mercoledì 10 luglio 2019

ZingarettiPD assume in Regione i trombati. Uno stipendio non si nega a nessuno



Un Radicale e una dirigente di Legambiente assunti da Nicola Zingaretti alla Regione Lazio dopo le elezioni del 2018.

(di Fabio Carosi – affaritaliani.it) – Nella grande casa Pd di Nicola Zingaretti della Regione Lazio non ci sono solo i fedelissimi del Pd ma anche i fan del Governatore: l’esponente di Legambiente, Cristiana Avenali e il radicale Massimiliano Iervolino, entrambi assunti alla Regione Lazio dopo le elezioni del marzo 2018.
Quello della Avenali, 15 anni a Legambiente, è un caso un po’ delicato. Eletta consigliere con una lista fan dal 2013 al 2018, alle ultime regionali ha preso 4mila voti non sufficienti a tornare in aula e così è stata premiata giusto il 26 giugno dell’anno scorso con la creazione di un ufficio ad hoc, un budget da 2 milioni di euro dedicato all’Ufficio di Scopo “Piccoli Comuni e contratti di fiume” e uno stipendio da 45 mila euro l’anno che non trova riscontro in nessuna contrattazione collettiva. Insomma, “posto ad personam e stipendio ad personam” come sottolinea l’agguerrito sindacato dei dirigenti regionali Direr, che sulla vicenda Avenali ha sollevato più di una contestazione, senza ottenere mai nulla. Due le perplessità sul combinato disposto che ha portato Cristiana Avenali ad avere un ufficio tutto suo e una dotazione di personale: l”atto di organizzazione G08076 del 26 maggio dell’anno scorso che non indica lo stipendio che percepirà sino alla fine del mandato di Zingaretti e appunto gli emolumenti indicati in una tabella allegata al provvedimento ma non rintracciabile sugli open data della Regione Lazio...

E poi c’è un discorso di opportunità “ambientalista”. La stessa associazione Legambiente dovrebbe provare un po’ di imbarazzo nell’annoverare tra le sua fila una delegata nazionale, al contempo alle dipendenze dirette del presidente della Regione, chiamata magari a pronunciarsi su materie delicate come il “piano rifiuti che non c’è”. Insomma un dualismo un po’ border che rientra perfettamente nel progetto inclusivo di Nicola Zingaretti: tenere tutti intorno a sé a spese della Regione Lazio. Non ce ne voglia Cristiana Avenali, agguerritissima e competente ambientalista, ma in passato qualcuno avrebbe invocato l’etica nelle scelte dell’associazione. Ma ormai è evidente che un pezzo di Legambiente si è trasformata in Legambiente di potere. E il potere nel Lazio si chiama Zingaretti.
E poi c’è il caso di Massimiliano Iervolino. Vero guru dell’ambiente con una specializzazione nei rifiuti, Iervolino per oltre 6 anni è stato consulente della commissione Parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie ma è finito dipendente del Consiglio Regionale del Lazio, come capo segreteria del collega di partito Radicale Alessandro Capriccioli alla commissione Affari Europei e Internazione, cooperazione tra i popoli”. Anche per Iervolino si porrebbe in linea teorica un conflittino di interessi vista la frequenza con la quale attacca il Comune di Roma per la vicenda dei rifiuti. Ovvio che quanto tuona contro Ama e Raggi, si infila in un battibaleno la maglietta dell’esponente nazionale dei Radicali e poi torna ad occuparsi di cooperazione tra i popoli. A Zingaretti o all’ex presidente del Consiglio Daniele Leodori, ora assessore, il compito di spiegare se l’ingaggio di Iervolino faccia parte della strategia inclusiva.

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