Maurizio Blondet 4 aprile 2018
Capisco e condivido del M5S il “mai con Berlusconi”; individuo ripugnante, la sua pretesa di condannato definitivo di “salire al Colle” come fosse lui il capo del centro destra, ha il solo evidente scopo di sabotare qualunque affermazione di Salvini ed accordo di governo reale. Che lo faccia perché si propone a servo di Merkel e Bruxelles, lo ha confermato il suo reggi -panza Tajani: “La presenza di Forza Italia in un esecutivo di centrodestra sostenuto da altre forze è garanzia di credibilità. E la Ue si aspetta da noi un governo stabile“. Inqualificabile manifestazione di servilismo. E’ un corrotto che ha riempito i banchi del parlamento delle sue escort e dei suoi avvocati. Un cumulo di letame sulla via della liberazione politica.
Ma se il movimento dietro a Di Maio ritiene invece più possibile un accordo di governo col PD soltanto depurato da Renzi, mi domando come l’elettorato che grida “Onestà! Onestà!” abbia capito la vicenda Montepaschi. Se ho io ben capito i servizi e le rivelazioni di Le Jene (fatte da giornalisti coraggiosi a loro rischio e pericolo), il “sistema PD” ha dimostrato, con Montepaschi, non solo di malversare miliardi, prestandoli ad amici ricchi che non hanno mai avuto alcuna intenzione di restituirli; che ha rovinato e truffato i piccoli azionisti; non solo il PD determinato il più grande scandalo finanziario d’Europa, ha sprecato 4 miliardi di soldi nostri per ricapitalizzare invano la “sua” banca, la quale ha vaporizzato 10 miliardi di aumenti di capitale, ed ha desertificato economicamente, ha mentito ai soci e all’opinione pubblica – insomma non solo ha dimostrato corruzione e incompetenza ad un livello ancora non pareggiato dal nano di Arcore. No, questo è ancora niente:
Qui c’è molto peggio....
C’è che il “sistema” sembra disporre di sicari professionali, che ha usato per uccidere David Rossi, il direttore della Comunicazione che voleva raccontare qualcosa ai giudici. Che questi sicari s’intravvedono nel video spaventoso. Mentre indifferenti constatano l’agonia del pover’uomo. Ma peggio ancora, il Sistema dispone di complicità assolute nella magistratura locale, la quale ha archiviato questo assassinio come un suicidio, e non una, ma due volte.
Dove i due magistrati, il presidente del Tribunale e il capo della procura, hanno scritto in un documento per giustificarsi che (cito Il Fatto Quotidiano) “non hanno sequestrato tutti i reperti, non hanno ritenuto necessario analizzare vestiti, fazzoletti di carta sporchi di sangue – i primi (i vestiti) andati distrutti il giorno dopo la morte di Rossi, gli altri, i fazzoletti, distrutti dal pm, Aldo Natalini, prima ancora che il gip avesse emesso decreto di archiviazione o disponesse un possibile supplemento di indagini “.
E se non basta a voi che gridate “Onestà! Onestà!”, ecco il resto. Gli inquirenti “ non hanno infilato in un sacchetto di plastica il cellulare ma lo hanno usato anche per rispondere a una chiamata (risulta dalle carte: quando gli inquirenti erano nell’ufficio di Rossi subito dopo la sua morte, qualcuno di loro risponde per 23 secondi a Daniela Santanché (sic). Ancora: non hanno cercato Dna o tracce ematiche nell’ufficio; non hanno acquisito e sequestrato i video delle 12 telecameredi sorveglianza ma solamente di una; non hanno compiuto gli esamiistologici sulle ferite rilevate sul corpo del manager; non hanno individuato i presenti nella sede di Mps né si sono accertati che esistessero dei registri; non hanno convocato e sentito le persone che nella giornata avevano incontrato Rossi (uno su tutti: il fratello Ranieri, che con lui aveva pranzato)”.
In compenso, come sapete, quando l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini ha parlato con le Jene inquadrando l’omicidio di David Rossi in “un circuito di festini e droga con la partecipazione anche di politici e magistrati” questi magistrati hanno querelato Piccini per diffamazione; e la loro querela è stata accolta dalla magistratura di Genova, a “tutela dei magistrati” di Siena; infatti sta indagando non loro, ma l’ex sindaco – e i giornalisti di LE Jene.
E in tutto questo, il Consiglio Superiore della Magistratura – il celebrato “organo di autogoverno” dei giudici che tanto gelosamente difende la loro “autonomia” e garantisce la loro altissima moralità – non pare abbia avuto gran fretta di indagare su questa magistratura senese così chiaramente amica del Sistema PD coi suoi sicarii. Solo un membro laico, ossia non-magistrato ma di nomina politica del CSM, Pierantonio Zanettin, ha chiesto l’apertura di una inchiesta interna «per valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale a carico dei vertici di tribunale e procura della Repubblica di Siena». Non si è saputo più niente.
Adesso pare che ultimo servizio delle Jene, quello dove l’escort maschile parla dei festini fra coca e invertiti en cachette di alto bordo, persone molto pericolose e sicure della loro impunità, il CSM sembra affrettarsi. Abbiamo infatti letto sui media che “Anche il Consiglio superiore della magistratura indaga da oggi sui presunti festini a luci rosse nel Senese, raccontati da un’escort nel servizio del 25 marzo”.
Indaga da oggi, ossia dal 25 marzo 2018. Ma la “giustificazione” dei magistrati che hanno spiegato in rete perché non avevano condotto le indagini obbligatorie, risale all’ottobre 2017.
La peggiore delle dittature
Ora, speriamo ardentemente che il Consiglio Superiore della magistratura indaghi davvero quei giudici di Siena e prenda provvedimenti su di loro. Perché altrimenti vuol dire che noi viviamo sotto la peggiore e più inumana delle dittature possibili: la dittatura dell’ordine giudiziario insieme “di parte” e disposto a coprire omicidi del Sistema PD, gravissima dittatura perché invincibile e senza appello – a quale istanza infatti appellarsi contro l’ordine giudiziario? Bisognerebbe concludere che da molto tempo – da “Mani Pulite”, la magistratura italiana ha consolidato un potere insindacabile e in giudicabile, per i nemici “applica” le leggi e per gli amici “le interpreta” – ma fino al punto di coprire catalogandolo come assassinio? Siamo qui ben oltre alla corruzione che rende impresentabile Berlusconi. Per quanto farabutto, esso è stato soggetto all’ordine giudiziario che infatti ha sparato contro di lui centinaia di indagini. Su quegli altri, sul Sistema PD, indagini pochissime, trascinando i piedi e di malavoglia. E se aggiungiamo che su Montepaschi il Sistema ha potuto contare sulla “distrazione” (complicità) della Banca d’Italia e di tutto il sistema bancario-finanziario ufficiale, che ha autorizzato le operazioni delinquenziali di Mussari perfino scegliendolo come capo dell ABI, potete intravvedere che il Sistema è una dittatura ferrea e perfetta, protetta e corazzata da ogni parte, intoccabile e invalicabile.
Se il M5S si unisce al PD per formare un governo, il Sistema avrà uno strato corazzato in più, la difesa degli urlatori di “Onestà! Onestà!”.
Mentre scrivo cominciano “le consultazioni del Colle”. I media ci hanno spiegato che un governo Slavini-Di Maio, che rappresenterebbe un qualche (moderato) pericolo per il Sistema, non si farà. Il Sistema non ha fretta. Sta ancora governando, con Gentiloni. Il che significa: sta con la mano nella cassa del denaro pubblico, sta continuando ad applicare il progetto “europeo”: immigrazionista, omossessualista, vaccinista.
Già. Bambini di tre anni vengono continuamente espulsi dagli asili, ed anche da quelli cattolici, in applicazione dell’Ukase Lorenzin. Gentiloni continua a fare le nomine sui posti-chiave della macchina del DEep State. Continua a espellere ambasciatori russi secondo gli ordini NATO, anche se ormai è chiaro – l’hanno ammesso i servizi inglesi! – che non c’è straccio di prova che Skripal sia stato avvelenato dai russi. Non hanno fretta a Bruxelles, tanto ci hanno già accollato altri 11 miliardi di debito pubblico per il “salvataggio”; già hanno imposto a 350 aziende de L’Aquila che avevano avuto sospensioni fiscali per il terremoto, di restituire i soldi, “aiuti di Stato” illegali secondo le normative UE come le interpretano loro. Gentilloni continua a governare, specialmente sottobanco. L’ultima che mi è stata segnalata da un amico avvocato: l’emanazione di “disposiziti di attuazione su un decreto del 2017, che inserisce nel codice penale i “delitti contro l’uguaglianza”: che nella visione del Sistema non colpisce, evidentemente, coloro che provocano la diseguaglianza economica diffondendo la precarizzazione e non occupando disoccupati, bensì – ovviamente – per proteggere gli omosessuali e i neri e gli immigrati dalle “discriminazioni”. I discriminatori, sono puniti col carcere emulte fino a 6 mila euro.
Andate avanti, loro non hanno fretta. Sono il Sistema. Dopotutto, il Trattato di Maastricht fu firmato da un governo dimissionario, il 7 febbraio 1992, due giorni dopo che il Parlamento era stato sciolto il 5 febbraio.
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