M5s, il documento proposto da un gruppo di senatori: “Abolire capo politico e piattaforma Rousseau non sia più gestita da Casaleggio”
L’abolizione del capo politico da sostituire con un organo collegiale. E la piattaforma Rousseau che non sia più gestita da Davide Casaleggio e dall’associazione da lui presieduta, ma dal Movimento stesso. Poi la rinnovata fiducia al governo che “non deve saltare” e lo stop ai “decreti al buio” per coinvolgere maggiormente i parlamentari. I senatori M5s, di fronte alle defezioni e ai malumori crescenti, tentano la carta delle proposte costruttive. Un gruppo di parlamentari a Palazzo Madama ha deciso di lavorare a un documento scritto, diviso in punti, da presentare ai vertici e nel quale si chiede un cambio radicale della struttura e per ottenere una “maggiore democrazia interna“....
Il testo, che porta già una decina di firme, è stato presentato nell’assemblea dei senatori delle 15 e sarà portato alla congiunta di questa sera: obiettivo è raccogliere più firme possibili e far partire il dibattito. Di fatto quindi, la riorganizzazione annunciata da Luigi Di Maio prima delle feste non ha sanato i malumori interni e i parlamentari ribadiscono la necessità di procedere a una ristrutturazione reale del Movimento. E di farlo “prima che sia troppo tardi”.
Al primo punto del documento, secondo quanto ha appreso ilfattoquotidiano.it, si ribadisce che l’operazione non deve “influire sulla stabilità del governo”. I promotori del testo rinnovano la loro fiducia e sostegno all’esecutivo, che rimane l’opzione migliore “per il Paese e per il M5s”. Viene inoltre sottolineata l’importanza di lavorare per “un fronte progressista” che, certo, tenga conto delle “sirene sovraniste”, ma che non cede a un “centrodestra di matrice autoritaria”.
Uno dei timori che hanno impedito fino a questo momento ai parlamentari di esporsi, è che, se il caos nel Movimento aumenta, i vertici, pur di non vedersi sfilare la posizione nel M5s, possano decidere di far cadere l’alleanza. Al secondo punto invece, continua il testo, ci si occupa della “necessaria revisione di organizzazione e statuto“. Sconfessando così la ristrutturazione voluta e annuncia da Di Maio meno di un mese fa. Si chiede, come già fatto più volte in passato, di passare a un “organismo collegiale e democraticamente eletto” e, soprattutto, che sia cancellato il “capo politico” del Movimento 5 stelle. E’ una figura già più volte messa in discussione, che, secondo i promotori tradisce completamente la natura di Movimento. Inoltre si ribadisce un’altra richiesta finora inascoltata: “Separare rigorosamente i ruoli di governo e i ruoli organizzativi”. Gli esempi sono tanti e, solo negli ultimi giorni, al centro delle polemiche è finita Fabiana Dadone: ministra per la Pubblica amministrazione e membro dei probiviri.-----
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