lunedì 16 settembre 2019

Maurizio Blondet -- UNA DOMANDA AI PLUTOCRATI PUBBLICI

      
Poiché  questo video mi è stato rimbalzato  da almeno cento lettori  –  quasi che non l’avessi visto prima  – lo posto qui per  acquietarli. E per porre una domanda ai plutocrati pubblici, che noi contribuenti paghiamo da 7 mila a 20 mila euro al mese, giudici,  Palamare , CSM,  funzionari del Colle, sottosegretari  eccetera.
Vedete, ricchi. Quello che il negro vandalizza,  sapendo di poterlo fare impunemente –  è un tram lungo che circola in sede propria in una città del Nord. Il tram è molto capiente perché  è destinato a portare  lavoratori. La-vo-ra-tori. Quella gente che, tra mille difficoltà,  sparizioni di imprese industriali,  burocrazia pubblica  che ostacola invece di aiutare;  fra i suicidi di imprenditori,  e nonostante  la riduzione dei salari imposta  dall’euro per mantenerci competitivi,  sta producendo ricchezza reale  ed esportando abbastanza da  pagare  le pesantissime  tasse che ingrassano i vostri stipendi, e per giunta vi consentono di trasferire al Sud 50 miliardi l’anno....

Orbene, plutocrati: come fate a pensare che questi lavoratori, questo tessuto industriale residuale, possa continuare a  “funzionare”  nella  “competizione globale” in modo da pagarvi gli stipendioni  cui siete abituati,  se riempito di negri subsahariani?
Controllore picchiato da pregiudicato sul 31 a Milano, 12 settembre.
http://niguarda.milanotoday.it/controllori-picchiati-tram-31.html






Negri e maghrebini che ogni giorno spadroneggiano  nei mezzi pubblici, aggrediscono il personale, i ferrovieri, i poliziotti, i passeggeri (lavoratori)  sapendosi coperti  da voi ed impunibili.  No, non avete da temere che si ribellino i lavoratori produttivi del Nord; no, loro si contentano   al  massimo  di  partecipare ad un raduno a Pontida, urlare,  consolarsi  di essere in tanti,  e  – raggiunto lo sfogo masturbatorio  – tornano a lavorare la mattina dopo. O almeno ci provano,  africani permettendo.  Ma verrà il momento in cui i negri  da voi esentati  da pene saranno troppi, e  i  lavoratori non “funzioneranno” più. Il sistema industriale e imprenditoriale del Nord  – espressione geografica –   cesserà di  essere altamente competitivo, perderà colpi. L’ingolfamento di negri e  maghrebini  ostili al lavoro, e  estranei al minimo di  civiltà necessario,  finirà per aver la meglio sul  sistema produttivo. Anzi già risente della recessione tedesca, e presto  – molto presto –   il vostro governo si  troverà con due-tre  milioni di disoccupati in più,  ossia con altrettanti contribuenti  in meno.
Un razzista…
Con tutta la buona volontà di servi, non ce la faranno, i lavoratori, a ricavare i miliardi necessari per pagare a voi i milioni.
Non vi conviene pensarci prima?  Lo dico anzitutto a voi esimii magistrati, che ripetutamente e tenacemente rilasciate questi negri clandestini recidivi.
Conosco la vostra scusa, giudici: “Non facciamo che applicare  la legge”, delle conseguenze si occupi il governo. E no, non è così. Avete occupato il potere esecutivo,  e quindi dovete trovare una soluzione esecutiva  al problema. O almeno porvelo seriamente al CSM oggi   esclusivamente impegnato nelle spartizioni  fra  le sue  correnti:  si riconosca per quello che è, il governo reale, e  disponga come gestire l’immigrazione di massa  in modo che non distrugga il sistema  produttivo provocando miseria   – e  la  conseguente  riduzione dei grossi  emolumenti pubblici.  Spetta a voi.

Voi che  – è la prova della vostra occupazione del potere esecutivo – comandate completamente le forze dell’ordine: forze che  – si vede benissimo – quando un negro violento pesta e stupra,  devono  temere  più voi  – i giudici  –  del criminale, perché sanno già che mentre voi   rimandate il negro  recidivo  ai “domiciliari”, o libero per “lievità de reato”,  il poliziotto si sa sotto la spada di Damocle della vostra incriminazione   per  “uso eccessivo della violenza”  (necessaria) e fargli  affrontare il processo con le spese  connesse, e fargli perdere  il posto e il magro  stipendio di  sopravvivenza.
Poliziotto “Insegue” il togolese  pestatore di donne a Lecco – sapendo che a rischiare il processo sarà lui,  per “eccesso di violenza”.
Non è certo un caso se nelle forze dell’Ordine il numero dei suicidi è  il doppio della popolazione generale, quasi 50 all’anno, e  sta aumentando vertiginosamente. Non c’è mestiere più frustrante  che dover temere continuamente voi, il  loro padrone  “legale”  e pregiudizialmente  ostile,  e la “giustizia” quando devono affrontare  per strada un criminale sapendo già che lo rimetterete  in libertà, e loro devono badare anzitutto a non finire loro sotto i rigori  della “legge”.  Se  le forze armate dell’ordine lasciano a casa l’arma d’ordinanza,  per non farsela rubare e non dover essere nella necessità  di usarla, è perché temono voi.
Potete infischiarvene  di queste vite perdute  in divisa.  Ma siete sicuri  che i negri, esaltati dall’impunità che godono qui (che nei loro paesi, dove la polizia li bastona e li brutalizza, non si sognano nemmeno)  non finiranno per mettere in avaria il sistema produttivo? Quello  che, direttamente, ricava euro con cui  – tassandoli  –    siete pagati gli emolumenti da 7 a 20 mila euro mensili? Non vi conviene pensarci?---

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