Di Gianpasquale Santomassimo
Non avevo dubbi sul risultato del ballottaggio emiliano tra le due destre separatiste. Per la straordinaria mobilitazione dell'establishment, per l'invenzione e il sostegno assicurato in forme invadenti a un movimento di giovani moderati e decerebrati, per i toni da crociata contro infedeli, renitenti e scettici, additati come potenziali traditori della civiltà. Ma il fatto stesso che si fosse arrivati a una sorta di ballottaggio non può essere rassicurante per i vincitori, che si ritroveranno tra qualche mese ad asserragliarsi nel ridotto emiliano e toscano nel quadro di un'Italia compattamente di destra...
Ma dal mio punto di vista il dato più importante è che questo risultato segna la fine della sinistra in Italia, la pietra tombale su ogni velleità di ricostruire una prospettiva che nel resto d'Europa è usuale e scontata.
Da ora in poi è evidente che il destino della sinistra è unicamente quello di portare acqua (con le orecchie, il più delle volte) alle battaglie dell'establishment, alle scelte della minoranza di benpensanti e benestanti che da tempo si è intestata la rappresentanza di ciò che chiama "centrosinistra".
Il "voto utile" ormai non è più in discussione, è linea di comportamento indicata dalla corazzata della "Repubblica" e fatta propria con zelo tanto dal suo supplemento "radicale" quanto da quello manettaro. Voto "utile" di "utili idioti", sempre giustificato beninteso da emergenza ricorrente e reiterante (e un "pericolo fascista" si troverà sempre o lo si potrà inventare). Lo "stato di eccezione" ci ha accompagnato per tutta la vicenda della Seconda Repubblica, ha indotto a votare il "meno peggio" e le sue politiche devastanti, che hanno prodotto il peggio che oggi si vuole esorcizzare.
Non avevo dubbi sul risultato del ballottaggio emiliano tra le due destre separatiste. Per la straordinaria mobilitazione dell'establishment, per l'invenzione e il sostegno assicurato in forme invadenti a un movimento di giovani moderati e decerebrati, per i toni da crociata contro infedeli, renitenti e scettici, additati come potenziali traditori della civiltà. Ma il fatto stesso che si fosse arrivati a una sorta di ballottaggio non può essere rassicurante per i vincitori, che si ritroveranno tra qualche mese ad asserragliarsi nel ridotto emiliano e toscano nel quadro di un'Italia compattamente di destra...
Ma dal mio punto di vista il dato più importante è che questo risultato segna la fine della sinistra in Italia, la pietra tombale su ogni velleità di ricostruire una prospettiva che nel resto d'Europa è usuale e scontata.
Da ora in poi è evidente che il destino della sinistra è unicamente quello di portare acqua (con le orecchie, il più delle volte) alle battaglie dell'establishment, alle scelte della minoranza di benpensanti e benestanti che da tempo si è intestata la rappresentanza di ciò che chiama "centrosinistra".
Il "voto utile" ormai non è più in discussione, è linea di comportamento indicata dalla corazzata della "Repubblica" e fatta propria con zelo tanto dal suo supplemento "radicale" quanto da quello manettaro. Voto "utile" di "utili idioti", sempre giustificato beninteso da emergenza ricorrente e reiterante (e un "pericolo fascista" si troverà sempre o lo si potrà inventare). Lo "stato di eccezione" ci ha accompagnato per tutta la vicenda della Seconda Repubblica, ha indotto a votare il "meno peggio" e le sue politiche devastanti, che hanno prodotto il peggio che oggi si vuole esorcizzare.
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