giovedì 20 ottobre 2022

Byoblu24 --- Tetto al prezzo del Gas: La Soap opera fallamentare targata Draghi-Von Der Leyen.

TETTO AL PREZZO DEL GAS: LA SOAP OPERA FALLIMENTARE TARGATA DRAGHI - VON DER LEYEN

Il tetto al prezzo del gas potrebbe diventare il titolo di una nuova telenovela. Uno sceneggiato infinito, dove la trama gira intorno a sé stessa, ritornando sempre al punto di partenza e i protagonisti non raggiungono mai i loro obiettivi. Questa “Beautiful” tutta europea va infatti avanti ciclicamente da qualche mese.

La prima bocciatura 

Nell’agosto scorso il Presidente del Consiglio italiano uscente, Mario Draghisi era infatti auto attribuito la paternità di questa iniziativa: introdurre un limite al prezzo di acquisto del metano. Un’iniziativa di cui poi si è fatta sponsor la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Tuttavia già in estate era apparso in maniera piuttosto evidente come tale progetto fosse inapplicabile e controproducente. Nessun fornitore sarebbe stato infatti disposto a vendere il proprio prodotto ad un prezzo stabilito dal compratore.

Una legge del mercato ignorata da Draghi e Von der Leyen, ma ben in testa a diversi Paesi europei che si sono subito opposti all’iniziativa italiana: Paesi Bassi e Germania in testa. Così la proposta è stata messa temporaneamente nel cassetto, per poi riuscire dal cilindro nei giorni scorsi con una forma diversa, ma con la stessa sostanza.

Il tetto diventa “dinamico”

“L’attuale benchmark dei prezzi non è più adatto a un mercato che si sta spostando dal gas naturale al GNL. Nel frattempo svilupperemo un nuovo benchmark e metteremo in atto un meccanismo per limitare i prezzi eccessivi del gas”, ha cinguettato von der Leyen, inaugurando così la nuova stagione della soap opera.

Il tetto al prezzo del gas, nella nuova proposta, diventa dinamico: cosa significa? Si tratta di stabilire una banda di fluttuazione entro cui il prezzo del metano può oscillare. Insomma il più classico dei compromessi per poter arrivare a strappare un accordo.

Ancora una volta però numerosi Paesi europei fanno muro. L’elenco è piuttosto corposo, si tratta in particolare di: GermaniaOlandaDanimarcaSveziaIrlandaAustria e Ungheria. L’opposizione più esplicita è arrivata da Berlino, che ha espresso il proprio dissenso a questa iniziativa attraverso le parole del cancelliere Olaf Scholz: “Con un tetto al prezzo del gas, la Ue rischia di averne di meno”. Scholz sta così mettendo l’Unione europea di fronte all’ovvio: se si impone un limite al prezzo, la Russia, semplicemente, smetterà del tutto di vendere gas in Europa per rivolgersi ad altri clienti.

Europa non pronta ad affrontare l’inverno

E in questo momento il vecchio continente non è pronto per affrontare l’inverno senza l’aiuto dei rifornimenti da Mosca. “Mi dicono che il gas russo è cattivo. Mi dicono che dovremmo smettere di comprarlo. Tuttavia nessuno ci sta dicendo come potremmo sostituirlo. Non in cinque anni, ma domani. Abbiamo bisogno di fare andare avanti la nostra economia, è semplice”, queste le parole del Primo Ministro ungherese Viktor Orban.

A sostenere che l’Europa non ha ad oggi le scorte sufficienti per affrontare i prossimi inverni sono anche i principali quotidiani internazionali, come Bloomberg, che puntano il dito sullo scarso controllo che gli Stati avrebbero sulle riserva di gas: “L’Europa rischia il freddo invernale con uno scarso controllo sul gas accumulato”. Titola così il giornale americano,lanciando così un allarme sulla capacità di stoccaggio a livello europeo.

L’Unione europea avrebbe dovuto dimostrare la sua utilità nei momenti di crisi, come quello attuale. Tuttavia, dopo aver amministrato male periodi tranquilli, Bruxelles si sta rivelando essere una struttura del tutto inadeguata per affrontare situazioni di emergenza: tempi troppo lenti, interessi troppo diversi, regole che valgono a giorni e Stati alterni, ma soprattutto una classe dirigente ostinatamente ancorata alla salvaguardia dei propri privilegi.----

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