martedì 24 aprile 2018

Governo, Martina con Fico: “Pd pronto a discutere con M5s”. I renziani in rivolta in rete: “Senza di noi”

Governo, Martina dopo l’incontro con Fico: “Pd pronto a discutere con M5s”. I renziani in rivolta in rete: “Senza di noi” 

PS: Pensiamoci...se i "Pidiessini-Renziani"...uscissero  con una proposta  di alleanza al Centro Destra per governare l'Italia non ci sarebbe, a questo punto, nessun "inciucio"...Governi chi ha i voti in Parlamento!...vinca il meno peggio!umberto marabese----------------------Il presidente della Camera ha iniziato i colloqui con le forze politiche, come richiesto dal presidente della Repubblica. I democratici si sono presentati con una delegazione allargata e il segretario reggente ha dato segnali di apertura. Ma a patto che il fronte con il Carroccio sia chiuso e che arrivino risposte su Europa, politiche del lavoro e democrazia rappresentativa. La nuova linea dovrà essere passata al vaglio del gruppo dirigente.
L’apertura a colloquio con Roberto Fico, la rivolta in rete dei fedelissimi di Matteo Renzi poco dopo con l’hashtag #senzadime... Il Pd è entrato diviso alle consultazioni con il presidente della Camera in merito al dialogo con il Movimento 5 stelle e ne è uscito ancora più spaccato. Infatti mentre il segretario reggente Maurizio Martina si dimostrava possibilista alle aperture e condizionava il tutto a una valutazione della direzione dem, i fedelissimi dell’ex segretario su Twitter si affrettavano a scrivere che avrebbero votato contro. L’hashtag utilizzato, #senzadime, è lo stesso finito al centro delle polemiche nei giorni subito dopo il voto perché diffuso da un numero limitato di account sospetti. Oggi a usarlo sono gli stessi renziani, da Michele Anzaldi ad Anna Ascani fino a Sandro Gozi....

Di Maio intanto, uscendo dal colloquio con Fico, ha detto: “Salvini si è condannato a irrilevanza. Governo con centrodestra non più percorribile. Qualsiasi discorso con la Lega si chiude qui”. E ha ribadito che l’accordo sarà ratificato dagli iscritti alla piattaforma Rousseau. “Sono passati circa 50 giorni in cui abbiamo provato in tutti modi e tutte le forme a firmare un contratto di governo per il cambiamento del Paese con Salvini e la Lega ma loro hanno deciso di condannarsi all’irrilevanza per rispetto dei loro alleati e del loro alleato invece di andare al governo nel rispetto degli italiani. E’ chiaro che un governo del centrodestra non è più un’ipotesi percorribile, gli unici che non l’hanno capito sono forse proprio loro ma dopo il fallimento del mandato di Casellati quell’ipotesi tramonta del tutto”. 
Eppure Martina poco prima aveva parlato di un’apertura a patto che fosse davvero chiuso il fronte di accordo con la Lega e che “il percorso nuovo” sia approvato e discusso dalla direzione. E, come presupposto per far andare avanti il dialogo, ha chiesto che arrivino risposte su tre temi definiti prioritari dai democratici: “un’agenda europeista”, il rinnovamento della “democrazia superando il populismo” e le “politiche del lavoro rispettando gli equilibri di finanza pubblica”. La delegazione Pd, la prima ad essere stata convocata, è stata ricevuta dal presidente della Camera alle 14.30: presente non solo Martina, ma anche i capigruppo Graziano Delrio Andrea Marcucci e il presidente Pd Matteo OrfiniNelle scorse ore dentro il partito il dibattito sull’opportunità o meno di aprire il dialogo con i grillini si è inasprito: da una parte Dario Franceschini ha aperto al confronto con un’intervista a Repubblica, dall’altra i renziani hanno continuato a ribadire la linea del “pessimismo” sulla possibilità di conciliare le posizioni programmatiche. Durissima la reazione a caldo del fronte renziano che, a più voci, ha chiuso e annunciato il voto contrario nella direzione che potrebbe essere convocata già il 30 aprile.
Governo, l'apertura di Martina dopo l'incontro con Fico: "L’asse di riferimento sta attorno al programma del Pd"
 

“Abbiamo detto a Fico una cosa”, ha dichiarato Martina al termine dell’incontro, “dopo 50 giorni di questa situazione che abbiamo tutti osservato e vissuto di impossibilità ad arrivare ad una proposta di governo, noi siamo disponibili a valutare il fatto nuovo se verrà confermato in queste ore e cioè la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la Lega“. Il segretario reggente ha quindi dato segnali di apertura, condizionati però da un confronto con “i gruppi dirigenti”: “Con spirito di leale collaborazione, non nascondendoci le diversità e punti di partenza differenti anche dal punto di vista programmatico su temi essenziali, ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comunque coinvolgendo i nostri gruppi dirigenti”. Quindi “la direzione nazionale deve essere chiamata a valutare, approfondire discutere ed eventualmente deliberare un percorso nuovo che ci coinvolga”. Martina in particolare ha chiesto “risposte” sulle “priorità del Partito democratico”. Il Pd è disponibile a dialogare con M5s sulla base dei 100 punti del suo programma di governo e su tre punti “già evidenziati durante le consultazioni al Quirinale”: una “agenda europeista”, il “rinnovamento della democrazia superando il populismo”, politiche del lavoro “rispettando gli equilibri di finanza pubblica”. Quindi Martina ha concluso: “Attendiamo di capire gli sviluppi, lo faremo con la massima disponibilità, tenendo fermi la chiarezza, la responsabilità, il riconoscimento della fase del Paese che sta attraversando. Il tira e molla di questi 50 giorni che non hanno prodotto nulla non lo si deve certo al Pd“.
Le prime reazioni di chiusura sono arrivate appunto dagli esponenti più vicini a Matteo Renzi. Il deputato Michele Anzaldi ad esempio, su Twitter ha inveito: “Davvero qualcuno nel Pd pensa di fare il governo con Di Maio e Casaleggio? Messaggio incomprensibile e umiliante per i nostri elettori”. Ma anche la deputata Anna Ascani: “Qualora il reggente Martina sottoponesse qualsivoglia ipotesi di governo Pd-5 stelle alla direzione del partito, io voterò convintamente, senza esitazioni, contro”.  Stessa opinione anche per il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi: “Al momento non vedo le condizioni per un accordo con il M5s e in direzione nazionale voterei contro. Cosa ne pensa Renzi? Chiedetelo a lui”, ha sorriso Gozi, secondo il quale “la chiusura del dialogo con la Lega sarebbe il primo, minimo segnale dal M5s”. No anche da Alessia Morani: “Sono certa che nessuno si stupirà se, in coerenza con quanto ho sempre affermato, dovessi esprimere la mia contrarietà a un’ipotesi di accordo politico con i Cinquestelle. Non trovo un solo punto di contatto tra noi e loro, abbiamo programmi incompatibili a partire da lavoro, scuola e salute. Troppe cose ci dividono, le distanze sono incolmabili”.
Tra chi invece lascia uno spiraglio all’ipotesi di accordo c’è Gianni Cuperlo: “Sono d’accordo con Maurizio Martina”, ha detto. “Se il Movimento 5 stelle dichiara archiviato il tavolo con la Lega, il Pd deve tener conto della novità. La Direzione, da convocare al più presto, si confronti ed esprima sul nuovo scenario una posizione condivisa”.
Secondo i siti, Martina apre. Davvero qualcuno nel Pd pensa di fare il governo con Di Maio e Casaleggio? Messaggio incomprensibile e umiliante per i nostri elettori, che hanno fatto sentire loro voce con , ancora in queste ore
Qualora il reggente Martina, come ha annunciato, sottoponesse qualsivoglia ipotesi di governo PD-Cinque Stelle alla direzione del partito, io voterò convintamente, senza esitazioni, contro.
Ho ascoltato , e letto stamattina , ma non ho cambiato idea: non ci sono condizioni per governo con

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/24/governo-martina-dopo-lincontro-con-fico-se-m5s-chiude-con-la-lega-e-novita-percorso-del-pd-sara-discusso-direzione/4313607/

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