O si cambia o si torna alle urne. Non usa mezzi termini Goffredo Bettini nel post con cui commenta la sonora sconfitta dell’alleanza Pd-M5s in Umbria. E il senso delle sue parole è proprio questo: senza una svolta, meglio il voto. “Quindi o si cambia registro o saranno inevitabili le elezioni”, si legge sul profilo Facebook dell’esponente del partito democratico.....
I dem, sostiene, non hanno subito flessioni rispetto alle Europee, ma non basta: “Lo spettacolo di questi mesi ha confermato che gli egoismi di partito prevalgono sempre sugli interessi generali. A quel punto i partiti potranno liberamente scegliere, anche quelli del campo democratico, con chi stare e contro chi stare.
Perché è ben triste che il primo commento di Renzi alla sconfitta in Umbria sia stato che esso spiana una autostrada a Italia Viva. Riflettiamo bene, perché le condizioni per correggere ci sono, ma la pazienza del più grande partito della sinistra non è infinita”.
Poi il riferimento alle divisioni interne: “Il centro destra è sostanzialmente unito, agguerrito, motivato, concorde sulle strade da intraprendere. Il nostro campo è invece bombardato dalla conflittualità, dalla competizione interna, dalla irresponsabilità di molti. A una destra unita serve contrapporre un centro sinistra unito. È difficile pensare che i primi risultati del governo nazionale ottenuti, possano essere compresi e valorizzati dai cittadini quando su tutto prevalgono le polemiche politiche”.
Sulla stessa scia il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Va rilanciata in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo. Va fatto insieme. L’alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”, ha scritto in un post su Facebook il leader dem. “Una maggioranza non può esistere per paura di Salvini, per evitare il voto dei cittadini o aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone”.
Zingaretti ricorda le sue perplessità ad agosto sull’alleanza con M5s. “Abbiamo poi costruito una linea unitaria, difficile, di cui ovviamente mi assumo oggi tutte le responsabilità. Ma è ovvio - prosegue - che occorre voltare pagina. Mi auguro una nuova solidarietà nella coalizione e nella compagine del Governo Conte che non può essere un campo di battaglia quotidiana”. Non basta, sostiene, la “paura di Salvini”, o “aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone”.
“Deve fare vivere tra le persone - spiega il segretario Dem - una percezione di cambiamento su parole e contenuti chiari: lavoro, rivoluzione verde, scuola, salute, sicurezza urbana, investimenti, giustizia sociale. Solo questo aumenta la percezione di protezione che chiedono le persone. Dobbiamo costruire speranze, non alimentare polemiche”.
“Sin dal primo istante- spiega Zingaretti - ho ripetuto e confermo: non si può governare tra avversari e nemici. Nessun membro dell’alleanza può augurarsi o lavorare per la distruzione dell’altro. Questo offusca anche la forza delle cose fatte e, per quanto ci riguarda, rende fragile la credibilità di tutti.
La destra si contrasta solo ottenendo risultati tangibili nell’impegno per lo sviluppo e per la lotta contro le disuguaglianze sociali, costruendo iniziativa politica nel Paese”.
Quindi o si “rilancia in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo” altrimenti “la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”.
“Il Pd dovrà ora accelerare un processo di rinnovamento politico, organizzativo e programmatico - conclude - che in mesi turbolenti pieni di incredibili novità abbiamo solo in parte avviato”.---