Andrea Murgia26 Aprile 2025
l funerale di Jorge Mario Bergoglio diventa l’occasione per discutere di una delle questioni politiche più rilevanti: il conflitto tra la Russia e l’Ucraina.
Tra gli oltre 160 rappresentanti degli Stati nel mondo, a Roma erano presenti Donald Trump e Volodymyr Zelensky. La partecipazione dell’ucraino era in dubbio per possibili “impegni militari” ma alla fine è arrivato a San Pietro, dove ha incontrato il presidente americano prima dei funerali, in un colloquio definito “produttivo” dalla Casa Bianca. Tra i due è previsto un incontro più lungo nelle prossime ore.
“Presto ci saranno novità importanti“, dice l’ucraino, riferendosi a una tregua. Zelensky torna a chiedere ai principali protagonisti coinvolti di mettere in atto “una pressione reale sulla Russia“ per “garantire un cessate il fuoco affidabile e una pace dignitosa con garanzie di sicurezza“.
Trump dice che un accordo è vicino, però invia dei messaggi chiari: il primo è che “la Crimea resta alla Russia“; il secondo è l’invito rivolto a Kiev di accelerare la chiusura dell’accordo sullo sfruttamento dei minerali ucraini: “Zelensky è in ritardo di almeno tre settimane”, sottolinea il presidente degli Stati Uniti.
Un altro fronte è a Mosca. L’inviato speciale di Washington, Steve Witkoff, ha incontrato il presidente russo, Vladimir Putin, in un colloquio durato tre ore e che i russi definiscono “utile e costruttivo“.
Come è evidente, ancora si discute, mentre a Balashikha, vicino Mosca, è avvenuto un altro attentato ai danni di un generale russo. Si tratta di Yaroslav Moskalik, che è stato ucciso da un’autobomba. Il vicecapo del Dipartimento operativo principale dello Stato maggiore era nella delegazione degli accordi di Minsk e aveva coordinato la prima fase della guerra.
Il Cremlino attribuisce l’attentato all’Ucraina: “Ancora una volta il regime di Kiev mostra di che pasta è fatto”, dice il portavoce Dmitri Peskov.
La scena dell’auto in fiamme ricorda altri eventi simili accaduti negli ultimi tre anni. Lo scorso dicembre, a Mosca, era stato ucciso dall’esplosione di un monopattino Igor Kirillov, capo dell’unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe.
In precedenza, ancora nella capitale, erano invece stati uccisi Mikhail Shatsky, capo del dipartimento che si occupa della modernizzazione dei missili che vengono lanciati contro l’Ucraina, e Aleksey Kolomeitsev, colonnello russo che comandava l’unità dell’esercito che si occupa degli attacchi con droni.-------
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