(MB: per El Papa e il suo sinodo, la pedofilia non è conseguenza della omosessualità bensì del “clericalismo”. Qui la valutazione illuminante di Stefano Maria Chiari:)
Il summit in Vaticano sta provvedendo adeguatamente ad infangare quel che resta della credibilità di sacerdoti e vescovi…).
di Stefano Maria Chiari
La piaga del clericalismo! Già, ma che è? Dal vocabolario online Treccani, leggiamo:”clericalismo s. m. [der. di clericale]. – L’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione attiva e determinante del clero e del laicato cattolico al governo dello stato, e di chi, prendendo parte alla vita pubblica, subordina le sue scelte politiche agli interessi della Chiesa; più genericam., tendenza ad appoggiare il partito clericale, orientamento clericale”
Francamente faccio fatica e sono in difficoltà ad operare collegamenti alla situazione de quo, deve essere un mio limite: se comunque magari ci si fornisse una definizione esaustiva di tale orrore, capiremmo meglio (almeno spero di riuscire) perché ai preti piace tanto il giovine seminarista! deve proprio essere la causa di ogni male; seguendo san Paolo credevo fosse la cupidigia.
Ma si sa, san Paolo è superato; lo sforzo calunniatorio di talmudisti e seguaci ha finalmente raggiunto il suo scopo:il Cristianesimo lo ha inventato lui…che era uno squilibrato, quindi quel che afferma è retrò, antico, impreciso, un po’ macista, misogino e sicuramente non attendibile...
Quindi, come invece sarebbe opportuno e logico nel caso in esame, inutile scomodare citazioni e rimandi abbondantissimi dell’ Apostolo delle genti in materia di peccati sessuali…non serve, se non fosse che, mutatis mutandis, le stesse affermazioni sono presenti nei santi Vangeli e negli altri scritti del Nuovo Testamento. Non soltanto! L’ Antico Testamento conferma ed insegna le medesime realtà. I cabbalisti (addirittura loro!) spiegano come la dispersione del seme generi demoni i quali ringranziano vendicandosi sull’impuro, procurando sciagure…
Onan trovò la morte…ma chi ci crede più?
Eppure perfino le pratiche respiratorie del Tai Chi o la ritenzione del seme nel Kundalini Yoga lasciano intendere la universale consapevolezza del nesso tra sesso disordinato e diminuzione della vitalità, insorgenza delle malattie e declino verso la morte..
Dobbiamo ricordare san Paolo (ahimè, lo siento mucho), ma anche Sodoma e Gomorra per comprendere che anche per le donne l’esito è nefasto, benchè diverso: la vita non diminuisce (questa la ragione principale per cui la donna vive più dell’uomo: il diverso effetto di dispersione sessuale), ma assume connotati disperati e depressi, il buio oscuro dell’ombra, quella della valle di morte del Salmo 23, non è vinta, perché bastone e vincastro del Signore indicano, tra le altre cose, retto agire e pensare, proprio nel mondo del sesso. Esorcisti enumerano tra le cause di possessione diabolica il sesso sfrenato; le donne, se non si lasciano prendere dall’amore, che le penetra fino ad integrarle in unità, possono facilmente essere preda di demoni, a questo probabilmente si riferivano le figure medievali di incubo e succubo.
Ma…Tutto questo al summit non interessa; hanno appurato che è “fuori tema”, il clericalismo è la causa causae.
Quindi perché agitarsi tanto del fatto che il grande escluso sia l’omosessualità? si tratta di un equivoco, in realtà. Benché percentuali alla mano riconducano proprio l’80% di tali casi a pratiche omosessuali, il dato resta ignorato e considerato irrilevante, ma, ripeto, è un equivoco.
Il tema è affrontato con linearità e programmazione (se così non fosse, dimostrare il contrario è arduo) per far passare l’omosessualità come un accadimento naturale, non condannato da Dio; al sinodo dei giovani il gesuita Martin, col consenso papale, catechizza le giovani generazioni su quanto buono e giusto sia il “diverso”, facendoci rimpiangere che non si sia dato ascolto a san Carlo Borromeo sulla soppressione dell’ordine.
Cupich, cardinale di Chicago, linea LGBT, è uno dei protagonisti dell’incontro di cui sopra, come il nomen omen cardinale Marx, feroce sostenitore della santa Comunione agli adulteri.
Quindi, capite l’equivoco?
Non si tratta di omo o eterosessualità, di pedofilia o adulterio; si tratta – in perfetta continuità con Amoris Laetitia – di una resa totale, accettazione del peccato come inevitabile; siccome “così fan tutte”, eliminiamo la regola, il precetto…e buttiamoci sul discernimento, ossia cambio continuo di carte in tavola, dimenticando che anche l’attività ludica, la più libera per essenza, senza regole è solo caos.
Amoris Laetitia risolve in nota (alla faccia del Si Si No No) la sua questione spinosa, arrivando a far rimproverare da vescovi zelanti bergogliani chi (sacerdote) sia ligio alle vecchie norme.
Cosa caratterizza tale resa? L’assenza di sguardo soprannaturale…la grande esclusa qui è la Grazia.
Perché senza di me non potete far nulla ..ὅτι χωρὶς ἐμοῦ οὐ δύνασθε ποιεῖν οὐδέν… san Gv 15,5
– frase quanto mai vera e reale.
Lor signori si accorgono di non potercela fare (a restare puri) e allora, da bravi ideologi di un cattocomunismo d’avanguardia, restano con lo sguardo all’orizzonte…non lo alzano al Cielo, cercando Gesù l’unico che li può salvare.
Allora sarebbe misericordia vera, quella che muove le viscere di Dio, perdonando il peccatore, cambiandolo a vita nuova, condannando il peccato.
“rachamim=רחמים; in ebraico il concetto è reso con efficacia tranciante: la parola è composta da rehem (םחר) utero e mayim (םימ) acque;
– ci racconta, quindi, del grembo materno che dà la vita. Quale più grande relazione d’amore (misericordia come amore sul bisogno; la donna nel grembo dona tutto per la vita del figlio), possiamo rinvenire?”
Questa misericordia oggi non è concepita così, ma come collusione col peccato, connaturato, ineluttabile.
La vera ricetta per gli uomini di Chiesa sarebbe vivere il Vangelo, niente più; preghiera, digiuni, ascesi, amore e conoscenza della Parola di Dio danno la luce e la forza per osservare i comandamenti, che san Giovanni sa essere non gravosi, proprio perché supportato dalla Grazia.
Centrandosi invece su una visione esclusivamente antropocentrica, Dio è relegato a concetto astratto, che come tale finisce per essere trasformato in mero suppellettile, come gli idoli di Babilonia. Muto ed inutile.
Veni Sancte Spiritus.
Stefano Maria Chiari
(Una Messa in una parrocchia di Torino)
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