giovedì 18 luglio 2024

18 Luglio 2024 20:00 Kiev si ritira dalla "testa di ponte" di Krinky: bilancio catastrofico di un'operazione di propaganda

 


di Clara Statello per l'AntiDiplomatico

L'hanno chiamata "testa di ponte". In realtà a Krinky i soldati ucraini sono riusciti a prender piende ma mai a fortificare. Non sono mai arrivati carri armati o equipaggiamento per condurre un'avanzata verso la Crimea. A volte non arrivavano neanche gli uomini, venivano ammazzati prima dai droni russi, mentre effettuvano la rischiosissima traversata in barca del fiume Dnipro. Adesso il canale militare ucraino Deep State ha ufficialmente annunciato il ritiro delle forze di Kiev (avvenuto non ora, ma il 17 giugno). Il mantenimento per nove mesi di una posizione del tutto inutile nelle dinamiche dei combattimenti è costata la vita oltre mille soldati ucraini. Morti per una becera operazione di propaganda militare.


A dicembre la situazione era talmente grave, da non poter più passare inosservata alla stampa internazionale. Il New York Times pubblicò un reportage dal titolo: "Ukrainian Marines on ‘Suicide Mission’ in Crossing the Dnipro River". Raccoglieva le strazianti testimonianze dei militari, uno di questi affermava: "I miei compagni morivano davanti ai miei occhi".

"La testa di ponte non è stata rafforzata, ma solo sostenuta. Ciò significa che prima o poi l'operazione sarebbe stata conclusa". In realtà, continua, non era una testa di ponte ma una "zona gigia" ovvero terra di nessuno, "perché l'operazione poteva essere annullata in qualsiasi momento". "Non c’è alcuna opportunità militare in queste azioni", evidenzia.

Queste parole, probabilmente, sono la conseguenza di conflitti interni all'apparato politico-militare ucraino. Resta il fatto che una strage invisibile è stata mostrata per mesi e mesi dalla stampa come un grande successo, mentre le famiglie piangevano figli, padri e mariti scomparsi o morti. Morti per cosa?

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