di Pepe Escobar – Strategic Culture
[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]
La foto dell'"Iwo Jima 2.0", che immortala il pugno di Trump sopravvissuto a un attentato, ha fatto il giro del mondo – generando da uno tsunami di meme su Weibo in Cina a una nuova serie di anime in Giappone. Per non parlare del diluvio di cappelli e magliette.
Questa foto accuratamente composta cambia tutto – in più di un senso. Facciamo quindi un primo tentativo di decostruzione.
Cominciamo con i maggiori sfigati…
Il gruppo che gestisce il teleprompter e l'auricolare di Crash Test Dummy è composto essenzialmente da Mike Donilon, Steve Richetti, Bruce Reed e Ted Kaufman.Funzionari governativi come Jake Sullivan e Little Blinkie, dal canto loro, sono collocati al centro di quello che a Washington è noto come il racket delle "inter-agenzie", meglio descritto come The Blob ["Il Grumo"].
L'inestimabile Alastair Crooke ha spiegato come le deliberazioni di Sullivan e Little Blinkie siano "diffuse attraverso una matrice di 'grappoli' interconnessi che comprende il Complesso Industriale Militare, i leader del Congresso, i Grandi Donatori, Wall Street, il Tesoro, la CIA, l'FBI, alcuni oligarchi cosmopoliti e i principini del mondo della sicurezza e dell'intelligence".
Ma il punto chiave – invisibile – è chi (corsivo mio) dice a Sullivan e Blinkie cosa fare.
Queste sono le persone che realmente (corsivo mio) dirigono lo spettacolo: le Grandi Famiglie e i Grandi Donatori – ricchezze ereditate e soprattutto ricchezze acquisite di recente (come tramite gli azionisti invisibili di Vanguard).
Sono tutti sbalorditi. Non avrebbero mai pensato di arrivare a questa debacle – anche se Joe Biden è stato scelto espressamente per quello che è: un lacchè rozzo, corrotto, facilmente manipolabile e capo di una famiglia criminale. Tutti coloro che occupano una posizione di vero potere nel Blob sapevano già da tempo che sarebbe diventato uno zombie.
Nella Beltway si discute ferocemente su quante fazioni siano in guerra tra loro all'interno del Blob Democratico.
Ce ne sono almeno tre:
- La famiglia criminale di Biden – da cui dipendono decine di migliaia di persone con posti di lavoro e stipendi da urlo.
- La macchina Democratica di fondo – una "famiglia allargata" di altre decine di migliaia di persone che perderanno malamente, alle elezioni o alle rielezioni, in caso di un Trump 2.0. Questi sono quelli che vogliono gettare Crash Test Dummy sotto l'autobus della casa di riposo e sostituirlo con un Democratico che sperano e pregano possa vincere (il candidato numero uno è la stra-incompetente Kamala Harris).
Inutile aggiungere che queste due fazioni non solo sono in feroce guerra tra loro, ma anche con...
- Quelli che contano davvero: il vero e proprio Stato Profondo – dalla "comunità dell'intelligence" alle reti tessute all'interno della CIA e dell'FBI. Questa è la macchina infernale che ha consegnato la Casa Bianca su un piatto d'argento a Biden nel 2020.
Il Democratico Chuck Schumer una volta ha proclamato: se ti metti contro questa fazione, hanno "Sei Modi da Domenica" per raggiungerti, distruggerti o ammazzarti. Nella più totale impunità.
Entra in Scena i "Sei Modi da Domenica"
Ecco cosa potrebbe accadere in seguito – ben oltre Iwo Jima 2.0 e l'irresistibile attrazione del ticket Trump-Vance. Se lo Stato Profondo non può influenzare l'esito delle elezioni di novembre, può trovare Sei Modi da Domenica per annullarle, invocando una "emergenza nazionale". Tutto è lecito – dal terrorismo a bandiera falsa alla guerra.
Estrapolando da un'analisi piuttosto figa di un esperto di fintech di prim'ordine di Berlino, è possibile caratterizzare l'accordo bipartisan del Partito della Guerra nel Blob come due vere e proprie imprese mafiose che si contendono un Eccezionalestan sull'orlo di un'abissale bancarotta – e costretto a scegliere le sue ultime Guerre Eterne.
La fazione dei "Sei Modi da Domenica" è determinata ad andare fino in fondo – impiegando ogni mezzo imperiale – per conquistare quello che potrebbe essere soprannominato l'El Dorado nel suolo nero di Novorossiya, le cui risorse potrebbero comprarle, forse, altri 50 anni di potere.
Dall'altra parte, il gruppo MAGA non si preoccupa di quelle terre slave ed è convinto che la vera minaccia esistenziale sia il Regno di Mezzo. E poiché è legato al racket del Libro di Giosuè, il gruppo MAGA crede anche che "bisogna fare qualcosa" riguardo all'Iran.
Entrambi i gruppi, per inciso, sono de facto completamente devoti al racket del Libro di Giosuè.
Si dà il caso che l'Impero – del Caos – sia gestito da una governance piuttosto particolare, in cui un sistema di votazione molto complicato decide quale gruppo ha accesso ai mezzi per perseguire la propria ossessione.
Finché c'era abbastanza oro nei caveau dell'Impero – appropriato illegalmente o meno – i due gruppi si alternavano nel Possesso del Potere senza troppo bailamme.
Ma poi tutte quelle Guerre Eterne perse negli anni contro avversari militarmente insignificanti hanno cominciato a pesare. E ora i tempi finanziari sono davvero, davvero duri.
Il sistema di voto imperiale ha una caratteristica estremamente bizzarra: a parità di affiliazione all'uno o all'altro gruppo, i voti espressi in sole cinque città in cinque Stati dell'Heartland del Midwest determinano di fatto il destino di quelle risorse imperiali in via di esaurimento, ferocemente contese dai due gruppi principali.
Il gruppo dei "Sei Modi da Domenica" controlla poi il voto in queste cinque città.
Già nelle scorse elezioni, il gruppo dei "Sei Modi da Domenica" ha anticipato una vittoria certa del gruppo MAGA nell'Heartland per un ammontare di 10 milioni di voti, la maggior parte dei quali espressi in camion di schede falsificate in quelle cinque città, oltre alla relativa manomissione elettronica.
Ciò che il gruppo MAGA vede ora chiaramente è la possibilità di conquistare finalmente quelle cinque città in cinque Stati.
Eppure 10 milioni di voti in eccesso e il tentativo di conquistare quei cinque Stati potrebbero non essere sufficienti di fronte alla massiccia macchina dei brogli.
Così nel 2024 il MAGA calcola di dover conquistare altri cinque Stati, tipicamente orientati verso l'universo dei "Sei Modi da Domenica", e di vincere con un eccesso di almeno 20 milioni di voti per ostacolare la quasi certa frode massiccia.
È qui che entra in gioco "l'Iwo Jima 2.0" – formattando graficamente il biglietto per una vittoria schiacciante.
I "Sei Modi da Domenica" potrebbe essere più che stordito e confuso nell'attuale congiuntura incandescente. La domanda da un trilione di dollari è: come cambieranno la narrazione e riprenderanno l'iniziativa?
Hanno commesso l'errore letale di scegliere come candidato un morto che cammina. Al contrario, il MAGA sfoggia la quintessenza della superstar narcisistica del pop, ora sovralimentata e ri-energizzata, con un appeal globale.
Sembra che la vittoria schiacciante sia inevitabile. I "Sei Modi da Domenica" è in preda al panico più totale, sapendo che sta per perdere il controllo.
Ma la signora grassa non ha ancora cantato. Tre mesi e mezzo sono un'eternità galattica in politica. E un "Sei Modi da Domenica" messa all'angolo è pronta a ruggire con più ferocia che mai.---------------------
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