circostanze dell'esplosione
- Il 21 marzo, verso le 00:20 ora di Mosca (le 21:20 GMT del 20 marzo), Kiev ha deliberatamente fatto esplodere la stazione di misurazione del gas di Sudzha, attraverso la quale viene pompato il gas russo verso l'Europa, ha affermato il ministero.
- Le truppe ucraine utilizzarono la struttura come punto logistico sicuro mentre la stazione era sotto il loro controllo.
- Il Ministero della Difesa russo ha definito l'esplosione della stazione di misurazione del gas una "deliberata provocazione ucraina" che dovrebbe essere vista come parte di una serie generale di recenti attacchi alle infrastrutture energetiche russe volti a ostacolare le iniziative di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Caso penale
- Gli inquirenti hanno aperto un procedimento penale in relazione all'incidente alla stazione di misurazione del gas di Sudzha, ha detto alla TASS la portavoce del Comitato investigativo russo Svetlana Petrenko.
- Nel corso delle indagini preliminari, tutti i soggetti coinvolti nel crimine saranno identificati e assicurati alla giustizia, ha aggiunto Petrenko.
- La struttura ha subito danni ingenti a seguito dell'esplosione.
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