venerdì 24 febbraio 2012

Libia: un anno dopo il colpo di Stato

Intervista a Paolo Sensini - www.pennabiro.it
Il 17 febbraio del 2011, gruppi armati a Bengasi attaccavano i posti di polizia e le sedi governative. Mentre in Tunisia e in Egitto vi erano state grandi manifestazioni popolari contro i rispettivi governi, in Libia stava accadendo qualcosa del tutto diversa. Un'azione armata fin dall’inizio e, si scoprirà dopo, organizzata prima a Parigi e appoggiata sul terreno con commandos francesi e inglesi prima dei bombardamenti americani. Libia 2011, scritto da Paolo Sensini e uscito nell’ottobre scorso, è un libro allo stesso tempo coraggioso e obiettivo che traccia una breve storia dei rapporti tra Italia e Libia a partire dalla guerra coloniale del 1911 e che descrive gli avvenimenti dell’anno scorso e in cui si può già intravedere l’epilogo, con il bombardamento finale su Tripoli e la barbara uccisione di Gheddafi.
Nel tuo libro hai denunciato la mistificazione dei fatti successi in Libia. La propaganda dei mezzi di informazione, a partire da Al Jazeera – televisione controllata dall’emiro del Qatar – riuscì a capovolgere la verità, presentando la reazione del governo legittimo di Gheddafi contro gli attacchi armati dei gruppi di Bengasi come una aggressione al popolo libico e inventando di sana pianta "fosse comuni con 10.000 morti" rivelatesi poi completamente false. Per uno scrittore come te, ma anche per la gente normale che guarda la tv ma che ama la verità, che insegnamenti possiamo trarre da questa vicenda?...continua...
PS: La viltà dei governanti della Francia, della GB e dell'Italia resterà nella storia, quella vera, non quella che verrà falsificata sui libri scolastici. 
umberto marabese

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