mercoledì 15 gennaio 2020

Maurizio Blondet - LA NATO DIVENTA “NATOME”. Cosa significa per noi.

 

“Alla NATO si può aggiungere  ME, per Medio Oriente: non  è un bellissimo nome?”, ha detto Trump, e secondo Stoltenberg (il segretario dell’Alleanza) era “entusiasta”. Certo, e i motivi li ha spiegati il  finto matto: “La NATO dovrebbe coinvolgersi molto più  nel Medio Oriente. Dovrebbe essere  allargata, dovremmo includervi il Medio Oriente –  E noi potremo tornare a  casa, ed utilizzare in gran parte, la NATO”.  Poi: “abbiamo  vinto l’ISIS, abbiamo  fatto un grande favore  all’Europa…”.
L’idea di Trump è di  risparmiare finalmente,  mettendo a  carico dell’Europa “il Medio Oriente”,  non solo con le devastazioni, le macerie umane e materiali  e le violente formazioni che ha lasciato  la superpotenza nella sua “lunga guerra al terrorismo globale” (Piano Kivunim e  suoi effetti...

Chissà  quale Medio Oriente intendeva accollare alla NATO: che ne so, dai satelliti come la Giordania all’Egitto?  La  creazione del “Rojava”?  Ovviamente  la semi-occupazione dell’Irak  perché non si sviluppi; il gran compito incompleto di affossare l’Iran, come esige  Bibi,  potendo, rovesciare Assad, scegliersi come nemico  Hezbollah,  e  il corpo di spedizione russo  in Siria.  Rabbonire Erdogan che minaccia la spedizione in Libia.
Una cosa è certa: è  tempo che sia l’Europa, la NATO, ad assumersi la protezione e difesa di Israele, che tanto  è costata, da far vacillare l’economia della ex superpotenza. Del resto Israele è già stato associato,il che significa che ha tutti i benefici dello stare nell’Alleanza, senza nessun obbligo (tipo, ad esempio, condividere intelligence e piazzare truppe d’interposizione come si offre di fare l’Italia tra Serraj e Haftar.
Incredibile?
Secondo  il vostro modesto cronista, è così che finirà. E siccome di fatto Israele, minacciata eternamente nella sua stessa esistenza, è  anche l’esercito più armato, atomico,  militarmente super-esercitato  e addestrato  ad uccidere sui palestinesi di Gaza, finirà anche  che assumerà la guida militare e  strategica   – con suo stato maggiore – delle operazioni che l’Alleanza vorrà decidere ed attuare nella sua prossima vita.  Quali saranno, non vogliamo nemmeno pensare.
Cominceremo a vedere prendere forma questo nel vertice “sulla  Libia”  che la Germania ha convocato a Berlino il 19; ai quali ha invitato il Congo (per motivi  che la mente umana non è in grado di svelare, probabilmente per tener fede alla fama di Morte  Cerebrale)  , ma non la Grecia che sulla Libia è coinvolta come vittima delle prepotenze di Erdo: la Zona Economica Esclusiva che ha stipulato con Serraj, occupa  in parte acque greche.
Ma insomma tutte le voci e  i commenti “autorevoli” riconoscono che la “presenza americana”  nell’area,  una volta fatto l’assassinio  di Suleimani,   si stia ridimensionando, che la superpotenza è esausta e le va lasciato  una  sorta di  diritto  a prender fiato  – prepararsi ad affrontare il nuovo avversario,la Cina.
E nessuno lo può sapere meglio degli inglesi. Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha dichiarato che il paese deve investire più risorse nell’hardware militare indigeno per ridurre decenni di dipendenza dagli Stati Uniti d’America, secondo quanto riportato dal Sunday Times . “Nell’ultimo anno abbiamo avuto il ritiro degli Stati Uniti dalla Siria, la dichiarazione di Trump sull’Iraq in cui ha affermato che la NATO dovrebbe prendere il controllo e fare di più in Medio Oriente”. 
Wallace ha sottolineato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha già preso alcune misure per ridurre la presenza militare americana in Medio Oriente e sostituirla con le capacità della NATO.
A causa dell’elevato coinvolgimento della Gran Bretagna nell’alleanza nordatlantica e del vasto contingente di forze militari che dispiega in tutto il mondo in generale, Wallace ha espresso preoccupazione per il fatto che se Trump mantiene le sue promesse di “porre fine a queste guerre senza fine” e diminuisce la presenza degli Stati Uniti in regioni di conflitto, l’onere principale sarà a carico di Londra e di altri alleati.
Quindi, “il paese deve investire  più risorse nei materiali  militare autoprodotti  per ridurre decenni di dipendenza dagli Stati Uniti.   Siamo molto dipendenti dalla copertura aerea americana e dall’intelligence americana, risorse di sorveglianza e ricognizione. Dobbiamo diversificare le nostre risorse “…
Nessun pensiero a diversificare gli scopi  strategici  e ridurre l’aggressività e le provocazioni anti-Mosca   che Washington ha ordinato fino ad oggi alla NATO:  si continua  così, anche senza la copertura aerea.
Impossibile riuscire a vedere come questa NATO con il ME aggiunto si coniugherà con il grandioso piano”verde”   che la Von der Leyen ha  deciso di imporre  agli europei, con l’obiettivo di rendere l’Unione europea “neutrale per il clima” entro il 2050. Ciò significa che ulteriori gas a effetto serra provenienti dall’UE non dovrebbero più essere rilasciati nell’atmosfera. E  per questo scopo, ha annunciato di stanziare praticamente quasi 3 mila miliardi in dieci anni.
Naturalmemte lo farà  a risparmio: “con fondi UE relativamente piccoli”  e l’apporto (si presume entusiasta) di “ grandi investitori come fondi pensione o compagnie assicurative”.
Ma molto verrà dalle tasche dei contribuenti: di fatto è  stata create la “tassa  sul CO2”  che aggrava le bollette dell’elettricità. Inoltre,  una tassa punitiva sulla carne di “bassa qualità” (quella dei wurlsteln)  è stata chiesta  gran voce  da Greepeace, onde favorie il benessere degli animali.
“Greenpeace ha richiesto un prelievo fino a 50 centesimi per chilo di carne. Inoltre, l’aliquota IVA totale del 19 percento dovrebbe essere dovuta per carne e prodotti lattiero-caseari e non l’aliquota ridotta del 7 percento;  ridurre il bestiame con queste misure  “ potrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra provenienti dall’agricoltura di circa 8,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno  ( Greenpeace ha pubblicato un’analisi di circa 80 pagine del think tank Forum Ecological-Social Market Economy (FÖS) .)
La ministra federale dell’Agricoltura Julia Klöckner, ha rimproverato i tedeschi che non consumano carne migliore:
“Si è disposti a spendere diverse centinaia di euro per un telefono cellulare, ma per il pollo a soli 15 centesimi per 100 grammi. Lo trovo indecente nell’offerta – e dobbiamo chiederci: come dovrebbe esserci più benessere animale lì dentro? ”.  Vedremo le reazioni di quei sei  milioni di germanici che l’ordoliberismo ha ridotto sotto il livello di povertà.
E  allora, la NATO?  E gli Usa, non è proprio che si ritirino. Il 13, “una delegazione della NATO  stava al Dipartimento di Stato per  discutere della parte accresciuta che l’Alleana deve assumere in Irak, per una migliore  distribuzione del peso della nostra difesa collettiva”,   ha rivelato il portavoce del Dipartimento di Stato:  insomma, continuiamo a  comandare noi, e senza spendere. E’ la loro idea di disimpegno.
Ecco un esempio di disimpegno, nella mattina di ieri:


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