L'Impero del Caos non prenderà alla leggera la
concorrenza. Il Regno di Mezzo è impassibile – e
pronto a spaccare.
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di Pepe Escobar – Strategic Culture 07 Marzo 2025 18:00
[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]
Quando il Presidente Xi Jinping ha ospitato un recente – e raro – incontro con una serie di superstar tecnologiche cinesi, tra cui un Jack Ma “riabilitato”, fondatore di Alibaba, li ha esortati a “mostrare il loro talento”, un codice per dire di andare al massimo nella guerra tecnologica con gli Stati Uniti.
Non c'è da stupirsi che tra gli ospiti ci fosse anche il giovane Liang Wenfeng, fondatore della società di intelligenza artificiale DeepSeek.
DeepSeek ha andato all'aria non solo la Silicon Valley, ma anche l'intero ecosistema della sicurezza nazionale statunitense, alquanto paranoico. Tuttavia, l'enfasi di Pechino non è la sovversione, ma una sana spinta verso la costruzione di un sistema di IA totalmente indipendente dalle pressioni monopolistiche statunitensi e dai prodotti Nvidia. Alibaba, Huawei e Tencent probabilmente allineeranno le loro infrastrutture a DeepSeek.
Questo processo è perfettamente sincronizzato con il progetto Made in China 2025, che ha già spinto la Cina alla leadership in diversi settori, dai veicoli elettrici, alle batterie e ai pannelli solari, alle reti intelligenti e alla produzione avanzata. Le ultime conquiste riguarderanno i semiconduttori di punta e il settore aerospaziale.
È ormai risaputo che lo sviluppo di DeepSeek non è frutto dei laboratori della Silicon Valley, che hanno ricevuto miliardi di dollari di fondi per la ricerca. Lo ha rivelato lo stesso Liang Wenfeng: “Non mentirò, la nostra IA è stata creata sulla base degli sviluppi sovietici – il sistema OGAS dell'accademico Glushkov.”
Le meraviglie della Storia: una bellezza sovietica venduta all'asta per una miseria, 15.000 dollari nel 1995, forse perché considerata inutile, è ora la spina dorsale della nuova rivoluzione digitale cinese.
Il pezzo grosso della fisica Quantum Bird, ex del CERN di Ginevra, è categorico: “Gli americani hanno perso il filo del discorso. Si tratta di modelli che impiegano meno potenza di calcolo e meno dati. Le GPU Nvidia ad alte prestazioni che costano 40.000 dollari consumano troppa energia. Poi c'è la speculazione finanziaria. Il Raspberry Pi (un piccolo computer a scheda singola), delle dimensioni di una carta di credito e con un semplice processore, che costa 50 dollari per gli studenti, potrebbe eseguire DeepSeek, consumando meno energia di un cellulare.”
E questo è solo l'inizio, aggiunge Quantum Bird: “Quando la Russia e la Cina presenteranno la loro prima macchina litografica... È stata la Silicon Valley a spingere il mondo a questo.
Gli scienziati russo-cinesi hanno già accelerato di 800 volte il calcolo scientifico su schede grafiche Nvidia convenzionali, creando un nuovo algoritmo grazie al reverse engineering.
Questo risultato è stato ottenuto da un gruppo congiunto di scienziati della MSU-PPI University di Shenzhen (MSU-BIT University), fondata nel 2014 dall'Università statale Lomonosov di Mosca e dall'Istituto Politecnico di Pechino.
In parallelo, i ricercatori che utilizzano GPU Made in China hanno già aumentato di 10 volte le loro prestazioni rispetto ai supercomputer statunitensi che si affidano all'hardware Nvidia. Sanzioni tecnologiche statunitensi? Ma chi se ne frega?
Contropiede alla Mania delle Sanzioni
Gli scienziati cinesi non si lasciano intimidire da nessuna sfida. Per quanto riguarda l'hardware, la produzione di GPU avanzate come l'A100 e l'H100 è un monopolio straniero. Per quanto riguarda il software, Nvidia ha limitato l'esecuzione del suo ecosistema software CUDA su hardware di terze parti; questo è un problema serio per chi lavora su algoritmi indipendenti.
Questi potrebbero non essere problemi insormontabili quando un'ondata di scienziati cinesi sta tornando in Cina soprattutto dagli Stati Uniti.
Prendiamo la superstar dei chip della Tsinghua University, Sun Nan. I social media della Tsinghua hanno recentemente rivelato che Sun Nan è tornato nel 2020 dopo molti anni trascorsi negli Stati Uniti per “formare professionisti dei chip per la Cina e risolvere i problemi di produzione della tecnologia dei chip di fascia media e alta”.
I settori chiave, ancora una volta, sono i semiconduttori e l'informatica quantistica. Nulla di ciò che Trump 2.0 lancerà contro la Cina in termini di “contenimento tecnologico” potrà alterare la spinta cinese.
Sun Nan e il suo team hanno già sviluppato una tecnologia di progettazione di circuiti ad alte prestazioni che hanno integrato in più di 50 chip utilizzati nella rete elettrica cinese, nelle ferrovie ad alta velocità, nella misurazione e nel controllo industriale, nella strumentazione e nei veicoli elettrici.
Contro la spinta americana a far deragliare lo sviluppo cinese nell'IA e nelle apparecchiature per la produzione di chip, le manovre interconnesse di Sun Tzu dipingono il quadro di una trasformazione cinese delle attuali catene di approvvigionamento, fomentando una crisi tecnologica nello stesso Occidente. Questa è una delle ragioni principali dell'ossessione di Trump per la Groenlandia e il potenziale di terre rare dell'Ucraina.
La Mania delle Sanzioni è in corso dal 2017, quando Trump ha iniziato a imporre una tariffa del 60% sulle importazioni cinesi. Il Cadavere dell'amministrazione della Casa Bianca ha poi imposto una tassa del 100% sui veicoli elettrici cinesi e decine di controlli sulle esportazioni della Cina, attraverso la coercizione dei suoi “alleati” come l'olandese ASML e le sudcoreane Hynix e Samsung.
Trump 2.0 si presenterà presto con una nuova carica della brigata pesante.
Nel 2018, la Cina dipendeva interamente dalla tecnologia occidentale. In quel periodo le torri di telecomunicazione venivano da Ericsson, le GPU e i chip per le reti neurali da Nvidia e le automobili dai giganti europei.
Ora il gioco è completamente diverso: un gioco di ritorsione.
Huawei è leader nelle apparecchiature di telecomunicazione a livello mondiale. BYD è il primo produttore mondiale di veicoli elettrici, davanti a Tesla dall'anno scorso. Huawei è in testa a Google nelle spedizioni di processori per smartphone, sempre dall'anno scorso. Xiaomi lancerà il proprio processore per smartphone quest'anno.
Il chip Ascend 910B di Huawei è già solo il 5% dietro ai prodotti AI di Nvidia – e costa il 70% in meno. Huawei è integrata verticalmente con la propria catena di progettazione e produzione di chip – e offre sistemi operativi mobili (Harmony OS NEXT), veicoli elettrici, servizi di streaming e guida autonoma.
Come “beneficiare direttamente la società”
Oltre a DeepSeek, ByteDance, Baidu, Alibaba e 01.ai hanno tutti sviluppato i propri sofisticati modelli di LLM.
La Cina non solo è già leader nelle applicazioni industriali dell'intelligenza artificiale, dalla robotica e dai droni alla guida autonoma, ma sta anche trasformando i suoi progressi industriali, tecnologici ed economici in potenza militare.
Un esempio: il recente lancio dei primi prototipi di caccia di sesta generazione al mondo – non solo uno, ma due, simultaneamente; la prima porta-droni al mondo; i primi aerei ipersonici stealth senza pilota per l'attacco e la ricognizione; la prima nave da guerra stealth senza pilota; i più potenti sistemi di difesa aerea a lungo raggio.
La Cina sta avanzando a rotta di collo nelle armi a energia diretta, nel 5G militare, nel tempismo atomico e nei sistemi di guerra spaziale.
Come evidenziato qui, “il dispositivo di fusione nucleare cinese Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST), scrive Physics World, ‘ha prodotto un plasma ad alto confinamento in stato stazionario per 1.066 secondi, superando il precedente record di 403 secondi di EAST del 2023’. Quest'ultimo sviluppo è un progresso per il potenziale di una centrale a fusione, una promessa di energia pulita quasi illimitata senza significative scorie radioattive."
La Cina commercia soprattutto con il Sud Globale: più del 50% del totale. Il commercio con gli Stati Uniti è meno del 3% del suo PIL – a partire dall'anno scorso.
Si tratta dei progressi della Via della Seta Digitale della Cina attraverso gli Stati membri dell'Unione Economica Eurasiatica (l'UEE).
Qui vediamo come la Cina sta plasmando l'UEE dal punto di vista geostrategico, posizionandosi al centro dell'alta tecnologia e dell'innovazione in Eurasia, promuovendo una cooperazione tecnologica avanzata con Russia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Le aziende tecnologiche cinesi hanno conquistato i mercati dell'alta tecnologia dell'UEE.
Il mantra che accomuna tutto questo è ovviamente la pianificazione dettagliata. Ciò include, ad esempio, l'iniziativa “Dati dell'Est, informatica dell'Ovest”, che mira a trasferire l'elaborazione ad alta intensità di dati nella Cina occidentale per ridurre la pressione energetica a est.
Il campo di battaglia fondamentale nella guerra tecnologica che ci attende sarà naturalmente il Sud Globale. La Cina sta sfruttando senza sosta il suo noto dominio manifatturiero e il suo massiccio sostegno finanziario per offrire un ecosistema alternativo nei semiconduttori e nell'IA.
In netto contrasto, gli americani sotto il governo Trump 2.0, prevedibilmente, costringeranno i loro alleati/vassalli a rafforzare il proprio ecosistema tecnologico. La totale divergenza nelle catene di approvvigionamento e negli standard tecnologici è quasi inevitabile.
Questa intervista di luglio 2024 a Liang Wenfeng, pubblicata originariamente in Cina da An Yong, rimane essenziale per capire cosa c'è dietro la spinta cinese a ridefinire totalmente le regole dell'innovazione tecnologica.
Liang Wenfeng è categorico: “Abbiamo smesso di seguire. È ora di guidare.” Vede la concorrenza in termini cristallini: “Mi concentro sul fatto che qualcosa possa elevare l'efficienza sociale (corsivo mio) e se possiamo aumentare la nostra forza nella catena del valore (...) È un onore (corsivo mio) restituire.”
Come ha osservato lo studioso cinese Quan Le, l'intenzione di Liang Wenfeng "di migliorare la creatività personale e collettiva, portando così un beneficio diretto alla società, non è affatto sullo stesso piano epistemologico” di una "società del consumismo dissennato". Si tratta del bene comune, non di un colpaccio a Wall Street.
È tutto pronto per il duello tecnologico o la va o la spacca tra Stati Uniti e Cina. Nessuno sa davvero cosa escogiterà un'amministrazione Trump 2.0 guidata dall'ampollosità. Ci sarà sempre un sottocorrente di pragmatismo economico, ma sarà costantemente compensato da un muro di ferro ideologico e strategico che divide entrambe le parti.
Nel frattempo, la Cina continuerà a puntare su un flusso di giovani innovatori e imprenditori nel settore tecnologico per colmare in qualche modo il divario. L'Impero del Caos non prenderà alla leggera la concorrenza. Il Regno di Mezzo è impassibile – e pronto a spaccare.----
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