sabato 27 luglio 2019

Corruzione?... lettera di Armando Siri al Direttore di La Stampa "Non ho mai agito per conto di Paolo Arata"

Corruzione, Armando Siri: "Non ho mai agito per conto di Paolo Arata"


Il senatore della Lega indagato si difende a La Stampa: "Per lʼemendamento non ho mai ricevuto o accettato offerte né dazioni di denaro". Nicastri? "Non lʼho mai conosciuto prima dellʼinchiesta".

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“Non ho mai agito per conto di Paolo Arata Volevo solo aiutare gli impresari dell’eolico”

L’8 maggio 2019 al leghista Armando Siri, indagato per corruzione, viene revocato l’incarico di sottosegretario del governo Conte.

Lettera di Armando Siri al Direttore della La Stampa:
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/07/27/news/non-ho-mai-agito-per-conto-di-paolo-arata-volevo-solo-aiutare-gli-impresari-dell-eolico-1.37200801
Caro Direttore,
in questi ultimi mesi di violenti attacchi alla mia reputazione sono sempre stato in silenzio, per rispetto del lavoro della magistratura...
come mi ha esortato il mio difensore l’avvocato Fabio Pinelli e perché ero fiducioso che la verità potesse emergere nella fase delle indagini a mio carico per una vicenda nella quale non ho alcuna responsabilità, se non quella di aver regolarmente svolto il mio lavoro di parlamentare proponendo un emendamento chiestomi formalmente dal Consorzio dei Produttori di Mini Eolico (Cpem).
Un iter come tanti altri che ho delegato ai miei uffici, tant’è che dell’argomento non avevo neppure più memoria e solo dopo aver saputo delle indagini a mio carico ho potuto ricostruire punto per punto l’attività svolta. Un’attività per niente incessante, a differenza di quello che si è letto, come confermano i funzionari del Mise ascoltati dai magistrati (i verbali fanno parte del fascicolo, ma nessuno ha voluto soffermarsi). Il Professor Paolo Arata, effettivamente, è stato insistente nel sollecitarmi la proposta dell’emendamento, ma non più di quanto non lo sia stato qualunque altro soggetto che mi abbia chiesto un interessamento legislativo per altri settori. Mai e poi mai ho asservito a lui o ad alcuno le mie funzioni di rappresentante della Repubblica e questo risulta da tutte le mie interlocuzioni non solo telefoniche, ma anche sms, e-mail e WhatsApp che spontaneamente ho consegnato alla magistratura inquirente.
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"In questi ultimi mesi di violenti attacchi sono sempre stato in silenzio, per rispetto del lavoro della magistratura, perché ero fiducioso che la verità potesse emergere nella fase delle indagini a mio carico per una vicenda nella quale non ho alcuna responsabilità". Lo afferma l'ex sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, spiegando di non aver mai agito per conto dell'ex consulente della Lega Paolo Arata. Entrambi sono indagati per corruzione.
"Non ho alcuna responsabilità nella vicenda - ribadisce in una lettera scritta a La Stampa -, se non quella di aver regolarmente svolto il mio lavoro di parlamentare proponendo un emendamento chiestomi formalmente dal Consorzio dei Produttori di Mini Eolico". "Un iter come tanti altri - spiega Siri - che ho delegato ai miei uffici, tant'è che dell'argomento non avevo neppure più memoria e solo dopo aver saputo delle indagini a mio carico ho potuto ricostruire punto per punto l'attività svolta".

"Mi sono impegnato in modo legittimo - si difende dunque - per aiutare i piccoli imprenditori del mini-eolico". "Non ho idea - aggiunge - di cosa passasse per la testa di Paolo Arata o quali fossero le sue intenzioni". "Per l'emendamento - spiega anche - non ho mai ricevuto o accettato offerte né dazioni di denaro: mai l'avrei fatto". "Nicastri - sottolinea pure - non l'ho mai conosciuto se non attraverso le carte dell'inchiesta che mi riguarda".---

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