Da solo poche ore il 5 S – il partito dell’Onestà – ha fatto il governo col partito dello scandalo Montepaschi, insabbiatissimo dalle procure, ed ecco che un grillino importante indica una nuova pista: c’è lo zampino della Lega. Il PD è onesto..!
Il pezzo di m.... è di Stefano Alì, che salvo omonimie è il sindaco di Acireale votato dal 5 Stelle. Molto ben informato. Leggete la sua ricostruzione. Non solo è ben scritta – un magistrale esempio di giornalismo investigativo – ed vi dà occasione a un utile ripasso dello scandalo Montepaschi, ma vi istruisce anche sul modus operandi del Partito del Sospetto. Giudicate voi, lettori se non ci sono qui prove decisive della responsabilità di un leghista....
Dalla Lega al MPS e a David Rossi: Alcune domande
Agatha Christie scriveva che tre coincidenze fanno una prova. Però pur essendo un giallo e nonostante le coincidenze che portano dalla Lega al MPS e a David Rossi siano più di tre, restano coincidenze. Ma sorgono domande.
Leggendo “Il libro nero della Lega” di Tizian e Vergine mi sono venuti in mente altri due libri che avevo letto qualche tempo fa, nonché alcune ricerche fatte autonomamente.
Si tratta di:
- “Il Pacco” di Sergio Rizzo che racconta la vicenda dell’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi di Siena. Tocca anche la strana vicenda della morte di David Rossi
- “Il caso David Rossi” di Davide Vecchi. Una inchiesta sulle stranezze del “suicidio” di David Rossi, un alto dirigente del Monte dei Paschi di Siena.
Le parti che mi hanno richiamato alla mente gli altri due libri sono fondamentalmente tre:
Un investimento della Lega in General Electric almeno fino al 2013: € 200.000 (tutte le immagini si ingrandiscono al click)
Due passaggi relativi al “dominus” della comunicazione salviniana: Luca Morisi. Il primo per la carica di membro del CDA di una partecipata di MPS
Mentre l’altro riguarda l’ex deputato leghista Gianni Fava da Viadana
Breve riepilogo degli antefatti:
L’acquisizione di Antonveneta
Nel 2007 Monte dei Paschi di Siena aveva acquisito la Banca Antonveneta con un costo enormemente superiore al suo valore reale. [una spesa insensata di 9 miliardi, mica di 200 mila euro del delittuoso investimento leghista in General Electric. ndr.]
I bilanci di MPS, però, già scricchiolavano da qualche tempo anche a causa di altre acquisizioni infelici. La Banca aveva tentato di recuperare liquidità e coprirsi con i contratti derivati Santorini e Alexandria sottoscritti con Deutsche Bank nel 2002 e la banca giapponese Nomura nel 2005.
Proprio a causa della voragine di liquidità prodotta dall’acquisizione di Antonveneta, nel 2008 furono scoperti anche questi buchi che fino ad allora erano stati tenuti nascosti.
Nel 2010 si verifica una prima ispezione della Banca d’Italia che si conclude con un giudizio “parzialmente sfavorevole”.
Alla fine del 2011 si verifica altra ispezione della Banca d’Italia dove viene evidenziata “la grave situazione di pericolo in cui versa il gruppo”.
Nel frattempo indaga la magistratura sull’affare Antonveneta e la Guardia di Finanza nel maggio del 2012 perquisisce casa e Ufficio del Presidente della banca, Mussari.
Il “suicidio” di David Rossi
Nel pieno della tempesta sul Monte dei Paschi, sia per le indagini della magistratura, sia per gli interventi di CONSOB e Banca d’Italia, la sera del 6 marzo del 2013 un suo alto dirigente viene trovato morto sul selciato in un vicolo laterale al MPS.
Si tratta di David Rossi, il capo della “comunicazione” del Monte dei Paschi di Siena. Colui che si occupa di rapporti con la stampa, ma anche di pubblicità, finanziamenti e sponsorizzazioni. Pochi giorni prima aveva ricevuto la convocazione in Procura per parlare di Antonveneta, di Alexandria e Santorini.
Secondo la Procura si sarebbe suicidato lanciandosi dalla finestra del suo ufficio. L’impatto sul selciato alle 19.43.
In questo “suicidio” molte cose non tornano. Fra le tantissime:
- ecchimosi e segni di colluttazione e costrizione, ma anche segni di calci e pugni che non vengono spiegati
- l’orologio di Rossi che, dai video, pare lanciarsi “autonomamente” dalla finestra dopo circa 20 minuti dal lancio del suo proprietario
ma l’approfondimento lo lascio al libro di Vecchi e ai servizi de “Le Iene“, perché adesso torniamo alle coincidenze di cui accennavo all’inizio.
Il numero “telefonico”
Una delle innumerevoli stranezze in questo “suicidio” e data dal palmare di Rossi che ha continuato a funzionare anche dopo il suo salto nel vicolo.
Non solo chiamate in entrata apparentemente risposte, ma anche in uscita.
Due di queste riguardano uno strano numero: 4099009 che è stato chiamato alle 20.16 e alle 22.28.
Nell’ordinanza di archiviazione del luglio 2017 si legge:
Carolina Orlandi è la figliastra di Rossi e aveva chiamato alle 20.16.49. Avrebbe ricevuto risposta muta per tre secondi, ma la tesi in immagine viene sostenuta dal Giudice in forza di una nota trasmessa da TIM:
Ma non ha alcun senso!
Come può una utenza telefonica esaurire il credito durante una chiamata senza risposta?
E cosa c’entra il servizio “SOS Autoricarica” che funziona in modo completamente differente
Per ottenere l’autoricarica occorre comporre il numero di servizio 40916 prima di effettuare una chiamata.
L’autoricarica va effettuata dal numero che occorre autoricaricare quindi, semmai, la richiesta di autoricarica sarebbe potuta partire solo (e autonomamente, visto che il proprietario era già volato dalla finestra) dal cellulare di Rossi, non certo in “deviazione” da una chiamata.
Inoltre, se il numero di servizio per l’autoricarica è 40916, le eventuali selezioni delle voci del “menu fonico” avrebbero dovuto aggiungere altri numeri alla radice 40916, non certo a un 40990.
E situazione analoga avviene intorno alle 22.28
Anche al giornalista di AGI era finito il credito?
Dalla Lega al MPS: Le coincidenze
Il conto di deposito
In effetti su quel numero ci sono altre spiegazioni, come quella fornita da Sergio Rizzo in “Il Pacco”
Effettivamente c’è un certificato di deposito con quel numero a pagina 19 della comunicazione di General Electric del 10 ottobre 2012.
Si tratta di certificati di deposito al portatore, quindi completamente anonimi.
General Electric: Una delle società in cui la Lega aveva investito in violazione del divieto di Legge.
Il gruppo industriale americano era entrato nel settore bancario italiano acquisendo Interbanca.
Si trattava di una controllata di Antonveneta che non interessava al MPS, quindi gli spagnoli da cui MPS acquistò Antonveneta la vendettero alla General Electric attraverso la controllata GE Capital.
Le probabilità che Rossi avesse “appuntato” quel numero nel telefonino sono molto più verosimili, giacché a tutti noi è capitato di farlo.
Inoltre le attività di quel palmare sono estremamente strane, posto che Rossi giaceva già sul selciato.
Se qualcuno avesse “aiutato” Rossi a saltare dalla finestra diventerebbe tutto molto più logico.
Viadana
Quel certificato è stato emesso dalla filiale di Viadana, in provincia di Mantova.
È una zona che negli ultimi anni e stata resa nota dall’inchiesta AEmilia e dalle derivate “Grimilde” e “Tisifone”.
Si tratta di una cittadina di 20.000 abitanti, da cui proviene l’ex deputato leghista Gianni Fava.
È sicuramente strano che una grande banca come il Monte dei Paschi di Siena sponsorizzasse una squadra di rugby proprio di Viadana, ma forse la spiegazione sta proprio nell’On. Gianni Fava.
Da sempre appassionato di rugby, si occupa di rifiuti
Fava, Viadana, il rugby e Monte dei Paschi
L’attuale squadra di rugby di Viadana è il “Viadana rugby 1970” e nasce nel 2013 dalla trasformazione della precedente “Viadana rugby srl”.
Il primo presidente della nuova società è stato proprio Gianni Fava “che torna in campo dopo una breve apparizione come presidente della società sportiva alcuni anni” prima.
Il Monte dei Paschi di Siena ha sponsorizzato il Viadana Rugby con la bellezza di € 800.000 annui dal 2007 al 2010. [Montepaschi sotto la dirigenza di Mussari regalò 500 milioni in sponsorizzazioni del genere a decine di personalità amiche, fra cui quella al Circolo del Tennis di Orbetello di Giuliano Amato ndr.]
E Gianni Fava era “di casa” al Monte dei Paschi, visto che partecipava su delega pure alle assemblee degli azionisti.
Lo si evince dal verbale di assemblea straordinaria MPS del 28 agosto 2008, in cui era presente pure l’on. Fava.
L’ordine del giorno riguardava la fusione per incorporazione in MPS della Banca Agricola Mantovana.
L’On Gianni Fava intervenne in rappresentanza di un socio (pagina 29) lamentando, fra l’altro, che senza gli interventi diretti della banca mantovana sul territorio (390 milioni) si rischiava di compromettere l’equilibrio economico del territorio stesso.
Mussari, presidente MPS, «dichiara di voler rispondere singolarmente ad ognuna delle domande formulate dall’On. Giovanni Fava» (pag 37).
A proposito degli interventi sul territorio, Mussari da una risposta strana, quanto diretta:
“Circa l’attenzione al territorio mantovano, il Presidente ricorda all’intervenuto On. Giovanni Fava che Banca Monte dei Paschi di Siena sponsorizza il Viadana Rugby con 800.000,00 euro annui”
Come a dire: “Come fai a sostenere che non interveniamo sul territorio se diamo 800.000 euro l’anno alla tua squadra di Rugby a Viadana?”
Ecco, forse, la motivazione per cui nel 2007, anno dell’acquisizione nefasta di Antonveneta, MPS decide di darsi al Rugby proprio a Viadana.
Dalla Lega al MPS
A questo punto occorre ricordare che a occuparsi delle sponsorizzazioni del Monte dei Paschi di Siena era proprio David Rossi.
Già, esattamente quel signore che nella serata del 6 marzo 2013 è finito sul selciato mentre, tre piani sopra, il suo telefonino componeva per due volte un numero strano: 4099009.
Che però potrebbe essere il numero di un certificato di deposito rilasciato su delega General Electric da una filiale bancaria di Viadana.
(Qui l’originale:
Mi domando, dopo una così’ circostanziata denuncia, cosa aspetti la Procura a procedere agli arresti preventivi nella Lega per omicidio. Lasciate, o procuratori, di perseguire Savoini per denari russi che non ci sono, non perdete altro tempo con i trentamila euro non dati da un forse mafioso a Siri: qui avete roba grossa. La procura può finalmente disseppellire il caso dal quintale di sabbia sotto cui lo ha fatto finire la vaga sensazione che c’entrasse il PD. No, ha stato Salvini. Il PD è onestoh, quindi il 5 Stelle può con limpida coscienza allearcisi Onestah, onestah!
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