Bollette sempre più care per gli italiani: colpa dell’inflazione, delle sanzioni alla Russia che hanno costretto l’Italia a cercare fonti molto più costose, oltre che degli extraprofitti delle multinazionali e dell’Iva di nuovo al 22%. E con l’inflazione che è passata dall’1,3% di dicembre all’1,5%, il governo è costretto a correre ai ripari.
Secondo fonti di Palazzo, martedì approderà a Palazzo Chigi il decreto legge per contrastare il caro bollette. Il Mef sarebbe infatti al lavoro sul provvedimento, sia lato misure che lato coperture.
Una misura che dovrebbe costare circa 3 miliardi di euro, miliardo in più, miliardo in meno. Da una parte il decreto dovrebbe andare a potenziare il bonus energia, soprattutto per chi ha un reddito medio basso; dall’altro si garantiranno invece sconti alle imprese energivore. Non sono previsti né tagli né nuove tasse, ma almeno per il momento non si parla neanche di ritocchi sull’Iva e sulle accise.
Le opposizioni vanno all’attacco. “Meloni cosa fa? ‘Vediamo’, ‘vedremo’, ‘faremo’, ‘diremo’. Intanto gli italiani non riescono ad arrivare a fine mese”, dice Giuseppe Conte ai giornalisti, sostenendo che il Movimento 5stelle continuerà a incalzare il governo sul tema.
Il caro bollette non è un problema solo italiano: mercoledì 26 la Commissione europea presenterà il Piano d’azione per una energia conveniente in cui si suggerisce ai Paesi membri di tamponare nell’immediato la nuova ondata di rincari agendo su accise e Iva.
Come già accaduto nel 2022 e nel 2023, infatti, i Paesi possono ridurre le accise per le aziende a 0,5 euro al Megawattora e portare l’iva al 5%.
Intanto nelle scorse ore, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin si è mostrato aperturista nei confronti di un ritorno al gas russo.
Intervistato dal quotidiano La Stampa, il Ministro ha affermato che nell’ottica di un trattato di pace viene “naturale pensare che si potrebbero riaprire molti tavoli, dalla ricostruzione dell’Ucraina alla riapertura degli scambi”.
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