giovedì 26 aprile 2018

Marco Lillo....- Babbo Renzi e i soldi con la lobby nel Pd




(MARCO LILLO, PIER LUIGI G. CARDONE, ANTONIO MASSARI E GAIA SCACCIAVILLANI – 
il Fatto Quotidiano 26/04/2018) – 
Certo che mi ricordo quell’incontro”. Il sindaco Daniele Lorenzini ha letto sul Fatto di ieri le dichiarazioni di Tiziano Renzi e ha scoperto così che il padre dell’ex premier, per giustificare un incasso di 172 mila euro (140 più Iva) ha citato una riunione con le Ferrovie e con Lorenzini stesso. “L’incontro si è tenuto, se non ricordo male, nei primi del 2014 a Firenze” racconta il sindaco di Rignano sull’Arno. Allora Lorenzini era amico e medico di famiglia di Tiziano ed era sindaco del Pd. Poi nel 2017 ci saranno le sue testimonianze nell’indagine Consip e i dissapori sfociati nella sua rielezione a sindaco contro il Pd di Renzi.
LORENZINI ricorda: “L’incontro a Firenze era finalizzato a migliorare la ricettività di Rignano in vista dell’Expo. Si diceva: ‘Manca poco più di un anno alla manifestazione di Milano, muoviamoci e facciamo qualcosa per non perdere questa occasione’. L’idea di Tiziano era quella di portare gli stranieri con il treno fino a Rignano per poi farli salire su un battello”. L’Expo iniziò il 30 aprile 2015 ma i turisti in battello non arrivarono mai...
“A quell’incontro – prosegue Lorenzini – parteciparono anche il sottosegretario alle infrastrutture Erasmo d’Angelis (divenuto famoso poi come direttore dell’Unità, Ndr)e Mauro Grassi (capo della segreteria di D’Angelis, Ndr). C’erano anche il tesoriere del Pd di Rignano Antonio Ermini, e l’allora coordinatore del circolo Pd, Fabio Venneri e poi due funzionari delle Ferrovie ma non ne ricordo il nome”...
Lorenzini però non sapeva di partecipare a un incontro che, secondo quel che Tiziano Renzi dichiara, era finalizzato ad aiutare non solo Rignano ma una società privata, disposta a pagare bene gli studi poi confezionati sul tema dalla società dei Renzi. Tiziano Renzi ha parlato dell’incontro ai finanzieri che indagavano sulle fatture per operazioni inesistenti, nella tesi dei pm di Firenze, della società della moglie Laura e delle figlie Matilde e Benedetta, la Eventi 6.
I finanzieri si sono trovati tra le mani due mail con allegate due fatture dirette da Eventi 6 alla Tramor dell’imprenditore dell’outlet Luigi Dagostino con lo stesso oggetto ma di diverso importo. La prima era di 100 mila euro e la seconda, che è poi stata effettivamente pagata, era di 140 mila euro. La prima mail inviata dall’amministratrice della società, Laura Bovoli, era del 30 giugno 2015. La seconda da 140.000 euro più Iva era sempre inviata alla società del re dell’outlet di Reggello, a pochi chilometri da Rignano, ma era del 6 luglio 2015. Entrambe le fatture avevano ad oggetto “studio di fattibilità di una struttura ricettiva e food con i relativi incoming asiatici e la logistica da e per i vari trasporti pubblici (ferrovie – aeroporti – ect). Effettuato come da incarico stipulato in data 20 gennaio 2015 e consegnato il 30 maggio 2015”. Luigi Dagostino è un ricchissimo sviluppatore di outlet ma deve essere anche un committente generoso se in una settimana accetta di aumentare di 40 mila euro più Iva il compenso, si saranno detti i finanzieri.
PER DIMOSTRARE di avere svolto un’effettiva attività per Tramor, Tiziano Renzi ha spiegato alle Fiamme Gialle il 10 ottobre 2017: “Con specifico riferimento al sito di Leccio ove sorgeva il The Mall, proponemmo di realizzare un battello che effettuasse il trasporto dei clienti dalla stazione di Rignano ad un sito accessibile dai parcheggi, approfittando della navigabilità del fiume in quel tratto. L’idea era quella di creare una modalità di trasporto alternativa a quella effettuata ordinariamente sui bus, ottenendo così più risultati: a) impatto ambientale; b) promuovere le peculiarità della location; c) facilitare i clienti”. È quindi in questo ambito che cita la riunione con il sindaco Lorenzini: “Ricordo che all’incontro con le Ferrovie, utile a verificare la fattibilità di tale idea, era presente anche il Sindaco di Rignano sull’Arno, Lorenzini Daniele”. Erasmo D’Angelis conferma la riunione: “Ero sottosegretario del Governo Letta e ci incontrammo per un incontro pubblico con esponenti delle Ferrovie e del comune nella sede del Provveditorato di Firenze. L’idea era quella di far fermare il treno da Milano a Rignano per poi trasportare i turisti sull’Arno al The mall. Mi parve subito poco praticabile. Non se ne fece più nulla. Matteo Renzi non me ne parlò mai e mi pare che a chiedere l’incontro fossero state le Ferrovie o il Comune, non Tiziano”.

Le mail ai Renzi: “Fatture non corrette”

Escamotage – I messaggi tra i genitori dell’ex premier e il commercialista che minaccia di lasciare

C’è la richiesta di fatturare l’auto come se fosse un comodato d’uso, mentre invece, comodato d’uso, non è. Oppure c’è il commercialista disposto a rimettere il mandato perché non intende accettare posizioni che non gli garbano. E, se non gli garbano, al punto da rimettere il mandato, bisogna immaginare che non si trattasse di mere sfumature nella stesura del bilancio.
NESSUN REATO. Ma il ritratto del Tiziano Renzi imprenditore, e di sua moglie Laura Bovoli, messo lì, tra migliaia di pagine nel faldone d’inchiesta della Procura di Firenze, quasi a mostrare di che pasta è fatta, quando gestisce i propri affari, la coppia che, secondo le accuse della pm Christine Von Borries e del procuratore aggiunto Luca Turco, ha emesso fatture false al coindagato Luigi D’Agostino.
Nella mail partita il 15 maggio 2015 dallo studio commerciale associato, e indirizzata a Laura Bovoli, che ha per oggetto “Renzi Tiziano”, si legge: “Carissima Lalla, ci sentiamo lunedì x telefono, per quanto riguarda la fattura auto aziendale non va bene perché non è comodato ma UTILIZZO (il maiuscolo è nel testo originale, ndr) e non si può fatturare”. I casi sono due. O la coppia Bovoli-Renzi non conosce le norme, quindi ha fatto una richiesta in buona fede, oppure – il che non comporta reati – come si suol dire, ci ha provato.
NELLA MAIL inviata in precedenza da Laura Bovoli allo studio commerciale, infatti, si legge: “Eventi 6 srl (la società di famiglia Renzi, ndr) ha stabilito di dare in comodato a Tiziano auto aziendale fatturando una rata mensile di 1.500,00. Ti allego fattura 141 verifica che sia giusta la descrizione, Grazie Lalla”. In allegato, annotano gli investigatori, il file “Ft 141 Renzi x utilizzo auto aziendale.pdf” che contiene “una bozza di fattura da emettere da parte della Eventi 6 nei confronti della (ditta, ndr) Renzi Tiziano”. Fattura che, evidentemente, secondo lo studio commerciale non si può emettere perché non si tratta di comodato d’uso. Ma andiamo avanti e passiamo alla mail dell’8 aprile 2016. A scrivere, questa volta, è il commercialista Stefano Cherici. Oggetto della mail: “Bilancio”. Ed ecco il testo: “Lalla ieri sera tra me e Tiziano c’è stato qualche momento di tensione secondo me immotivato e forse frutto di un iniziale malinteso”. Cherici è cortese ma irremovibile: “Ora devo rivolgermi a te in quanto sei l’amministratore della società. Volevo ribadire con assoluta serenità ma con fermezza che non sono disponibile ad inserire in Nota Integrativa quanto indicato da Tiziano”.
Dagli atti non emerge il contenuto della richiesta che il papà dell’ex premier Matteo ha rivolto a Cherici. Ma è chiaro che si trattava di una richiesta che riguardava il bilancio e che il commercialista non ha inteso accogliere. Al punto, come vedremo, da minacciare di rimettere il suo mandato. “Non ritengo la Nota Integrativa la collocazione giusta di simili esternazioni. Ricordo che la Nota Integrativa fa parte del bilancio e quindi è compresa nel mio incarico professionale. Sarei ben lieto di parlarne con un vostro legale. (…) Sono amareggiato, soprattutto per i nostri cordiali rapporti ventennali, per il tono non amichevole con cui mi si richiedono certi adempimenti. Ribadendo che sono disponibile ad ogni tipo di sereno confronto (…) e a impegnarmi (…) ai fini di una rapida chiusura del Bilancio (…) Ti dico anche che puoi ritenerti libera, nel caso Tiziano insistesse sulle sue richieste, di affidare le operazioni di Bilancio ad un altro professionista”.---

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