domenica 28 aprile 2013

Il premier “from behind” e nonno Simpson. a cura dei Pixel

PS:<<Emma Bonino, svetta come un missile balistico puntato su ogni obiettivo gradito agli Stati Uniti (ahi, amici 5 Stelle, prendete un po’ di informazioni prima di votare alle “Quirinarie”! E palese che sulla politica estera siete un bel po’ sguarniti, ma non avevate nemmeno mai letto questa dichiarazione sul blog della neo-ministra: “La TAV è opera necessaria, non solo per l’economia del nostro paese, ma anche per un’ecologia sostenibile”? O quest’altra: “Comunque la si pensi sul motivo della protesta, l'uso della forza da parte dello Stato è legale e legittimo, altrimenti si riconoscerebbe un diritto di veto a chicchessia …”?).>>
umberto marabese 
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 a cura dei Pixel - Megachip.
But something is happening here
But you don't know what it is
Do you, Mister Jones?
Bob Dylan, “Ballad of a thin man”


1. E così abbiamo il governo Letta. Una punizione ingiusta anche per un Paese sciagurato come il nostro.
L’incrollabile liberismo di questo premier, novello come gli articoli di un robivecchi, è noto. Ricordiamo solo che quando nel 2000 da ministro dell’Industria mise mano a quella del gas, si vantava di essere più liberista della signora Thatcher. Teniamolo a mente, così tanto per regolarci. Possiamo pensare a spezzatini di ENI, di Finmeccanica e, last but not least, alla privatizzazione di bisturi, cateteri, padelle e pappagalli.

Questo governo è un esito previsto, essendo una logica conseguenza della rielezione di Napolitano, che a sua volta è la logica conseguenza di se stesso: voleva, fortissimamente voleva, le grandi intese e le ha ottenute. E non si dica che il PD ne è una vittima, perché il nucleo dirigente di quel partito voleva quel che voleva Napolitano. O quanto meno non voleva quel che Napolitano non voleva.
Tutto quadra e dar la colpa ai 5 Stelle è una scusa a cui non credono nemmeno alle elementari.
Ha infatti ragione Travaglio a sottolineare che la (ri)elezione di Napolitano ha un certo sapore mafioso (il che vuol dire che il resto erano specchietti per le allodole). Ma, aggiungeremmo, beffardamente mafioso: il Porcellum è stato istituito, accettato e tenuto stretto dalle prepotenti segreterie di tutti i partiti, con la scusa, buona per il volgo disperso, che le preferenze erano una “firma”. Poi, per rieleggere il peggior presidente della storia repubblicana, il PD ha imposto che le schede dei suoi venissero “firmate” (per “tracciare il voto”). Se non è un metodo mafioso e ben finalizzato questo …

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